4

150 38 7
                                    

Mi staccai dallo sconosciuto,continuammo a ballare tranquillamente finché da lontano incrociai lo sguardo con Andrew ma lo distolsi all'istante, subito dopo me lo ritrovai dietro. -Staccati da lei subito- Urlò ferocemente contro il ragazzo,che però non gli diede corda continuando a ballare come se nulla fosse. -Non mi hai sentito? Ti ho detto di staccarti da lei!- continuò. Ad un tratto tutti i ragazzi presenti si girarono verso di noi. -Cosa vuoi tu? non vedi che sto ballando con la mia ragazza?- disse facendo un sorrisetto malizioso girandosi verso di me e guardandomi dalla testa ai piedi. -Ho detto lasciala stare. Subito!- Urlò Andrew ancora una volta. -No!- Rispose secco il ragazzo. Andrew lo prese per il colletto dandogli un pugno,e da lì cominciò una vera e propria rissa. Nella sala si sentivano tutti bisbigli,urli di incitazione, flash dei telefonini, risate e chi più ne ha più ne metta,ma a nessuno gli è passato per la mente di aiutarmi a fermarli.

Ero rimasta ferma immobile,mi sentivo inutile in quel momento,non sapevo come comportarmi. Sentivo le lacrime scendere piano sul viso,sangue per terra,urli,graffi,sedie che cadevano, rumori di ogni genere che si infiltravano nella mia testa. Emery e Amber mi avevano appena raggiunto quando sentii il rumore delle sirene,qualcuno aveva chiamato la polizia,non avevo le forze di scappare o anche di muovermi di un solo millimetro da li,mi sentivo svenire. Andrew mi prese in braccio e uscì dalla porta sul retro, con Emy e Amb dietro di noi. Tutto era così confuso,ed era successo tutto così velocemente.

Mi risvegliai il giorno dopo a casa del mio migliore amico,non avendo la più pallida idea di come ci fossi arrivata. L'ipotesi più ovvia e più sensata era che ero svenuta,non mi ricordavo quasi nulla della sera prima,solo qualche immagine sparsa nella mente del sangue,dei rumori,di Andrew che baciava quella ragazza,insomma tutte immagini che mi mettevano i brividi solo a pensarci. -Buongiorno Sam- disse il mio migliore amico dall'altra stanza. -Buongiorno- sussurrai visibilmente confusa. Vidi entrare Andrew nella stanza con un vassoio in mano con cornetto e cappuccino. Indossava solo un paio di pantaloncini della tuta,con il suo fisico scolpito,i suoi occhi nocciola e i capelli castani chiari quasi sul biondo spettinati era perfetto. -Tieni piccola- mi disse porgendomi il vassoio. -Grazie,ho un fortissimo mal di testa- dissi mettendomi il cuscino in faccia. -E' normale,ma stai tranquilla,fra qualche ora ti passerà,però devi mangiare qualcosa- mi disse intenerendo lo sguardo. -Mi dispiace- aggiunse. -Anche a me,ieri,quando mi hai detto quelle parole mi volevo sotterrare,non capivo il motivo della tua reazione- dissi abbassando lo sguardo. -Ero ubriaco Sam,non volevo. Me ne sono reso conto dopo,e quando ti ho visto baciare con quel ragazzo,ho perso totalmente il controllo,eri ubriaca e lui si stava approfittando di te- disse con un tono di disprezzo nei confronti di quello sconosciuto. Piano piano collegavo i fatti,ricordandomi le cose. Non dovevo baciare quel ragazzo,non ho idea di cosa mi sia preso in quel momento. -Sam mi perdoni?- disse Andrew abbassando lo sguardo. -Certo che ti perdono scemo,come potrei non perdonarti?- dissi accennando un sorriso. Mi si avvicinò abbracciandomi e dandomi un bacio sul collo. E' l'unico ragazzo che mi fa sentire protetta,l'unico che mi è sempre stato vicino. -Grazie di tutto- dissi ricambiando l'abbraccio.

Andrew mi accese la tv,mettendomi una puntata registrata di 'Pretty Little Liars' la mia serie preferita, presi il mio cornetto al cioccolato e me lo mangiai in un baleno,intanto Andrew era andato a farsi una doccia. Mi squillò il cellulare,era Emery. 

-Pronto Sam,come stai? Tutto bene? Ti senti meglio?- disse tutto ad un fiato con un tono palesemente preoccupato. -Si Emery sto bene,te come stai?- dissi. -Io bene,non sono io ad essere svenuta- disse ridacchiando. -Vado a farmi una doccia,ci vediamo fra un'oretta al bar 'therapy'?- dissi. -va bene ma ci sta anche un tipo che ho conosciuto ieri,ci vediamo dopo- disse attaccandomi il telefono in faccia.


Never give up.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora