Stavo per rivelare tutto al mio migliore amico.
Ero davvero pronta?
- Kylie c'è qualcosa che devi dirmi? - mi scrutò lui con sguardo preoccupato.
- Harold io... - non appena feci per aprire bocca mi sentii mancare il respiro.
Subito portai una mano alla fronte iniziando a sudare.
Girava tutto.
Harold compreso.
Che diavolo stava succedendo?
- Kylie! - lo sentii urlare venendo verso di me per poi cadere a terra.Mi alzai piano aprendo gli occhi: mi sentivo debole, come se avessi dormito per giorni.
- Ehi - una voce a lato mi fece piegare la testa.
- Ehi - risposi accennando un sorriso.
Era Harold.
- Come ti senti? - mi chiese sottovoce.
- Sono stata meglio - ironizzai.
Lui rise.
- Dove mi trovo? - chiesi confusa.
- In ospedale. Hai perso molto sangue da quella ferita al braccio. Kylie cosa non mi hai detto? -
mi chiese visibilmente preoccupato.
Mi tirai su a fatica mettendomi seduta.
- Sono caduta - dissi facendo spallucce.
Lui inarcò un sopracciglio.
- Kylie - disse in tono serio.
- E va bene! Sono caduta con un coltello in mano ecco cos'è successo - alzai la voce.
Lui spalancò gli occhi.
- Sei seria? -
- Si e sono anche sbadata se è per questo - alzai gli occhi al cielo sperando di essere stata abbastanza convincente.
Mi spostai su un lato del letto cercando di scendere.
- Che stai facendo? - sia agitò lui.
- Torno a casa, ho delle cose da fare -
- Kylie non ti sei ripresa ancora e poi non c'è nessuno a casa che può prendersi cura di te. Tua madre e Chloe non sono state ancora trovate... - abbassò lo sguardo.
- Devo tornare a casa - strinsi i denti.
Lui mi fissò dritta negli occhi per poi sbuffare.
- Lasciami parlare con i medici - disse uscendo dalla stanza.
Nel frattempo andai allo specchio per guardarmi: okay che ero pallida ma stavolta lo ero davvero.
Forse era stato per il sangue che avevo perso.
Feci una smorfia di disgusto al solo pensiero.
Notai dei vestiti accanto al mio letto, li presi e andai in bagno a cambiarmi.
Sicuramente era stato Harold premuroso com'era: erano dei semplici leggins neri ed una felpa che lasciava una spalla scoperta.
Non sapevo dove li avesse presi ma non sarei rimasta un minuto di più con quella veste orrenda da ospedale.
Mi diedi una veloce sciacquata e poi uscii trovandomi Harold davanti.
- Allora posso andare? - feci gli occhi dolci.
- Vengo con te però - aggiunse lui.
Sorrisi.
Si preoccupava sempre per me.Mi accompagnò fino a casa e solo in quel momento durante in tragitto mi ritornarono in mente le scene di quello che era successo.
Inizia a mordermi il labbro inferiore: lo facevo sempre quando ero nervosa o preoccupata.
- Puoi restare da me se vuoi - mi propose Harold.
- No va bene così, ho bisogno di restare da me - dissi poco convinta.
Mi accorsi che eravamo arrivati davanti casa mia.
- Okay - mi abbracció dandomi un bacio sulla fronte.
Io arrossì indietreggiando.
Lui sorrise andandosene.
- Ti chiamo più tardi - promisi.
Che cavolo gli era preso?Entrai in casa chiudendo la porta a chiave e guardandomi intorno.
Sembrava una casa abbandonata senza le risate della piccola Chloe o le urla di mia madre.
Sorrisi al pensiero.
Dovevo fare qualcosa.
Toccai la fasciatura al braccio che mi avevano messo in ospedale e sospirai.Toc toc.
Un rumore mi fece voltare.
Qualcuno stava bussando alla porta.
Andai ad aprire ridendo.
- Maledizione Harold ti ho detto che ti avrei chiamato.. -
Le parole si fermarono in gola non appena mi trovai davanti Ethan.
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EMPTY EYES
VampireAl suo diciottesimo compleanno qualcosa cambia: Kylie non sarà mai più la stessa. In un mondo dove l'umanità vive confinata in città fortezze per sfuggire alla minaccia dei vampiri, i cacciatori mandati dalla chiesa hanno il compito di distruggere...