CHAPTER VI

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- Ti sembra ora di tornare a casa? - mi strillò mia mia madre in un orecchio.
- Non c'è bisogno di urlare così! - alzai il tono.
Ero a casa sana e salva, non vedevo il problema.
- Avresti potuto morire! - continuò isterica.
- È vero ma ora sono qui, quindi puoi anche darti una calmata - la allontanai con una mano.
- Kylie ero preoccupata da morire - si avvicinò prendendomi per le spalle.
- Dov'è Chloe? - chiesi indifferente guardandomi intorno.
- È da Zio Michael, resterà da lui per questa notte - sospiró.
- Come mai? - chiesi curiosa.
- Beh ho trovato il vetro della finestra della sua stanza rotta - abbassò lo sguardo a terra.
- Cosa? - urlai in preda al panico.
Non era possibile!
Avevo risolto!
- Saresti dovuta andare anche tu ma guarda a che ora sei tornata - alzò gli occhi al cielo.
C'era qualcosa che non andava.
Avevo appena negoziato con un vampiro!
Non poteva accadere!
- Cosa facciamo? - chiesi preoccupata.
- Nulla - rispose rassegnata.
Probabilmente lei credeva si trattasse di un ladro, non di un dannato vampiro.
Andai ad accoccolarmi sul divano pensando ad una soluzione.
- Mamma non possiamo restare qui - riflettei calma.
- Domattina verranno a riparare la finestra sta tranquilla - mi diede un bacio sulla fronte per poi salire di sopra a dormire.

Sentivo freddo.
Un aria gelida e pungente.
Aprii gli occhi piano per poi accorgermi di essermi addormentata sul divano.
La stanza intorno a me era completamente buia e le uniche luci erano quelle di due candele accese vicino alla finestra.
La finestra.
O cavolo!
Subito mi balzó in mente.
Corsi di sopra cercando di fare piano e arrivai davanti alla porta della camera di Chloe.
Abbassai la maniglia ma era stata chiusa a chiave.
Sospirai.
Beh almeno ero sicura che nulla sarebbe entrato in casa.
Poi uno scricchiolio mi fece voltare.
- Dannazione - sussurrò.
Riconobbi quella voce.
- Tu! - gli puntai un dito contro.
Era proprio dietro di me e per poco avevo rischiato di avere un infarto.
Detesto le cose/persone che spuntano all'improvviso dal buio.
Figuriamoci un vampiro!!
- Hai intenzione di chiamarmi così ogni volta che ci incontriamo? - ridacchiò lui divertito poggiandosi allo stipite della porta dietro di me.
- Cosa diavolo ci fai qui? - sussurrai piano.
- Abbiamo un problema - ritornò serio fissandomi.
Questa volta i suoi occhi non erano rossi, ma di un verde intenso: erano umani.
Era troppo buio per vederlo bene ma quegli occhi brillavano nell'oscurità.
- No fermo - lo allontanai con una mano.
Lui inarcò un sopracciglio.
- "Noi"? - mimai isterica per poi continuare - non esiste un noi, tu hai combinato il danno ed io ho risolto, ora dimmi qual'è il problema che io dovrei risolvere - puntai le mani sui fianchi sottolineando per bene le ultime parole.
Lui mi fissò quasi compiaciuto.
- Sei sempre così divertente ? - ridacchiò.
Sbuffai infastidita.
- Muoviti, parla - alzai gli occhi al cielo.
- Un gruppo di vampiri sono sulle tracce della tua famiglia, pare abbiano sentito il mio odore in questa casa e voglio assicurarsi di essere i primi a catturare la preda -
Io sbiancai terrorizzata.
- C- cosa scusa? -
- In poche parole non siete al sicuro. Ma non è un mio problema, anzi sono venuto solo ad avvisarti - concluse e si voltò per andarsene.
- Ma non possono salire in superficie! - alzai la
voce, disperata, sperando di non aver svegliato mia madre.
- C'è un varco nella foresta - disse in tono basso.
Dopodiché scomparì proprio davanti ai miei occhi.
- Ethan aspetta! - avanzai cercandolo nel buio, ma ormai se n'era andato.
Sinceramente non sapevo nemmeno come aveva fatto ad entrare,tantomeno ad uscire.
Caddi a terra sconvolta.
La mia famiglia era condannata.
Non riuscivo a crederci.
Era impossibile sfuggire da un vampiro assetato di sangue, lo sapevo bene.
Ma questa volta non era uno solo, bensì un gruppo.
Cosa avrei potuto fare?
C'era un solo modo per risolvere la situazione: dovevo andare della foresta e chiudere in qualche modo il passaggio che collegava il mondo dei dannati con quello dei vivi.
Dovevo riuscirci.
Dovevo farlo per la mia famiglia, per mio padre e per tutti quelli a cui volevo bene.
Il passato non poteva ripetersi, non stavolta.

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