Capitolo 4.
Dopo l'arrivo di Zayn nella stanza, le cose per me cominciarono ad andare meglio e poi, quando scoprii che avrei potuto fargli un servizio fotografico, beh mi aveva fatto veramente contenta.
Ammettilo Charlie, che ti senti un po' attratta dal misterioso cioccolatino!
E che ci sarebbe di male?
Forse non avrei dovuto essere un po' civetta con lui, di fronte a Styles ma il mio desiderio di vendetta ardeva dentro al mio cuore, e ammettevo che godevo nel vedere quel disgraziato di criceto, geloso.
Quando Zayn mi mostrò quel gesto affettuoso nei miei confronti, Harry allungò il braccio e poggiò la mano sulla spalla di Natalie, con forza.
Ma a chi voleva darla a bere? Voleva per caso mostrarmi, che era felice con la sua bella? Perché allora aveva mostrato gelosia e rabbia per un semplice bacio sulla guancia?
Forse dovresti smetterla di farti così tanti viaggi mentali, sai? Ti aiuterebbero a vedere la realtà in maniera meno contorta e riusciresti ad affrontare la realtà in un modo migliore.
Forse.
Tuttavia alla sottoscritta non andava bene che quel disgraziato mi seguisse e magicamente si mostrasse una persona buona e gentile. Quando aveva spezzato il mio cuore.
Sebbene Paul, l'uomo che mi aveva scattato la fotografia e mi aveva detto che ero fotogenica, mi stesse dando delle diritte su come risaltare il soggetto nella macchina a flash, non riuscivo a concentrarmi e pensavo.
“Charlie.” Scossi la testa e sbattei la palpebre più volte.
Mi ritrovai vicinissimo il viso di Zayn: “Ben tornata nel mondo.” Disse sorridendomi: “Prendiamo un caffè insieme?”
Annuii facendo cenno con la testa e lo seguii.
“Posso sapere perché hai fatto quell'entrata con il pavone?”
Il rumore delle monetine che stavano entrando nella macchinetta interrompevano il nostro dialogo.
“Mi è piaciuta l'idea dello zoo, e volevo far parte della tua commedia.”
Rimasi a bocca aperta e sgranai gli occhi: “Ehi, la mia non è una commedia.”
“No!” Replicò lui: “Non intendevo che tu stai costruendo tutto. Nel senso che è bello che prendi la realtà in maniera così particolare. Io se avessi visto l'uomo con cui la mia ragazza mi avesse tradito, lo avrei picchiato fino a mandarlo all'ospedale.”
“Beh tu sei un uomo.” Dichiarai: “Mentre noi donne, abbiamo una cosa chiamata cervello che ci permette di architettare un piano di vendetta.”
“Non darmi dello stupido. Grazie.” Sibilò gelido mentre sorseggiava la sua bevanda.
“Non volevo, scusami.” Lo fissai intensamente e mi accorsi di quanto fossero belli i suoi occhi. Grandi e marroni. Immaginai che dietro a quello sguardo così morbido, si potesse nascondere una personalità dolce, pronta ad aiutarti nel momento del bisogno. Una grande sensibilità.
Ma potevo scorgere anche freddezza e durezza. Sentimenti che spesso, venivano celati ma che venivano a galla, sempre.
Le sue labbra si incurvarono in un sorriso: “Anche Keyra, faceva così.”
“Vi siete lasciati.”
“E' una storia lunga. Magari un giorno te la racconterò. Adesso rientriamo.”Flash e inquadrare il soggetto da fotografare, ecco cosa continuai a fare nelle ore successive. Tra Paul che mi brontolava che non avevo preso bene la luce, o l'angolazione e gli altri assistenti che mi sgridavano, finii la giornata sfinita.
Sospirai perché il mio lavoro non era finito ancora. Adesso dovevo andare a lavorare in quel ristorante cinese, in cui avevo trovato lavoro come lavapiatti e cameriera, qualora ci fosse bisogno.
La fortuna però, fu buona con me perché almeno il secondo luogo di lavoro, era vicino a casa, quindi non avevo problemi di trasporto o di stare fuori al buio.
Sei comunque una ragazzina, in un posto nuovo da sola. Io ti consiglierei di fare attenzione, lo stesso.
Sì, coscienza. D'accordo.
Appena arrivai un uomo cinese di cui non mi ricordavo il nome, ma che per convenienza lo chiamerò Jackie-chan, mi portò nel mio fantastico ufficio dove tra meravigliose file di piatti, pentole, padelle e ogni ben di stoviglia doveva essere passata con la spugna e tanto detergente.
