Chelsea's Pov
Finalmente è sabato. L'aria gelida dell'inverno si infrange contro mia faccia quando apro la finestra della mia camera.
Da qui riesco a vedere il postino che velocemente infila una bustina nella mia cassetta della posta.
È insolito, non riceviamo mai posta di sabato, quindi sfreccio per le scale e mi fiondo direttamente ad aprire la cassetta.Per Chelsea.
La scrittura sulla busta è disordinata e frettolosa, come se ci fosse una certa urgenza nello scrivere.
Entro velocemente in casa, sbattendo il portone d'ingresso e mi dirigo in camera mia; incrocio le gambe sul letto, e delicatamente apro la busta.
Chelsea.
Ti scrivo da qui perchè non ho il tuo numero, ma volevo solo ripetere l'esperienza di tre settimane fa, non al lago, questa volta scegli tu. Sono uscito giovedí dall'ospedale, spero che tu risponda.
Non accetto un rifiuto, infatti verrò da te alle 6 questo sabato- è prestissimo, ma che cazzo?- e no, non è presto.
Ciao.
HS. xxxMa ha qualche problema? Io con Harry non ci esco mai piú, poi chi la sente mia madre quando lo scoprirá?
Potrá essere il piú bello del mondo, ma è uno stronzo, e non ho ancora dimenticato Nick.
Maledetto, maledetto Nick.
Ho ancora la nostra fotografia sul comodino, proprio sotto la lampada, in modo da avere la luce puntata proprio su di noi. Devo liberarmene, ma non ora.Mi prendo una boccata d'aria per due orette alla piazzetta cinquanta metri distante da casa mia, è il mio posto preferito. Non ci passa mai nessuno, è come se tutti si fossero dimenticati di questa zona, ma io non dimenticherò mai quando venivo qui a cinque anni e correvo come una pazza, e adoravo stare seduta su una specifica panchina: quella del capo. Era una banalissima panchina di legno con un soldato di ferro seduto sopra, a mo' di statua, ed io parlavo con lui, era mio amico.
Lo era fino a quando a causa di una tromba d'aria si destabilizzò, quindi non garativa la sicurezza delle persone, e perciò la tolsero.
Piansi, piansi tanto, ma me ne feci una ragione.Concentrata sui miei pensieri, non mi accorgo che nella piccola foschia si intravede sempre piú chiaramente la figura di qualcuno.
Non posso crederci, il mio corpo si irrigidisce e non risponde piú ai miei comandi.
Scappa! Mi ordino, niente, sono paralizzata.Nick.
Avrei dovuto aspettarmelo.
Stupito quanto me, si avvicina sempre di piú ed è felice di vedermi, io no.
No no no. Se ne deve andare."Chel."-sussurra.
"Vattene."-rispondo a bassa voce.
"Chel, a-ascolta-"
"No! Vattene stronzo!"-urlo con non so quale voce nascosta in me.-"Vattene da Georgia, io per te non esisto. Tu per me non esisti."-non è vero, per me è un puntino fastidioso che non se ne va mai dalla mia mente.
"S-sono co...cosí dispiaciuto, Chel. Ti chiedo di.."
"Non chiedermi un cazzo! Se non te ne vuoi andare, vuol dire che me ne andrò io!"- mi alzo di scatto e inizio a ripercorrere di corsa quei cinquanta metri che mi separano da casa.
Sento lui rincorrermi.
"Chel, Chel aspetta!"
Non alzo lo sguardo, osservo come velocemente il marciapiede passi sotto di me.
È inutile tornare a casa, mi implorerebbe di perdonarlo anche da lí.Corro piú velocemente per seminarlo, ma mi scontro contro qualcosa e cado violentemente sulla strada.
Ahia."Ma che cazzo guarda dove fottutamente vai!!"-grido innervosita.
C'è un ragazzo incappucciato che guarda fisso per terra.Una risata familiare risuona nello spazio intorno a me.
"Ciao Chelsea."
"Harry."
Guarda il suo orologio.
"Mh, manca molto alle sei, ma non fa differenza, vieni con me."Mi riprendo dallo shock e mi alzo dall'asfalto ghiacciato. Vedo che Nick si è accasciato sul marciapiede di un isolato prima.
Non posso tornare indietro e tantomeno non posso stare con Harry.
Me lo ritrovo sempre davanti, ma che palle!
Harry mi prende dal braccio e mi porta con sè.Nick's pov
Avevo previsto la sua reazione, era identica a come me l'aspettavo. Quando si è alzata e mi ha urlato contro, non ho fatto a meno di pensare quanto fosse bella con le guance arrossate e le sopracciglia aggrottate.
Non avrei dovuto vederla oggi, sono stato liberato prima dalla prigione, perchè ovviamente mio padre ha pagato una grossa cifra di denaro. Lei non se lo sarebbe mai aspettato.
Stupidi soldi, dovevo rimanere lí dentro a marcire, come mi disse Chelsea.
Ho visto in lontananza Chel cadere e un ragazzo incappucciato ad aiutarla.
Sembravano conoscersi e infatti, se ne sono andati insieme.
Che sia qualcuno che le interessa?
Non so, ma a me non deve piú importare.
Lei per me non dovrebbe piú esistere... Giá.. dovrebbe, ma non è cosí.
Non riuscirò a dimenticarla e sono sicuro che le stia per accadere qualcosa di brutto.Un indizio è il mittente di quella lettera, e se fosse il ragazzo incappucciato?
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Ecco un nuovo capitolo, spero vi piaccia.
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Dirty Mouth||Harry Styles
Fanfiction"Dove vai, bella signorina?" "Lontano da te." Chelsea Cross e Harry Styles si conoscono per puro caso nel carcere in cui, Nick, il fidanzato della protagonista, è rinchiuso. Quando Harry è libero, incontra Chelsea ovunque, e questo contribuirá a far...