- Tu! - gli puntai un dito contro.
Se ne stava appoggiato al muro di un vecchio edificio.
- Dovevo assicurarmi mantenessi la promessa - disse venendo verso di me.
Il cuore prese a battermi forte.
Ecco, ora mi avrebbe uccisa.
- Perché non ti calmi? Mica voglio ucciderti - alzò le spalle.
Adesso mi leggeva anche nel pensiero?
Perfetto!
- Questo lo dici tu - lo guardai male.
Lui scoppiò a ridere.
- Il tuo cuore batte troppo in fretta -
Non potei fare a meno di osservarlo.
- Non hai paura di essere scoperto? - mi guardai intorno preoccupata.
- Tecnicamente mancano venti minuti al coprifuoco e la gente è già barricata in casa. Tu sei l'unica in mezzo alla strada - disse ovvio.
Feci per ribattere quando mi accorsi che aveva ragione.
Dannazione.
Di questo passo non sarei mai arrivata a casa in tempo.
- Vieni ti mostro una scorciatoia - mi indicò di seguirlo.
- Scordatelo - mi impuntai.
Un vampiro che mi mostrava una scorciatoia?
Come minimo mi avrebbe portata in un vicolo cieco e poi uccisa.
- Ti sto aiutando - si giustificò.
- Non voglio il tuo aiuto, ora che ho mantenuto la promessa finisce qui. Io non ti ho mai visto e tu non mi hai mai visto, non voglio problemi. Ora devo andare, addio - mi voltai cominciando a camminare nella direzione opposta.
- Non arriverai mai in tempo passando di la - mi urlò.
Gli alzai un dito medio senza voltarmi.
Ed ecco che con un balzo me lo trovai davanti.
Cacciai un gridolino.
- No no no! Non puoi fare così - agitai le braccia innervosita.
Mi aveva fatto prendere un infarto.
- Sei buffa - mi disse fissandomi negli occhi.
Notai in quel momento che non erano più rossi.
- Lo prenderò come un complimento - dissi sarcastica.
- Non ti ho chiesto di fidarti di me, ti sto solo consigliando la via più breve -
- La frase tradotta sarebbe " vieni con me così posso ucciderti e bere il tuo sangue " - dissi imitando la sua voce.
- Parlo davvero così? - scoppiò a ridere con una mano sulla pancia.
- Levati - gli ordinai.
- Mancano dieci minuti - mi disse in riposta.
- Merda - mi misi le mani tra i capelli in preda al panico.
Tra poco sarebbe cominciato.
Era vero che i vampiri si muovevano lungo le gallerie sottoterra ma era anche vero che se lui era riuscito a salire in superficie chissà quanti altri potevano fare lo stesso di notte.
Mia madre mi avrebbe urlato dietro.
Dovevo sapere di più.
- Va bene, vengo con te ma ad una condizione - alzai un dito.
- Dimmi - mi scrutò curioso.
- Devi rispondere alle mie domande - sorrisi.
- Come vuoi - fece spallucce.
Oh si.
- Seguimi - mi indicò.
Camminammo per qualche minuto nel silenzio più totale.
Non sapevo bene cosa chiedergli.
- Come hai fatto a salire in superficie? - chiesi continuando a camminare dietro di lui.
- A questo non posso risponderti - non si voltò nemmeno.
- Ehi mi avevi detto che avresti riposto a tutte le mie domande - mi arrabbiai.
Ma guarda che faccia tosta.
- Come ti chiami? - gli chiesi sospirando.
Almeno a questo avrebbe dovuto rispondermi.
- Ethan -
- Io Kylie - gli risposi.
Arrivammo all'entrata della radura:
- Io lì non ci entro - incrociai le braccia.
- Mancano esattamente tre minuti se ti metti a correre sempre dritto ce la fai - mi indicò una stradina tra gli alberi.
Iniziai ad andare in panico, tre minuti non mi sarebbero mai bastati per arrivare a casa!
Sicuramente la sirena avrebbe suonato nel bel mezzo della radura ed io sarei stata uccisa da qualche vampiro assetato di sangue.
A pensarci bene però anche adesso ero con un vampiro quindi avrebbe potuto uccidermi lui, ma non lo aveva ancora fatto.
- Due minuti - mi sussurrò in un orecchio.
Rabbrividii.
- Non ce la farò mai - lo fissai disperata.
Lo vidi alzare gli occhi al cielo per poi prendermi e caricarmi in spalla.
- Mettimi giù! - scalciai con i piedi.
- Sta zitta -
Con un balzo attraversammo la radura.
Eravamo davanti casa mia.
- Wow - sussurrai scioccata.
Lui mi posò a terra.
Eravamo davvero arrivati davanti casa mia?
La radura era immensa!
- Il gatto ti ha mangiato la lingua? - mi provocò.
- Come hai fatto? - chiesi scioccata.
- Sono un vampiro certe cose mi vengono naturali - rispose indifferente.
- Ehm allora grazie - dissi grattandomi la testa imbarazzata.
Lui si avvicinò tenendo il suo sguardo fisso sul mio collo scoperto.
- Che stai facendo? - chiesi tremante.
Lo allontanai poggiando una mano sul suo petto.
In quel momento sparì davanti ai miei stessi occhi lasciandomi a bocca aperta.
Una sirena echeggiò nell'aria: corsi in casa il più veloce possibile.
- Kylieee!! - l'urlo di mia madre mi fece inciampare per terra ed andai a sbattere contro un mobile.
Ora ero nei guai.
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EMPTY EYES
VampireAl suo diciottesimo compleanno qualcosa cambia: Kylie non sarà mai più la stessa. In un mondo dove l'umanità vive confinata in città fortezze per sfuggire alla minaccia dei vampiri, i cacciatori mandati dalla chiesa hanno il compito di distruggere...