Capitolo 12.

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Riassunto capitolo 11: Charlie e Harry si chiariscono e il ragazzo, venendo a sapere che oggi è il compleanno di Charlie decide di farle un regalo diverso dai soliti gioielli, peluche o qualche cena romantica. Il criceto porta il panda gli uffici Bennett per dichiarare al padre di Styles che entrambi sarebbero tornati a casa insieme.
L'uomo però dimostra astio nei confronti di Charlie.
Charlie e Harry tornano a casa e stanno un po' insieme, ma Charlie nota che il suo ragazzo è un po' sovrappensiero e decide di andare a parlare con il signor Styles.
Solo che lì, le cose si volgono al peggio e Charlie viene fatta addormentare.
Harry aspetta che Charlie torni dal lavoro, o almeno lui pensa che sia al lavoro e non vedendola tornare, chiama Zayn che afferma che Charlie è in pericolo.

Capitolo 12.

Charlie's Pov.
“Il desiderato lieto fine non è sempre scontato come molti credono. Spesso ci sono forze maggiori che ti impediscono di vivere il tuo sogno. Anche questo è un lato della realtà che devi imparare ad accettare.”
Fu la prima frase che mi disse il signor Styles appena riaprii gli occhi. Non sapevo dove ben fossi.
La stanza era buia e l'unica fonte luminosa proveniva dall'alto, che mi illuminava.
“E' per questo motivo lei dovrebbe distruggere la vita di suo figlio?” Mi guardai spaventata, ma parlai chiaro, esprimendo la mia opinione.
“Sto salvando la vita di mio figlio.” Replicò: “Non voglio che per una cotta lui faccia scelte che lo possano rovinare per sempre.
“Perché mai si dovrebbe rovinare? Non ha fiducia in ciò che fa?”
“Anch'io ero innamorato perso di Michelle. Ma alla fine non ha funzionato. Non deve sbagliare come ho già fatto io.”
“E questo le da il diritto di mettere il bastoni fra le ruote a Harry? Sbagliare è umano. Capita a tutti. Ma non per questo bisogna evitare di affrontare la vita e andare avanti e provare. Perché sennò vivere non avrebbe senso. Non fare qualcosa che magari ci farebbe stare bene, solo perché ci potremmo fare male. E' come dire, non voglio camminare perché potrebbe cadere un pianoforte dal cielo.”
Non sapevo neanch'io dove dovessi puntare lo sguardo. Cercavo di farlo dove sentivo una risposta ma ogni volta, la voce arrivava da un'altra zona.
Harry si starà preoccupando tantissimo, già me lo immaginavo a sbraitare contro il telefonino e a maledirmi in ogni lingua da lui conosciuta.
Anch'io da stupida non ero stata coraggiosa. Avrei dovuto parlare con Harry magari adesso non sarei qui a farmi mille viaggi mentali sulla morte della sottoscritta.
Ingenua. Ero stata ingenua.
Perché mai, avrei dovuto credere a quel folle che magicamente da burbero era diventato gentile?
Semplice Charlie, intervenne la mia coscienza, hai visto in lui lo sguardo di Harry.
“Ti rimando a Holmes Chapel. Da sola. Intanto rimani qui fino a domani pomeriggio. Io devo organizzare le nozze tra Harry e Natalie.”
Gridai.
Già, feci un urlo fortissimo, ma che probabilmente nessuno avrebbe sentito: “Dice di non volere far soffrire Harry e poi lo costringe a stare con una persona che non ama?”
“E tu saresti convinta che Harry ti ami? Ti ha tradito.” Affermò con nota di superiorità.
“Verissimo. Ma se ad Harry non gli fosse importato di me, non sarebbe tornato da me. Avrebbe accettato di sposarsi con Natalie.”
Non disse nulla.
Aspettai, ma ci fu solo il silenzio.
“Tranquilla. Presto tutto sarà finito.” Sentii dire questa voce in lontananza.