“Al lavoro.”
“Sì, capo.” Risposi entusiasta.
Un'impressione positiva era sempre importante.Harry's POV.
“Perché la tratti così male?” Chiese Zayn.
Il mio caro amico mi aveva invitato a mangiare una pizza insieme la sera e io per evitare di flirtare con qualche altra bambolina, accettai di stare con lui.
Entrambi seduti sul divano, davanti al televisore con una lattina di birra in mano.
“Se ti spiegassi l'intera storia, ti verrebbe da ridere.”
“Dai, non potrà essere una tragedia.”
Feci una smorfia e mi gettai di peso sullo schienale: “Il problema è che sono cotto, io.”
“Riconquistala.” Mi consigliò il moro.
“Io devo sposarmi con Natalie.”
Zayn raggelò e rimase immobile per qualche secondo: “Perché mai dovresti?”
“Io e Natalie siamo fidanzati ufficialmente. Cioè sono i suoi genitori ad avermi scelto come loro genero. Solo perché mio padre e il papà di Natalie sono grandi amici. I genitori di lei, non le permettevano di frequentarsi con qualcuno, perché molto fedeli alla Chiesa e quindi quando conobbero me, videro in questo fantastico soggetto l'ideale marito di Natalie.”
“Natalie non mi è sembrata una santa.” Commentò Zayn roteando gli occhi.
“All'inizio lo era ed era molto timida e mi andava anche bene. Stavamo bene insieme, ma poi Nat quando cominciò a conoscere il mondo e divertirsi e fare le cose che prima non poteva fare, beh cambiò. E per un primo periodo ci stavo male e la sgridavo, perché in fondo ci tenevo a lei e non volevo avere problemi con mio padre, che si era raccomandato di fare funzionare la relazione. Anche perché, come tu sai, presto dovrò prendere le redini dell'azienda di famiglia e il caro vecchio, voleva responsabilizzarmi trovandomi la nuora.
Però notando l'improvviso cambiamento di Natalie da angelo a diavolo, decisi di lasciarla e di andare a stare un po' con mia madre. Ed ebbi la grande idea di provarci con Sophie.”
“Sophie?! La sorella di Niall?” Esclamò Zayn sorpreso.
“Sì, ma era stata solo una cosa passeggera e quando tornai a scuola ebbi un'idea migliore, per vendicarmi di Natalie che scoprii che mi aveva tradito.”
“E ci hai provato con Charlie?!”
“Sì. Il problema è che dopo un po', mi sono sentito sempre più attratto da lei. Io volevo usarla e divertirmi. Poi..”
“Poi te ne sei innamorato.” Sospirò: “Cavoli se Charlie lo viene a sapere, ti odierà per sempre.”
“Già mi odia.”
“Sembra peggio di Beautiful.” Dichiarò Zayn.
“Solo che lì è finzione. Qui no.”
Ci fissammo entrambi negli occhi e speravo che in quel momento, o all'uno o all'altro gli venisse un'idea geniale.
“Perché hai baciato Charlie?” Gli domandai ad un tratto. La cosa mi aveva infastidito tanto e onestamente non capivo perché Zayn volesse provarci con Charlie.
“Volevo vederti geloso. Era una tentazione a cui non sono riuscito a resistere.”
“Stronzo.” Replicai minacciandolo di versargli la birra addosso.
“Qui, lo stronzo sei tu.” Serrai la mascella, accettando la verità.
“E cosa le hai detto all'orecchio eh?” Ripresi dopo.
“Cose mie e di Charlie.”
“Non starai mica facendo il cascamorto con lei!”
Non rispose ma poi riprese a parlare: “Sai come possiamo risolvere la situazione?”
“Come?”
“Dicendole la verità. Tu lasci Natalie, rompi il fidanzamento e ti metti in gioco con lei.”
“Non se ne parla. Figuriamoci se mi crede.”
“Quindi non hai fiducia in lei.”
“No! Non è questo!”
“Allora cosa?”
“Ho paura.” Confessai.
“E se un altro ragazzo corteggiasse Charlie, ti darebbe fastidio?”
Mi voltai verso Zayn e lo guardai in maniera interrogativa. Cosa intendeva con quella frase.
Feci una strana smorfia: “Che vuoi dire?”
“Uno come me.” Continuò.
