Sentii suonare il campanello,lo ignorai. In quel momento non mi andava di parlare con nessuno,e tanto meno alzarmi dal letto. Continuò a suonare,dopo cinque minuti persi la pazienza. Mi alzai dal letto dirigendomi verso la porta,ero in condizioni pessime,il pigiama,il trucco colato e le occhiaie che completavano il tutto. Guardai dallo spioncino,non c'era nessuno. Aprii la porta per controllare meglio, era Edward.
-Cosa ci fai qua?- Dissi stupita. -Niente,mi fai entrare o mi vuoi lasciare qua fuori?- mi rispose con il suo solito tono irritato. -Finché non mi dici perché sei venuto non ti lascio entrare- dissi accennando una risata. -Se mi fai entrare te lo dico,senno me ne vado,non è un problema- disse giocherellando con il pupazzetto attaccato alle chiavi della sua macchina. Mi spostai e lo feci entrare,si andò a sedere diretto sulla mia poltrona appoggiando i piedi sul tavolino. -Ora dimmi!- esclamai. -Perché non vieni alla festa?- domandò seguendomi con lo sguardo mentre camminavo da una parte all'altra della stanza.
Mi sentivo a disagio a stare nella stessa stanza con lui. Era più bello del solito,aveva i capelli spettinati quanto i miei,indossava una maglietta bianca a maniche corte da cui si intravedeva un tatuaggio sul fianco destro,mi sembrava una scritta ma non ne ero sicura,inoltre indossava una camicia sbottonata azzurra e dei jeans che gli stavano a pennello,insomma era perfetto.
-Non ne ho voglia- mi limitai a rispondere. -Non è una risposta,dammi una motivazione valida!- esclamò accennando un sorriso. -Ma cosa ti interessa a te?- chiesi ricambiando il sorriso. -Per quella cosa di Andrew?- mi domandò ignorando completamente la mia domanda. Abbassai lo sguardo,non volevo affrontare quel discorso con lui. -Non mi va e basta!- esclamai bruscamente. Edward si alzò improvvisamente dalla poltrona avvicinandosi a me,mi prese per un braccio,sentii uno strano brivido percorrermi la schiena,i nostri visi erano a pochi millimetri. -Dai vieni alla festa ragazzina- sussurrò. Mi sfiorò le labbra più volte. Non sapevo cosa fare,rimasi immobile e sentivo il mio cuore accelerare sempre di più. Il campanello cominciò a suonare interrompendo il silenzio che si era creato tra di noi. Mi diressi verso la porta e aprii senza controllare dallo spioncino.
Andrew entrò senza degnarmi di uno sguardo con uno scatolone in mano,intanto Edward si diresse verso la camera da letto lasciandoci soli. -Cos'è quello?- chiesi timidamente. -Ti ho riportato i tuoi vestiti- rispose con un tono freddo e impassibile. -Non credi che mi dovresti dare una spiegazione?- dissi ormai esausta per il suo comportamento. Lui annuì. -Tu non eri così,ti sei scordato di tutto quello che abbiamo passato? Eravamo tu ed io contro il mondo,ma ora? Cos'è cambiato?- urlai. -Non è cambiato niente,voglio stare da solo,non posso? Non comandi tu la mia vita,chiaro?- mi ringhiò contro ma stavolta dovevo reagire,non mi potevo far vedere così fragile. -Vaffanculo Andrew,ti ho sempre aiutato ed è così che mi ringrazi? Mi sono sbagliata sul tuo conto,pensavo che eri un'amico,ma a quanto pare non lo sei e probabilmente non lo sei mai stato' ribattei ormai rassegnata. -Ora vattene,e non ti fare più vedere. Ho pianto fin troppo per te!- Continuai. Mi guardò per qualche secondo per poi dirigersi verso la porta.
Non ce la facevo più a subire,non volevo che se ne andasse ma non volevo nemmeno che si prendesse gioco di me. -Io devo andare,sicura che non vuoi venire?- mi chiese Edward uscendo dalla stanza. -No,non mi sento molto in forma preferisco riposare un po- risposi. -Va bene,come preferisci- disse con un tono quasi infastidito. Voleva veramente che andassi con lui? Ormai non ci capivo più nulla.
Rimasi sola,ancora una volta. Andrew ormai se ne era andato definitivamente,dovevo provare a non pensarci. Cominciai a immaginare a come sarebbe stato il bacio sfiorato con Edward,'come fa a essere così stronzo ma così maledettamente bello? E perché ho rifiutato l'invito alla festa?' Emery aveva ragione,dovevo distrarmi un po'.'Chissà cosa mi aspetterà domani'
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Never give up.
Romance'il punto è che lo amavo, lo amo e lo amerò sempre,è per questo che ho fatto ciò che ho fatto,potrei sembrare una stronza,menefreghista e insensibile ma in realtà è tutto il contrario'