CHAPTER VII

1K 88 20
                                    

Non avevo chiuso occhio per tutta la notte
dopo il misterioso incontro con Ethan: da un lato era un bene perché per la prima volta non avevo fatto quel dannato incubo che mi tormentava ogni notte, ma dall'altro era un male perché avevo un sonno terribile.
Ero rimasta a fissare il soffitto tutta la notte, pensando ad una soluzione.
Come avrei salvato la mia famiglia da morte certa?
Guardai l'orologio sul comodino: erano le sette e un quarto del mattino.
Sbuffai buttando la testa sul cuscino.
- Cazzo - dissi arrabbiata.
Non mi svegliavo mai così presto, tranne che per andare a scuola.
Riuscivo a sentire il rumore dei piatti dalla cucina, probabilmente mia madre stava preparando la colazione.
Decisi di alzarmi e darmi una veloce rinfrescata con una doccia.
Optai per dei semplici leggins ed una maglia abbastanza lunga da coprire il sedere.
Mi guardai allo specchio soddisfatta, tranne che per le mie terribili occhiaie scure.
Di sicuro nemmeno il trucco le avrebbe eliminate.
Presi il mio zaino e scesi di sotto.
- Buongiorno - dissi sbadigliando.
Volevo evitare occhiatacce da parte di mia madre già di primo mattino.
Chissà cosa avrebbe pensato vedendomi in quello stato.
- Kylie? Già sveglia? - domandò mia madre stupita.
- Devo uscire, ci vediamo più tardi - aprii la porta di casa senza aggiungere altro e lasciando quella donna a bocca aperta.

Il cielo era ancora scuro, sembrava tarda sera o addirittura notte.
Mi chiedevo se l'arrivo dei vampiri in città avesse avuto a che fare con il tempo in qualche modo perché ogni giorno il cielo sembrava diventare più scuro.
Passai per il centro dirigendomi verso il mio bar preferito: mi feci mettere in un sacchetto una brioche calda al cioccolato ed un biscotto.
Poi mi diressi verso la foresta.
Probabilmente ero solo una stupida per quello che stavo facendo ma non potevo di certo starmene con le mani in mano.
Mi addentrai dentro a quel fitto bosco, lo stesso di quella notte con Ethan, quando con un balzo lo aveva attraversato come se nulla fosse.
Non sapevo bene dove cercare, eppure doveva esserci una specie di varco da qualche parte.
Dopo aver camminato per un paio d'ore a destra e sinistra senza risultati, mi buttai a terra sconfitta: era più difficile di quanto avessi immaginato.
Presi la mia brioche dal sacchetto che ormai si era raffreddata e le diedi un morso.
Chissà se Chloe era già tornata a casa, pensai.
Uno scricchiolio mi fece voltare.
Mi alzai da terra in fretta e furia guardandomi intorno.
Nulla.
Feci per sedermi di nuovo ma questa volta mi accorsi che la brioche che avevo posato nel sacchetto era sparita.
- Deliziosa - sentì dire dietro di me.
Mi voltai furiosa riconoscendo la voce.
- Ethan! - urlai tirandogli un pugno sulla spalla.
Lui sembrò sorpreso dalla mia reazione ma nonostante questo finì tranquillamente la mia brioche leccandosi le dita.
- Davvero buona - aggiunse leccandosi il labbro inferiore.
- Quella era la mia colazione!  - dissi leggermente irritata.
Lui non si degnò minimamente di rispondermi.
Perché doveva sempre comparire all'improvviso?
- Che stai facendo da queste parti? - chiese girandomi intorno come se fossi una ladra.
- Affari miei - sputai acida prendendo il mio zaino e cominciando a camminare in direzione opposta.
- Stai cercando il varco? - chiese in tono serio.
Mi bloccai a quelle parole.
- Sai dov'è? - mi voltai aspettando una sua risposta.
- Forse - sorrise malizioso facendomi alterare ancora di più.
- Deduco che non hai intenzione di dirmelo vero? Bene - mi voltai riprendendo a camminare a passo spedito.
Razza di idiota che non è altro, ha il coraggio di comparire dal nulla e rubarmi la colazione per poi non dirmi dove si trova il varco?
E poi siamo in pieno giorno!
I vampiri non dovrebbero nemmeno essere in giro a quest'ora!
Che si fotta.
Me lo ritrovai davanti.
- Levati - gli ordinai furiosa.
- Cosa hai intenzione di fare una volta che lo avrai trovato? - mi chiese fissandomi dritta negli occhi.
Era come se questa volta volesse davvero una risposta.
- Chiuderlo, semplice  - dissi ovvia.
- E mi chiuderesti dentro o fuori? - aggiunse lui.
Cazzo.
A questo non avevo pensato.
- Beh ci penserò al momento - blaterai in panico diventando rossa per qualche assurdo motivo.
Lui ridacchiò per la mia buffa reazione.
- Pensa in fretta allora perché ci sei proprio davanti - ghignò.
Cosa?
Che stava dicendo?
Feci per spostarlo con un braccio e guardare oltre le sue spalle.
- O mio dio - sussurrai sconvolta.
Davanti a me si innalzava un imponente albero centenario dalle radici molto spesse.
Su una di esse c'era inciso qualcosa: non riuscivo a leggere, si trattava di strani simboli collegati tra loro.
- Che diavolo c'è scritto? - chiesi in un sussurro?
Lui si avvicinò all'albero abbassandosi fino a sfiorare l'incisione.
Entrate guardiani della notte -
Ecco l'entrata del varco, proprio davanti a me.
Mi abbassai vicino ad Ethan per osservare meglio.
Non riuscivo a crederci.
- Li senti? - mi chiese lui piano.
Non riuscivo a capire cosa intendesse.
Rimasi un attimo in silenzio in ascolto per poi spalancare gli occhi terrorizzata.

EMPTY EYESDove le storie prendono vita. Scoprilo ora