12. UN ALTRO PAIO DI ALI

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Dopo aver letto qualche migliaia di fantasy, mi aspettavo la mensa come una sala enorme con file e file di tavoli colmi di ogni tipo di delizie, decine di studenti seduti ognuno al proprio tavolo e, visto che si tratta di angeli, ognuno con le ali spiegate. Quando entrai dalla porta tutte le mie aspettative morirono all'istante: il luogo che mi si apriva davanti agli occhi era, sì una sala grande, ma completamente spoglia, non tanto quanto le infermerie o la sala di atterraggio, ma era comunque spoglia. La stanza aveva una dozzina di tavoli rettangoli sparsi per il pavimento e in fondo si trovava un tavolo più lungo degli altri con sopra qualche piatto da cui prendere il pranzo. Quello da cui fui delusa maggiormente fu però che gli studenti non spiegavano le loro ali. Da quello che mi aveva detto Jules comparivano a sedici anni con il Giuramento ma qui, anche negli studenti più grandi, non se ne vedeva l'ombra. Aria e Lea intanto erano andate avanti e mi fecero segno con la mano di andare a prendere qualcosa da mangiare. Presi della pasta al forno e dell'insalata per poi mi unirmi al loro tavolo; appena mi sedetti notai altri due ragazzi.

- "Ragazzi questa è Eleonor, la nuova arrivata e nostra amica, Eleonor questi sono Xavier, il mio fidanzato," disse Aria sottolineando le ultime due parole e indicandomi un ragazzo con i capelli neri e gli occhi di un verde brillante "e Devon." Quest ultimo aveva i capelli e gli occhi marroni.

- ­­­"Piacere." Dissi timidamente stendendo la mano. Il primo che me la strinse fu Xavier, poi Devon mi fece i baciamano seguito da un sospiro di stupore misto a rabbia di Lea. C'era qualcosa tra loro due?

I due ragazzi cominciarono a farmi alcune domande sulla mia provenienza e furono stupiti di sapere che venivo dalla Terra, mi chiesero come ci si trovava in mezzo agli umani e come erano fisicamente, comparandoli con gli angeli. L'interrogatorio fu piacevolmente interrotto da Jules che si avvicinò al nostro tavolo. Il vociare della mensa si stava attenuando e cominciò a fissarlo una buona parte degli occhi femminili, tra cui anche quelli di Aria che fu ripresa da uno sguardo omicida di Xavier. Certo che era proprio famoso all'Accademia! Si sedette un momento di fianco a me e subito dopo mi prese per un polso e mi accompagnò fuori dalla mensa, sempre con tutti gli sguardi addosso ai quali si erano aggiunti anche quelli maschili. Mi sentii un po' a disagio ma vedendo il sorriso che mi sfoderò Jules appena fuori dalla mensa mi tornò il buonumore.

- "Allora com'è andata la mattinata con Isaac?" Mi chiese speranzoso.

- "Ah sì, bene. Mi ha spiegato un sacco di cose. È un po' freddo ma ci farò l'abitudine." Risposi nervosa: mi ero completamente dimenticata di aver parlato con Isaac del demone ma la conversazione, in particolare quel ricordo mi riaffiorò alla mente. "Ma non è per questo che mi hai trascinato fuori dalla mensa sotto lo sguardo di tutti, vero?"

- "Sei perspicace... Già, infatti mi ero dimenticato di dirti una cosa di fondamentale importanza: non devi parlare per nessun motivo dei tuoi poteri 'speciali'. Ok?"

- "D'accordo. "

- "Quindi non l'hai detto ad anima viva fin'ora?" sembrava alquanto agitato.

- "Si, stai tranquillo. Cosa succederebbe sennò?"

- "Ci cacceremmo in guai seri: dubiterebbero della nostra famiglia e indagherebbero sulla nostra stirpe e al momento è l'ultima cosa che ci serve."

- "Ma scopriremo che sono i nostri genitori, non è così?"

- "Oh certo sorellina. Prima però devi seguire un paio di mesi qui all'Accademia per potenziare le tue doti angeliche. Poi cominceremo le ricerche. Te lo prometto." Mi diede un bacio sulla fronte e corse usando la super-velocità dall'altra parte del corridoio.

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