~Impossible Bet~ [Scorpiose] ++In Revisione++

Capitolo 30

*Lily*

Era passata quasi una settimana dal nostro arrivo a Regus Street e ogni sera, dopo la solita visita al quartiere magico, andavamo a New York.

Io e Sam eravamo meravigliati da quella città, era maestosamente bella.

E quella sera, come tutte le altre, stavamo uscendo di nascosto.

"Lily!Andiamo! È tardi!" Sentii Rose chiamarmi fuori dal bagno.

"Si! Arrivo!"

Uscii dal bagno e trovai davanti a me Sam che, appena mi vide, rimase a bocca aperta.

"Cosa c'è? Sto così male?"

"No, anzi! Se-Sei bellissima." Rispose Sam con un sorriso timido.

Era dolcissimo.

Lui mi porse la mano, io la presi e insieme scendemmo dagli altri.

Riuscii ad intravedere anche Rose dietro di me che sorrideva.

Quando arrivammo in centro, Sam mi sussurrò qualcosa all'orecchio.

"Vieni con me in un posto?
Oh, ma prima cambiati. Ti ho preso un costume."

"Ma qui non c'è il mare, Sam!" Risi.

"Adesso scoprirai tutto.
Del resto, siamo maghi no?"

"Se lo dici tu!
Dai, passami il costume!"

Mi andai a cambiare e, quando fui di ritorno, in lontananza vidi Sam pregare Rose di fare qualcosa.

In un primo momento Rose fu titubante, ma poi vidi che acconsentì.

Mi chiedo su cosa si stiano concordando.

Quando Sam mi vide, si allontanò da Rose e venne verso di me.

Mi porse il braccio, io lo afferrai e andai con lui.

Mentre lui non guardava, mi girai verso le altre e le guardai indicando loro le mie braccia intrecciate alle sue, spalancando la bocca dalla felicità.

Alcune alzarono il pollice, altre sorrisero e Rose mi fece l'occhiolino sorridendo.

Gli mandai un piccolo bacio per poi concentrarmi sul ragazzo accanto a me.

"Dove mi porti?" Chiesi curiosa.

"Lo scoprirai." Rispose semplicemente.

Girammo l'angolo e ci ritrovammo in un vicolo che non portava da nessuna parte.

Rimasi per qualche secondo interdetta, poi lui pronunciò una formula che aprii davanti a noi una piccola stradina.

Percorremmo questa stradina che ci portò di fronte ad una porta.

"Adesso chiudi gli occhi."

Li chiusi.

Lui portò le sue mani sopra i miei occhi e poi sussurrò al mio orecchio: "Mi raccomando, non sbirciare!"

Sentii aprire la porta e insieme entrammo in una stanza a me sconosciuta.

Sapevo solo che, con addosso tutti i vestiti, si sentiva molto caldo.