Capitolo 9.

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Capitolo 9.
    Charlie's POV
Infilai le mie mani tra quella chioma folta di capelli neri, che al tatto risultarono morbidissimi. Assaggiai più volte quelle labbra carnose e non esitai a rompere lo spazio tra i nostri corpi, con uno e più baci.
Mi sentivo avvolgere da un puro desiderio di follia. Qualcosa di frenetico che non poteva assolutamente morire.
Zayn posò le sue labbra sulle mie spalle per poi percorrere ogni pezzo della pelle, arrivando fino al mio collo. Prese il viso tra le sue mani e potei sentire, come mi teneva stretta tra i suoi palmi.
Un altro bacio, un'altra danza tra i nostri esseri. Lui sopra di me, che lentamente mi stava svestendo e come lui, io facevo lo stesso.
Ammisi in quel momento di provare un'attrazione disumana per Zayn e che era impossibile per me, resistergli.
Accadde per caso, quando per sbaglio bagnai il mio ospite con un bicchiere d'acqua. Glielo stavo servendo ma con la mia solita, grazia divina, inciampai nel tappeto di casa e...splash.
Certamente un po' d'acqua non fu la scintilla che fece scoppiare il tutto, ma fu piuttosto la reazione per quel bicchiere d'acqua.
L'hai fatto apposta?” Domandò inarcando il sopracciglio che non si era nascosto dal ciuffo bagnato.
Rimasi un po' sulle mie inizialmente, però notando quello sguardo birichino che si leggeva tra i suoi occhi, capii che mi stava prendendo in giro.
Sei e rimarrai un mistero!” Esclamai riponendo il vassoio sul tavolo, davanti al divano su cui era seduto Zayn: “Ti porto un panno, così ti asciughi.”
Tu vuoi farmi fuori?”
Dai!”
Voglio la mia vendetta!” Gridò alzandosi dalla sua postazione. Infatti si diresse verso l'ala in cui si trovava la cucina e riempì un bicchiere d'acqua.
Ebbene sì, quest'acqua mi arrivò.
Potresti fare scoppiare la terza guerra mondiale, in questo momento.” Dissi pacata: “E io non scherzo mai.” Aggiunsi andando a passo lento verso di lui.
Combatterò a modo mio, questa guerra, allora.”
E fu in quel attimo che i nostri sguardi si accesero come non mai e i nostri corpi si avvicinarono e desiderosi l'uno dell'altra, si strinsero più vicini.
Trascinai Zayn in camera da letto e da lì, ebbero inizio le danze della passione.


