Dopo quel bacio Edward mi riportò a casa. Ma mancava qualcosa,non ero felice come mi aspettavo,sentivo un vuoto dentro di me che nemmeno lui era riuscito a colmare.
Sapete quando sentite la mancanza di qualcosa o qualcuno ma non riuscite a capire cosa o chi vi manca? O anche se lo capite non riuscite ad accettarlo?
Ecco,era quello che stavo passando in quel momento. Andrew faceva parte di me,e mi aveva promesso che sarebbe rimasto con me per sempre.
Perché non lo aveva fatto? Perché non era riuscito a mantenere la promessa? Lui mi aveva chiesto di non andarmene mai e alla fine è lui che mi ha lasciata sola. Come poteva essere accaduto? E perché l'ho lasciato andare così facilmente? E perché se né andato?
Troppe domande senza risposta. Le lacrime cominciavano a rigarmi il viso. Dovevo essere felice per il bacio e per Edward,ma perché non lo ero?
Cercavo di pensare a Edward ma la mente finiva sempre a Andrew e alle mille domande e soprattutto ai momenti passati insieme,ai tanti momenti passati insieme. Avevamo superato tutto,mano nella mano,noi due contro il mondo, ma perché questa volta non era andata così?
'Mi mancano i suoi occhi nocciola,i suoi abbracci. Mi manca il mio consigliere personale,mi manca la persona a cui dicevo tutto e viceversa. Mi mancano le sue parole di incoraggiamento. Mi manca la sua voce,il suo profumo,insomma...mi manca tutto di lui.'
-Perché?- Urlai disperata buttandomi per terra.
'Ho bisogno di lui. Ma lui non ha bisogno di me'
Dovevo cercare di mettermelo in testa. Ma più provavo a non pensarlo e più ci pensavo.
In quel momento mi bastava anche un suo messaggio di buonanotte,niente di più o niente di meno. Solo per sapere che comunque lui ci stava.
Si erano fatte ormai le tre e mezza di notte. Non avevo nemmeno la forza di cambiarmi o di struccarmi. Mi buttai sul letto e mi misi con la faccia sul cuscino con le lacrime agli occhi. Non riuscivo a dormire. Rimasi sveglia a pensare fino a che non suonò la sveglia. Cazzo erano le sette e non avevo dormito per niente. Alle otto dovevo stare a scuola,non potevo saltare un'altro giorno. Andai in bagno e mi lavai,cambiai l'intimo e optai per un paio di leggings neri,una maglia della Ralph bianca a maniche corte e una felpa bianca-grigia di una marca sconosciuta con le Converse altrettanto bianche. Mi truccai con un filo di mascara e il mio rossetto prugna e lasciai i capelli sciolti spettinati.
Si erano fatte le otto meno venti e decisi di andare a vedere la posta. Quando aprii la cassetta delle lettere era piena.
-Bollette,bollette,bollette. Tutte bollette!- Urlai irritata. Continuai a sfogliare le buste fino a che non lessi 'Channing Moor' mio padre. 'Cosa voleva da me?' Non volevo assolutamente avere a che fare con lui. 'Dopo tutto ha ancora il coraggio da mandarmi lettere?' Quell'uomo non lo consideravo mio padre,era un perfetto sconosciuto da cui avevo fortunatamente preso solo il cognome. Quello stronzo,quella persona orribile che fino ai 10 anni avevo chiamato 'papà' mi aveva rovinato la vita e soprattutto quella di mia madre.
Decisi di rimettere tutte le lettere dentro la cassetta tranne quella di mio padre. Non potevo crederci che Channing mi aveva scritto una lettera. Aprii la lettera, non volevo leggerla,ma la curiosità prese il sopravvento.
'Ciao Sammy, so che ti starai chiedendo il perché ti sto scrivendo e so che non dovrei nemmeno farlo, sicuramente non vorrai nemmeno sentire il mio nome dopo quello che ho fatto. Sono passati nove fottuti anni da quell'attacco di follia,da quel grande errore che ho commesso. Sam,mi dispiace. Mi dispiace averti tolto tutto quello per cui vivevi. Solo dopo nove anni rinchiuso qua dentro ho capito. Lo so,ormai è troppo tardi per recuperare,e so anche che tu stai male per ciò che ho fatto e non vorrai nemmeno sentirmi. Ma ti giuro con tutto me stesso che me ne pento,e so che non si può tornare indietro e so che tu non puoi perdonarmi. Sono stato uno stronzo egoista,tua madre mi voleva lasciare e non ho gestito la rabb...'
Le lacrime cominciarono a cedere e una dopo l'altra a scendere sul mio viso. Avevo provato a cancellare quel giorno e ci ero quasi riuscita,e quella fottuta lettera mi aveva fatto ricordare tutto cancellando tutti gli sforzi che avevo fatto. Decisi di smettere di leggere rimettendola dentro la cassetta della posta giurando a me stessa che l'avrei letta quando ne sarei stata pronta,non avevo idea di quello che poteva esserci scritto dopo,ma avevo paura. Paura di ricordare.
Andai verso l'entrata e vidi Emery e Amber venirmi in contro.
-Ei cos'hai?- Mi chiese Emery preoccupata. Lei sapeva tutto,era l'unica oltre Andrew,nemmeno Amber sapeva niente. Rimasi in silenzio con la testa bassa. Non avevo la forza di parlare,ero distrutta.
-Ei cazzo Sam,dimmi cos'hai!? Mi stai facendo preoccupare- Urlò Emery con tono triste e preoccupato. La mia testa era piena di ricordi,domande,scene da brivido che non mi permettevano di riuscire a formare nemmeno una frase.
-Io..- Cominciai non sapendo come continuare. -N..niente- Sussurrai balbettando.
Le lacrime ormai scendevano da sole,e non avevano intenzione di fermarsi. Volevo stare da sola,anzi volevo Andrew,che in quei momenti era l'unico che sapeva come consolarmi o farmi spuntare un sorriso facendomi dimenticare del resto.
-Samantha ti prego,dimmi cos'hai- Continuò a urlare Emery con un tono supplichevole e spaventato. Ormai tutti erano entrati,compresa Amber e Edward non si era ancora visto in giro.
Alzai lo sguardo guardandola negli occhi e mi accorsi che anche a lei gli era scappata una lacrima. Sicuramente aveva capito.
-Sam,per favore. Non ci devi pensare,cazzo. Ti eri impegnata così tanto per dimenticare,chi è stato!?- Esclamò indignata. Lei con Andrew si erano impegnati tanto per aiutarmi a superare quei ricordi,e erano stati gli unici ad esserci riusciti. Ancora non avevo la forza di parlare.
-Ti prego,ne possiamo parlare dopo?- Dissi con un filo di voce. Tirò fuori un fazzoletto di carta e mi cominciò ad asciugare le lacrime.
-Quando vuoi,sto sempre qui con te,qualunque cosa. Non te lo dimenticare mai- disse continuando ad asciugarmi.
Feci un respiro profondo e entrai a scuola con Emery che mi teneva la mano. Mi sentivo debole,un disastro come al solito. Volevo solo nascondermi,scappare via da tutti e da tutti,ma non potevo e non volevo abbandonare Emery come aveva fatto Andrew.
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Never give up.
Romance'il punto è che lo amavo, lo amo e lo amerò sempre,è per questo che ho fatto ciò che ho fatto,potrei sembrare una stronza,menefreghista e insensibile ma in realtà è tutto il contrario'