Sgranai gli occhi: “Non osare, metterti contro Harry Styles.”
“L'ho già fatto. Voglio fare parte del gioco.”
Charlie's POV.
Non sentivo più le mani, a forza di immergerle nell'acqua e detergente. Se riuscivo a piegare le dita, era già un miracolo e pensare che domani mattina, queste mani avrebbero dovuto sostenere il peso della macchina fotografica.
Prima di pensare a domani, dovresti pensare a cosa mangiare adesso!
La coscienza mi anticipò e il brontolio della pancia non tardò ad arrivare!
Pure la fame iniziava a rompere adesso!
Dovevo preparare la cena, farmi la doccia, preparami i vestiti per domani, sistemare ancora le ultime cose nell'appartamento..
Uffa! Voglio la mamma!
No, Charlie. Smettila di essere così infantile!
Con una lentezza disumana salii le scale, gradino per gradino e arrivai nel sospirato pianerottolo. Ero stanca, avevo fame ma non avevo voglia di fare niente.
“Charlie!” Sentii una voce familiare. Sembrava Styles e mi voltai indietro con un sentimento di rabbia dentro. Ma vidi che era Marcel.
“Oh sei tu.” Dissi sospirando: “Scusami, ti confondo ancora con quello scellerato.”
“Non dovresti essere così cattiva con lui.” Disse Marcel difendendo Styles.
“Lui è stato cattivo e merita le mie maledizioni!” Sbottai entrando in casa, prima di chiudere la porta di nuovo augurai a Marcel la buonanotte.
“Aspetta Charlie!” Esclamò.
“Che c'è?” Domandai da dietro la porta.
Non sentii niente. Pensai subito che forse era uno scherzo. Però subito dopo pensai al peggio. E se un serial killer girasse per questo appartamento e avesse fatto fuori Marcel?
Preoccupata, aprii la porta di scatto e Marcel era ancora lì.
“Perché non hai risposto alla mia domanda! Mi hai fatto prendere un accidente!” Brontolai.
“Ti era caduto il cellulare.” Disse timidamente dandomi l'oggetto, abbassando la testa: “Siete una bella coppia tu e il ragazzo in foto. E proprio come hai detto, mi somiglia.”
Arrossii e afferrai frettolosamente il telefonino: “N-no-non siamo più una coppia.” Ecco fantastico avevo cominciato pure io a balbettare!
“Mi dispiace.”
“Dispiace anche a me. Ma non permetterò che Styles mi possa rovinare ancora. Questa volta, sarò più forte e non mi farò mettere i piedi in testa da lui!” Dichiarai convinta.
Vidi gli occhi di Marcel stringersi in due fessure e sbiancare di colpo. Poi si allentò il nodo della cravatta.
“F-forse ha avuto i suoi buoni motivi.”
“No. Styles è uno a cui piace divertirsi. E' uno irresponsabile, che prima di parlare non pensa. Che fa delle promesse che non mantiene. E' semplicemente..” Mi fermai.
All'improvviso la mia mente si riempì di tante immagini. Di quella volta che eravamo andati a pattinare e che aveva fatto il geloso per Adam; della sua battuta dei calzini antistupro; di quando mi aveva salvato dopo l'incidente...
“Harry.” Sussurrai flebile.
Cominciai a vedere sfocato e le lacrime iniziarono a rigare sul mio volto. Il salato di quelle gocce d'acqua, giunsero ai bordi delle mie labbra.
Il sapore del dolore, pensai.
Abbassai il capo e mi asciugai velocemente il viso: “Scusami e notte, Marcel.”
“Charlie, se hai bisogno di scambiare qualche parola..ti ascolto.”
Ci fissammo per qualche attimo e quando incontrai per l'ennesima volta quegli occhi, scorsi dietro a quegli occhiali il suo sguardo.
“Sei gentile, ma forse sarai stanco..e...”
“No.” Non mi diede il tempo di finire la frase: “Ho detto una cosa e la faccio.”
Lo guardai ancora.
Forse non dovevo dargli fiducia, però qualcosa mi diceva che potevo fidare di lui.
“Va bene, Marcel. Entra.”
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I hate you or maybe not...2!
Fanfiction[Non è necessario aver letto 'I hate you or maybe not...']. Charlie sta per cominciare una nuova vita lontano da casa, dopo aver provato a costruire un rapporto con Styles. Che non era mai stato rose e fiori e ancora una volta, il caro Harry aveva d...