Passarono diversi giorni da quel momento d'intimità passata insieme, e purtroppo non riuscii ad affrontare Zayn serenamente, neanche al lavoro.
Infatti cercavo di poterlo evitare il più possibile, anche perché non avevo idea di cosa dire e non dire.
Mi sentivo in imbarazzo perché in un certo senso sentivo che non avrei dovuto fare ciò che feci.
Il moro si accorse del mio distacco nei suoi confronti e forse aveva intuito anche lui, il motivo. Probabilmente avrà deciso di lasciarmi un po' sola a riflettere e in questo momento ne avevo veramente bisogno.
Evitai di raccontare gli ultimi fatti a Sophie. Ero certa, che se venisse a scoprirlo, lei stapperebbe lo champagne e farebbe fare una festa enorme a casa sua, in onore mio e di Zayn.
Mentre stavo uscendo per andare a prendere un boccone dal ristorante di fronte, vidi Michelle e il signor Parker parlare.
E quando sentii il mio nome affiancarsi per l'ennesima volta quello di Styles, decisi di fare l'agente segreto 007 e seguii le due figure.
“Non vorrei sembrare cinico, Michelle.” Cominciò a dire il signor Parker: “Ma non sarebbe meglio che se la gestiscano da soli i ragazzi, questa situazione? E poi perché stai coinvolgendo anche me?!”Esclamò scettico, guardando la donna con gli occhi sgranati.
“Voglio essere il cupido tra Harry e Charlie.” Rispose l'altra, sognante e facendosi chissà che strani viaggi mentali.
“Se ci sarà qualcosa di vero tra i due, torneranno insieme.”
“Ma c'è qualcosa di vero! Lo so!” Esclamò accaldata Michelle: “Solo che sia Charlie che Harry sono due teste calde. E non metterebbero l'orgoglio da parte per dichiararsi.”
Ok, avevo sentito abbastanza. Non era il caso di continuare ad origliare.
Decisi di venire fuori magicamente dalla meravigliosa pianta, che casualmente mi stava nascondendo dalla visuale dei due.
Sgranchii un po' la voce, tanto per attirare l'attenzione delle due figure che si voltarono sorpresi verso di me.
“Charlie! Stavamo parlando proprio di te.” Disse sorniona la madre di Styles.
“Lo so.” Mormorai: “Ho ascoltato, tutto. E come ha già detto il signor Parker, non è il caso di coinvolgere lui in una storia in cui non ha niente a che fare. Stiamo parlando di me ed Harry. So che il nostro rapporto non è stato tra i migliori. Anzi, ci sono stati numerosi alti e bassi ma gli ero sempre stata accanto e nonostante ciò, Harry non si era fidato di me. Perché se avesse avuto un briciolo di fiducia, non mi avrebbe mentito e non avrebbe fatto questo putiferio. Voglio dare un taglio netto a questa faccenda, perché ne ho le scatole piene...”
“Oltre ad essere testardi, entrambi hanno paura di amare.” Soffiò il signor Parker: “Ci sono tutte e due dentro e non vogliono credere di essersi perdutamente innamorati l'uno dell'altra. Cercano, ognuno a modo suo, di evitare di affrontare la verità. Charlie lo fa, sostenendo la scusa che Harry sia un bugiardo, uno a cui non si deve dare la fiducia e Harry usa il comportamento freddo e distaccato di Charlie.”
“Stai andando nel complesso.” Dichiarò Michelle.
“No è così. Con la mia teoria si spiegherebbe il comportamento dei due ragazzi e magari lo fanno senza rendersene conto.”
“Mamma, sei la solita curiosona!” Ecco chi mancava al puzzle. Un soggetto che non avrei voluto identificare.
Feci finta di niente e sospirai rumorosamente.
“Periodo mar rosso?” Domandò con aria innocente. Come se niente fosse successo tra di noi. Mi pareva quasi di avere lo stesso Harry che ero costretta a sopportare a scuola.
“Vuoi vedere l'assorbente?” Replicai alzando il sopracciglio con aria di sfida.
“No, quello è meglio che tu lo faccia vedere ad Edward Cullen. E' quel cadavere ad amare il sangue.”
“Pensavo che ti potesse interessare. Sai com'è, sei bianco come una mozzarella.” Gli dissi schiaffeggiando leggermente le guance di Harry.
“1-0, per te, panda.”
Il ricciolo incrociò le braccia e fece il muso da finto offeso.
Buttai lo sguardo verso l'orologio e mi accorsi di quanto fosse già tardi. Dissi loro che il lavoro non poteva tardare.
Tuttavia la mano di Harry mi afferrò il polso e mi trattenne: “Ripartiamo da zero, Charlie. Niente Natalie. Niente azienda, niente di niente. Solo noi due.”
Lo guardai negli occhi per poter capire se mi stava mentendo o meno, ma non vidi neanche una nota di insicurezza in quelle pozzanghere verdi.
In quel momento capii come ero stata impulsiva e frettolosa con Zayn. Come potevo ora affrontare a viso aperto Styles?
E neanche con Zayn mi ero comportata bene. Per nulla.
Neanche ci fossi andata letto con il moro, però provavo una forte attrazione per lui, nonostante io sapessi quanto forti fossero i miei sentimenti verso questo disgraziato di criceto.
Avevo paura in questo momento.
Dovevo essere coerente o dovevo seguire il cuore? Ma chi mi diceva che il cuore non avrebbe sbagliato ancora?
Chi non mi dice, che magari con Zayn, la nostra storia sarebbe funzionata meglio?
Confusione.
Ecco cosa c'era nella mia testa in quell'istante. Mille se non di più immagini, affluivano davanti a me, come se stessi vivendo la mia vita in un secondo.
Sciolsi quel contatto da Harry e scossi la testa.
Non potevo comportarmi come lui si era comportato con me. Non avrei tradito la fiducia che Zayn mi stava dando. Non solo la fiducia ma l'appoggio e la sicurezza di un qualcosa di stabile. Qualcosa che Harry non era riuscito a darmi.
“No Harry.”
“Ti stai invaghendo di Zayn, vero?”
“Forse.”
Mi allontanai con questa frase che mi echeggiava nella testa. Io sapevo di cosa volere, ma le scelte che avevo fatto mi stavano dettando di fare qualcosa che non avrei voluto fare.
Stavo iniziando a comprendere il motivo delle bugie di Harry. Anch'io come lui, preferivo la via più facile, quella più sicura. Quella che mi avrebbe salvato dal dolore.
Egoista.
Ancora una volta finii succube di una sensazione di stanchezza, di confusione, di vuoto che mi strinsero il cuore.
Stavo perdendo o probabilmente avrò già perso, qualcosa che era importante.
“Charlie!” Udii il mio nome e vidi Zayn avvicinarsi a me.
“Sto sbagliando tutto.” Confessai.
Le lacrime furono difficili da trattenere e infatti queste fuoriuscirono: “Scusami Zayn. Ma Harry...”
Zayn non disse ancora una volta niente mi attirò a se, abbracciandomi: “Assomigli moltissimo a Keyra e me la ricordi tanto. E quando ti ho vista in aereo, ho pensato che fosse proprio lei. Poi conoscendoti, ho intravisto tanto di lei, che ho cominciato a provare un'attrazione nei tuoi confronti per questo motivo. Quindi quello che si deve scusare sono io, Charlie.”
“Ma da quanto tu e Keyra vi siete lasciati? E adesso sta con un altro?”
“Keyra è morta in un incidente stradale. Avevamo litigato e l'ultima cosa che le dissi fu: -Non mi hai mai capito.- Rimpiango quelle parole, rimpiango quegli attimi. Perché se avessi messo da parte l'orgoglio e l'avessi trattenuta qualche minuto di più, lei sarebbe qui.”
Zayn mi accarezzò la guancia e con i pollici mi asciugò le lacrime che mi avevano rigato il viso: “Non fare lo stesso errore che feci.”
“Non sei arrabbiato ...insomma per quello..”
“Mica siamo stati a letto insieme?!” Mi ricordò Zayn: “Sei stata tu a fermarmi e se non l'avessi fatto, probabilmente la situazione sarebbe stata più difficile da gestire.”

I nostri baci sempre più bollenti e i nostri corpi più desiderosi che mai di superare quella linea di confine, il lume della ragione mi tornò per un breve istante. Sufficiente a fermare il nostro ballo.
Non posso.”
Zayn si bloccò all'istante e mi fissò negli occhi, con aria interrogativa: “I-il colore non è ancora sbiadito.”


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