I hate you or maybe not...2!

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I hate you or maybe not...2

Prefazione: Harry e Charlie gli abbiamo lasciati così, dichiarati l’uno all’altra e Styles che sarebbe partito. Ma sarà durata?

Capitolo 1.

“Charlie, se non ti svegli non credo che riuscirai a prendere l’aereo per Manhattan!” Esclamò Sophie facendomi così sobbalzare come una molla dal letto.

Mi guardai attorno e mi passai la mano tra i capelli. Sentivo la fronte sudata e appiccicosa.

Ennesimo incubo.

Sospirai.

La piccola chioma bionda spuntò dietro la porta e mi stava indicando l’orologio del suo polso: “Signorina fai tardi.” Continuò.

“Ci metto poco a prepararmi.” Mugolai come risposta e scesi dal letto. Volai in bagno e mi fissai allo specchio.

Occhi spenti, borse da far paura che a breve sarebbero diventate valigie e bagagli, e i capelli arruffati.

Sarebbe iniziata una nuova vita e avrei dimenticato Harry per sempre. Non gli avrei più permesso di entrare nella mia vita e di scombussolarla ancora.

Mi feci la doccia, mi preparai ed ero pronta.

Dovevo essere decisa e non temere più di voltare pagina. Non adesso.

In fondo me lo dovevo aspettare da uno come Harry, insomma lui era sempre stato un playboy cosa pensavo io quando gli avevo detto quelle parole?

Niente.

Ero stata egoista e credevo veramente che lui fosse cambiato per me.

Se ancora pensavo a quei momenti a quegli instanti in cui vidi Natalie e Harry insieme. Si era fatto tentare da quella e quante volte al telefono io glielo chiedevo e lui rispondeva che tutto andava bene.

Quante bugie mi aveva detto, quante!

***

Ero felice di poterlo vedere oggi. Finalmente dopo quasi un anno di distanza avrei rivisto Harry, avrei potuto risentire del suo profumo, avrei potuto abbracciarlo e sentire le sue braccia addosso a me e sentire di nuovo quelle labbra morbide sulle mie. Mi era mancato così tanto poterlo baciare.

Presi l’ascensore dell’hotel e appena arrivai al piano in cui aveva preso la camera, sentii il cuore accelerare ancora.

Respirai profondamente e mi diressi verso la porta 164.

Udii dei rumori e una voce femminile.

Pensai che fosse la cameriera e mentre appoggiai la mano sul pomello dorato della porta, mi bloccai sentendo:-Harry.-

Deglutii.

Cominciai a tremare.

Non era Natalie. Mi dissi tra me e me.

Aprii la porta di getto.

Harry sdraiato sul letto con solo i miseri boxer addosso a lui e Natalie su di lui. I vestiti per terra in giro.

Le lacrime stavano uscendo di loro spontanea volontà ma non volevo piangere. No. Non di fronte a lui.

Harry scansò Natalie e corse verso di me.

-Charlie ti posso spiegare.-

Lo fulminai con lo sguardo:-Non c’è niente da spiegare. E’ tutto chiaro.- Dissi quella frase guardandolo negli occhi:-Ti ho amato, veramente io.-

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