-

Harry's Pov.
“Forse è il caso di chiamare la polizia.” Suggerii, mentre stavo componendo il 911, ma la mano di Zayn mi fermò: “No. E' meglio di no. Chiama Natalie, piuttosto.”
Corrugai la fronte e mi chiesi perché dovessi chiamare proprio lei. Zayn dopo cominciò a spiegarmi e a rivelarmi gli scheletri che c'erano nell'armadio di mio padre.
“Armi illegali?” Ripetei sconvolto. Inizialmente sospettai droga. Perché solitamente era quella che fregava sempre.
“Già e la famiglia Bennett venendo a sapere del mercato in nero di tuo padre, cercò di far sprofondare la vostra società di famiglia. E il signor Styles disperato, organizzò il fidanzamento tra e Natalie.”
Sgranai gli occhi incredulo.
“Perché Natalie non ha rifiutato?”
“Perché a Natalie piacqui subito e con la faccenda dell'azienda, si era diciamo protetta. Nel senso se l'avessi lasciata, lei ti avrebbe risposto:-Ma come non tieni alla tua famiglia?- Natalie è sempre stata innamorata di te. Come Charlie, d'altronde.”
“Ma io sono innamorato di Charlie. Se Natalie fosse stata innamorata veramente di me, me ne avrebbe parlato e...”
Non conclusi la frase perché proprio Natalie rispose al telefono: “Ciao, Harry. E' da tanto che non ci sentiamo.”
“Ho bisogno che tu mi aiuti.” Dissi spiccio e non c'era tempo da perdere.
“Passare subito al sodo, eh?” La sentii sospirare: “Hai litigato con Charlie?”
“Ci speri?”
“Forse.” Confessò.
Le spiegai rapidamente cosa fosse successo e disse che ci avrebbe raggiunto anche lei con suo padre.
Conclusi la telefonata e guardai Zayn: “Sei sicuro che far coinvolgere così tante persone, non sia pericoloso per Charlie?”
“Dobbiamo prima trovarla. Una volta fatto, entreremo in azione.”
“Sembra quasi un film poliziesco.” Commentai.
“Avrei voluto che le fosse.” Replicò Zayn.
Altre domande mi si formavano nella testa. Come faceva Zayn a sapere così tante cose? Avrei voluto chiederglielo, ma la priorità era data al panda.
Ah, quella zuccona! Una volta tanto che mi ascoltasse!
Inveire contro di lei, però non mi sarebbe stato d'aiuto. Dovevo stare calmo.
Aspettammo diversi minuti e Natalie finalmente ci raggiunse, insieme a suo padre.
“Penso che tu abbia delle ragioni più che valide per averci chiamato, qui.” Dichiarò freddo il signor Bennett.
“Mio padre ha rapito la mia fidanzata.” Dissi: “E magari lei potrebbe aiutarci a trovarla.”
“La tua ragazza è Natalie.” Replicò.
“No. E' Charlie.”
I fari delle macchine che percorrevano la strada illuminavano il viso del signor Bennett, che sospirò: “Avrei voluto che tu avessi dato queste attenzioni alla mia bambina.”
“Arriverà qualcuno che sarà anche meglio di me.”
Lo sgranchirsi della voce di Zayn interruppe il nostro dialogo.
“Dobbiamo trovare Charlie.” Ricordò il moro.
A questo punto mi venne un'idea. E spiegai il mio piano.
“Vorresti farci acquistare la vostra società? Lo sai che per noi sarebbe solo una perdita e basta.” Disse il signor Bennett.
“Allora la vostra azienda rischierà di essere chiusa per armi illegittime. Sicuramente la polizia troverà qualcosa. Quindi io terrò la bocca chiusa, in cambio tu dovrai dire a mio padre che sarai disposto ad acquistare la società di famiglia, solo se libererai Charlie.”
“E se non dovesse accettare?” Domandò Natalie.
“Perché non dovrebbe? E' stato per il patrimonio aziendale che ha fatto questo casino!”
“Non c'è bisogno di urlare.” Mi rimproverò: “E non serve minacciarci di fare fallire la società di famiglia.”
“Scusami. Hai ragione.”
Così ebbero inizio le danze. Il signor Bennett chiamò il signor Styles e i due si accordarono per incontrarsi.
Inizialmente si era pensato di parlare subito della liberazione di Charlie, ma in tal caso, poteva succedere che il signor Styles non avrebbe collaborato e poteva reagire in maniera negativa, peggiorando la situazione.
Ripetei al padre di Natalie il copione: “Devi assolutamente convincerlo. Quando avrà detto di sì, interverrò io e parlerò con mio padre.”
“E' troppo scontato e banale.” Interruppe Natalie: “Dobbiamo prima scoprire dove è nascosta Charlie. Una volta che sappiamo dove è lei, bisogna tenere occupato tuo padre mentre qualcuno andrà a salvare il panda.”
“Piano geniale. Perché non ci ho pensato prima!” Esclamai con tono sarcastico. Feci un applauso di due battiti e poi mi fermai, guardando interrogatorio Natalie: “Ma mi diresti come ti faresti dire dov'è nascosta Charlie?”
“Sicuramente non era da solo quando ha portato Charlie. E quando papà sarà impegnato a parlare con tuo padre, tu e Zayn vi farete condurre dal complice.”
“E' possibile che Natalie abbia ragione. Non credo che tuo padre abbia fatto da solo. Ha anche lui una certa età!”
“Vi state basando su una stupida ipotesi.” Gridai: “Se non c'è questo secondo complice? Avete un piano B?”
“Non ci sarà bisogno del piano b!” Obiettò Natalie: “Andrà tutto bene.”
Tutto sembrava troppo strano. Perché tutti erano così sicuri, calmi e fiduciosi? Insomma, va bene che Charlie non stava simpatica a Natalie, perché così tanta tranquillità?
Non dissi nulla e annuii facendo cenno con la testa.
Papà arrivò con una porche nera, che però non era guidata da lui ma da un altro uomo. Tirai un sospiro di sollievo.
Forse Zayn e Natalie non avevano torto.
Mentre noi tre eravamo nascosti tra il buio e cassone della spazzatura, mio padre scese dall'auto, fece sbattere violentemente la portiera e si diresse verso il signor Bennett.
“Come mai tutta questa fretta?”
“Acquisterò la tua società. Non ci sarà bisogno più del matrimonio tra tuo figlio Harry e la mia Natalie.”
“Ragazzi, andate dall'autista.” Propose Natalie accanto a me.
Così, come se fossimo degli agenti speciali di polizia, ci avvicinammo all'auto ed entrammo. Zayn si sedette nei sedili posteriori mentre io mi misi seduto accanto alla postazione del guidatore.
“Non dire niente e non fare nessun passo falso.” Dettò legge Zayn: “Ho una pistola con me. E tu non vuoi che la tiri fuori, vero?”
L'uomo alzò le mani: “N-no.”
“Portaci dove è stata nascosta Charlie.” Dissi io autoritario. Non dovevo farmi assalire dalla paura.
“Io non so di cosa stai parlando.” Disse l'uomo, usando di nuovo un tono di sicurezza.
“Penso che la pistola voglia venire fuori.” Interruppe Zayn.
L'uomo allora, portò le mani sul volante e lo strinse con forza: “D'accordo.” Disse sospirando.
Anch'io tirai un sospiro di sollievo, sapendo che presto avrei rivisto Charlie.

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