CHAPTER I

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La pioggia cadeva fine bagnando il mio viso, mentre la leggera foschia in lontananza non prometteva nulla di buono.
Il coprifuoco sarebbe cominciato tra dieci minuti esatti.
Ero arrivata giusto in tempo.
Entrai in casa chiudendo la porta alle mie spalle: Ector mi venne incontro scodinzolando.

- Bravo cucciolo - lo accarezzai.

Da qui a poco si sarebbe andato sicuramente a nascondere: i cani riuscivano a percepire in anticipo il pericolo rispetto agli umani.
Era arrivato il momento di barricarsi in casa.
Nonostante ormai da anni il clero garantisse la massima sicurezza, in quei periodi dell'anno la prudenza non era mai troppa.
Stava arrivando la notte e con essa i vampiri.

- Mamma dobbiamo chiudere - indicai la finestra aperta della camera di Chloe.

Lei era la mia sorellina, aveva solo cinque anni e ancora non poteva immaginare quello che stava per accadere.

- Pensaci tu tesoro! - mi urlò dalla cucina.

A scuola ti viene insegnato che i vampiri sono creature della notte, figli del male, guardiani del tempo.
Ti insegnano che hanno aspetto mostruoso e canini affilati, che succhiano il sangue e che sterminano popoli, ma la verità è che sono più simili a noi di quanto pensiamo.

- Temporale! Temporale! - iniziò a saltellare Chloe in giro per casa vedendomi chiudere la finestra.

Sorrisi alla scena.

- Si temporale - annuii ridendo.

Non doveva sapere.
Un semplice temporale.
Ecco cosa era per lei.
In quel momento una sirena ruppe il silenzio: stava per cominciare.
Quello era il segnale agoniante che segnava l'inizio.
Presi Chloe ed andammo ad accoccolarci sul divano sotto alle coperte mentre nostra madre stava preparando il tè.
Lei era abituata a tutto questo, io invece ancora non riuscivo a comportarmi normalmente: ogni volta che la sirena suonava andavo a rintanarmi da qualche parte stingendo Chloe tra le mie braccia.
La paura che mi venisse portata via, come era successo con nostro padre, era troppo grande.
Era solo una bambina.
Improvvisamente il pavimento iniziò a tremare.
Questo significava che i vampiri stavano attraversando le gallerie sotto terra.
Ecco il momento più temuto: ogni giorno al calare della notte, stormi di dannati percorrevano quelle gallerie per spostarsi nelle città sotterranee.
Era stato il clero a realizzarle.
I vampiri avrebbero potuto così usarle per spostarsi più rapidamente, a patto però, di non salire mai in superficie e di non aggredire o uccidere gli umani.
In cambio la chiesa aveva smesso di dare loro la caccia.
Questo era l'accordo che stava durando da ormai dieci anni.
Un accordo che aveva segnato l'inizio di un periodo di pace, o almeno così si sperava.
Chiusi gli occhi e cominciai a contare:

-Uno...due....tre...quattro....cinque...sei....sette-

Silenzio.
Era sempre così.
Sette strazianti secondi.

- È pronto! - urlò mia madre dalla cucina.

Chloe scattò in piedi correndo a bere il suo tè alla fragola, era il suo gusto preferito.
Una seconda sirena echeggiò nel silenzio: il pericolo era passato.
Salii al piano di sopra verso la mia camera.
Passando per il corridoio notai la finestra della camera di Chloe leggermente aperta.
Iniziai a sudare freddo.
Come era possibile?
Era stata chiusa!
Mi avvicinai piano chiudendola per poi guardarmi intorno: non era entrato nessuno.
Buttai un sospiro di sollievo e feci per uscire dalla stanza quando uno strano odore mi fece voltare.
Non riuscivo a capire cosa fosse.
Cercai di seguirlo fino a quando il mio sguardo cadde ai piedi della finestra che avevo appena chiuso.
Una striscia di sangue.
Indietreggiai spaventata.
Cosa ci faceva qui?
Corsi subito in bagno a prendere un panno bagnato per rimuoverlo.

- Kylie cosa stai facendo? - una vocina alle mie spalle mi fece sobbalzare.

Chloe.

- Nulla. Chloe torna di sotto io arrivo subito a giocare con te - le risposi cercando di sembrare il più tranquilla possibile.

- Si evviva! - se ne andò via saltellando.

Per un un soffio.
Mi sedetti un attimo sul pavimento a pensare.
La finestra aperta.
Il sangue.
Quello non poteva essere di Chloe, nemmeno mio o di nostra madre.
Qualcuno doveva essersi avvicinato.
Un vampiro?
Decisi di mantenere il segreto.
Non volevo far spaventare la piccola Chloe ma soprattutto volevo evitare di far tornare alla mente di nostra madre il corpo dilaniato di suo marito, tutto quel sangue.

Strinsi i pugni trattenendo le lacrime.
Lacrime di rabbia.
Mio padre era stato ammazzato tre anni fa.
Non era rimasto più nulla di lui, nemmeno una lapide su cui piangere e versare tutto il dolore.
Quei mostri lo avevano dilaniato fino alla fine senza pietà.
Da quel momento li avevo odiati, mi avevano portato via una delle persone più importanti della mia vita.
Ero cambiata, non ero più me stessa.
Mi fidavo di meno delle persone e cercavo di affezionarmi il meno possibile.
Chloe era l'eccezione.
Ero stata io a mandare avanti la famiglia per un po' di tempo.
Ricordo di quando mia madre non era nemmeno in grado di alzarsi dal letto per preparare da mangiare alla piccola Chloe.
Il dolore l'aveva consumata piano piano.
Poi però un briciolo di speranza si era acceso in lei.
Ed era stata forse proprio la speranza a tenerci in vita, a farci lottare giorno dopo giorno.
Un vampiro non si sarebbe mai avvicinato ad un'abitazione di un umano.
Forse mi ero sbagliata.
Infondo la città di notte era sorvegliata.
Mi alzai da terra tirandomi qualche pizzicotto per riprendermi: domani mattina avrei fatto visita ad Harold.
Lui avrebbe sicuramente avuto una risposta.

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Ciao a tutti!!
Ecco la mia seconda nuova storia!
Non mi sembra vero🙈
Spero che il primo capitolo vi intrighi :)
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Alla prossima❤️

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