VIRGINIA'S POV.
"Avanti." Dice una voce roca.
Con la mano tremolante abbasso la maniglia della porta ed entro. Un ragazzo con i capelli leggermente disordinati e il naso pronunciato si presenta davanti ai miei occhi. È molto concentrato ad esaminare un documento e purtroppo riesco a vedere solo il suo profilo.
Ma, appena gira il capo, i miei occhi incontrano i suoi verdi. Dio se sono belli, il verde è sempre stato il mio colore preferito; è neutro: nè troppo scuro nè troppo accecante - o almeno così appare ai miei occhi. E poi rappresenta la speranza, e credo che proprio per questa ragione da piccola scelsi il verde come il mio colore portafortuna.
La speranza vede l'invisibile, tocca l'intoccabile e raggiunge l'impossibile. Ci salva dalle nostre paure e ci rende liberi.
I suoi occhi sono la speranza.
E mentre continuo a osservare i suoi dettagli, si alza e allunga la mano presentandosi.
"Harry Styles." Dice con uno sguardo serio.
"Virginia Morrison." Sembra molto autoritario. Già sapevo che qui ti scelgono con attenzione e criterio, potresti essere anche bravo ma se non corrispondi alle loro aspettative sei fuori.
Mi indica la sedia e, prima di sistemarmi su di essa, poggio il curriculum sulla scrivania.
"Voglio precisare delle cose prima. - Afferma guardandomi intensamente. - Qui si viene per portare a termine tutti gli affari, non per giocare. Tutto deve andare a gonfie vele, bisogna soddisfare i clienti e trarre dei guadagni positivi per l'azienda; non voglio errori. Ordine, puntualità e rispetto sono molto importanti, sia chiaro. Se le sue intenzioni sono altre, quella è la porta." Molto esigente, come immaginavo. Ricapitolando: dovrei mettere la sveglia alle 5 per arrivare puntuale e non dovrei creare casini sulla scrivania. Posso farcela.
"Chiaro, so a cosa vado incontro." Mi sta mettendo alla prova, vuole capire di che pasta sono fatta.
Subito dopo prende il curriculum e corruga la fronte leggendolo. Più di una volta alterna lo sguardo tra me e il foglio che tiene saldamente tra le dita adornate da alcuni anelli. Di solito non mi piacciono gli anelli o i bracciali sui ragazzi, ma devo ammettere che ad Harry stanno davvero bene; al contrario le collane mi affascinano - sempre se le caratteristiche del ragazzo la rendano bella su di lui.
Un attimo, l'ho chiamato seriamente Harry?
"Il suo curriculum è buono come le sue competenze. - Cazzo, menomale. - Lei si occuperà della parte finale di tutti gli affari; dovrà revisionare i vari contratti, riportare delle modifiche se per lei saranno necessarie o scartarli direttamente se danneggerebbero dell'azienda. Tutto dipende dai guadagni e dal tipo di accordo che gli altri dipendenti stipuleranno con i clienti. Entro il tempo prestabilito dovrà portarmi il suo lavoro completato e successivamente io le comunicherò come procede il tutto. Ha un compito importante e lo deve svolgere perfettamente."
"Non la deluderò." Sinceramente non mi aspettavo questo ruolo abbastanza impegnativo. Se sbagliassi a giudicare un affare vuol dire che potrei deteriorare sia l'azienda e sia me stessa.
"Non così in fretta. - Mi ferma quando ero sul punto di alzarmi, così mi risistemo ansiosa. - Ha 3 giorni di prova, solo dopo le dirò se sarà assunta. Verrà la mattina dalle 8 all'1, e l'ultimo giorno della sua prova venga qui a mostrarmi il risultato di tutto quello che le sarà consegnato dalla mia segretaria. Si ricordi, più sono i contratti conclusi e con un buon esito più alte sono le probabilità di far parte dell'agenzia Styles." E mi porge la mano come ad indicare che il colloquio è giunto al termine.
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Black Magic |H.S.|
Hayran Kurgu"Vedo un'ombra oltre i miei cancelli. Ciò che le do lei lo dà via."