Nell'abitacolo riecheggia soltanto il ticchettio del mio tacco destro, che ripetutamente viene a contatto con il tappetino sotto il mio sedile, producendo un lieve tonfo. Dai grattacieli di New York che sembrano quasi sfrecciarci accanto, confondendosi in una massa indistinta di luci, sposto lo sguardo prima sul tassista, placidamente intento alla guida, poi alla ragazza accanto a me, che da quando siamo partite non ha più aperto bocca.
"Si può sapere dove stiamo andando?" chiedo, rendendomi conto che il mio tono di voce è abbastanza innervosito. Odio le sorprese. Lei non accenna ad alzare gli occhi dallo schermo del suo iPhone, e io mi ritrovo -mio malgrado- a dover ripetere la domanda. Finalmente, dopo quelle che sembrano ore, lei punta i suoi verdi occhi nei miei e mi chiede :" Qual è il genere di musica che ascolti, Jul?", ricevendo un'occhiata confusa. "Come?" chiedo, non facendo caso al soprannome che mi ha appioppato dopo neanche un'ora di conoscenza. "Hai capito. Che musica ascolti?". Torna a prestare attenzione al suo smartphone, che ha appena vibrato nelle sue mani. Ignorando la tentazione di sbirciare il mittente del messaggio, mi appoggio allo schienale e rispondo "credo che il mio genere preferito sia il rock. Sai, classic rock. Per citare i miei artirsti pref..ecco...per esempio..ci sarebbero i Rolling Stones. Oppure i Led Zeppelin. Gli Who. I Dire Straits..ho reso l'idea o devo andare avanti?". La sento ridacchiare "si. certo." e poi di nuovo cala il silenzio, fino a che non decide che è arrivata l'ora di darmi qualche indizio. "Allora il posto dove andremo ti piacerà" mi informa, subito prima che il telefono nella tasca della mia giacca inizi a vibrare, segno di una chiamata in arrivo. E posso facilmente stabilire da chi, ancora prima che il nome di Jack lampeggi sulla schermata.
"Amore... dove cazzo ti sei cacciata!" urla, e in sottofondo sento dei tonfi sordi, gli stessi che sentivo io fuori dal locale, quindi deduco che sia ancora li. "Se permetti, questa domanda dovrei fartela io" ribatto, acida, mentre avverto Diamond muoversi sul sedile e avvicinarsi. "Non..non è di questo che parliamo" posso capire che è abbastanza frustrato, dal suo tono di voce, e sono sicura si stia passando una mano tra i capelli proprio in questo istante. "Oh certo che è di questo che si tratta, invece. Cosa diavolo significava quel messaggio..com'era? Ah già..ti stai divertendo? Certo. Mentre eri a strusciarti contro chissà quale troietta hai avuto pure il coraggio di scrivermi! Ma non ti fai..che ne so..schifo? Almeno un pochino. Sarebbe già qualcosa" noto che il mio tono di voce si sta gradualmente alzando, e la mia nuova compagna di avventure cerca di rassicurarmi mettendomi una mano sul braccio. "Julie...senti...io" un'altra pausa, ma so che stavolta la frustrazione data dalla mia sparizione non c'entra. Quel bastardo sta cercando di trovare una scusa convincente a tal punto da farmi ordinare di fermare questo dannatissimo taxi, dire addio a Diamond, e tornare da lui. Ma quanto tempo passerà prima che mi tradisca di nuovo? "Io..prometto che non accadrà più. Anzi guarda, te lo giuro." Una risata sarcastica fuoriesce dalle mie labbra, e lo sento ammutolirsi dall'altro capo del telefono. Sembra sorpreso dal mio comportamento, e lo sono anche io, dato che non ho mai reagito cosi ad una sua affermazione. Mai. "Lo prometti, mh? Si, e io ti prometto che se un giorno dovessi trovarmi Brad Pitt nudo sul mio letto, non ti tradirò". Mi giro verso Diamond, che sta cercando di soffocare un attacco di risa mettendo le mani a coppa davanti alla bocca...con scarsi risultati, dato che qualche sbuffo fuoriesce lo stesso. Sento Jack sospirare, per poi chiedermi retoricamente "Ju..sei ubriaca?" Come se non potessi uscirmene con un'affermazione del genere da sobria..beh...per chi mi conosce da anni sembrerebbe altamente improbabile. Ma del resto sarebbe un evento anche se mi ubriacassi. "No Jack. Sei stato tu il primo a uscirtene con una promessa che sai non potresti mantenere". Silenzio. Credo di averlo zittito. Poi un lieve "mi stai lasciando?" "No Jack. Sto solo cercando di farti capire che non voglio vederti più. Oh, il che significa che.. si. Ti sto lasciando." Wow, e questo senso dell'ironia da dove lo sto cacciando.
Mi sarei aspettata di tutto, tranne che il ragazzo con cui ho trascorso quasi due anni della mia vita, quello per cui mi sono trasferita a New York e ho scelto questo college, invece che la piccola università vicino casa a Mansfield - Ohio, circondata da gente sconosciuta invece che dai miei migliori amici, ecco..proprio lui, si mettesse a ridere. Una risata spaventosa, di quelle sadiche, e che poi se ne uscisse con "sai che non puoi lasciarmi, Julie"."E sentiamo, perché? Sono forse troppo stupida? Non ho carattere? Non sono capace di vivere senza di te? Beh Jack, mi disp.." esplodo, consapevole di aver attrirato l'attenzione del tassista e di Diamond, se possibile ancora più di prima, che quindi ha preso ad avvicinarsi ancora di più e a scrutarmi con quei suoi occhi color smeraldo. Ma vengo bruscamente interrotta dal mio ex ragazzo :" Non è questo, dolcezza. Anche se beh..credo che tu sia abbastanza stupida. Sei tornata da me un centinaio di volte dopo che io ti avevo tradita e.." mi trattengo a stento dal vomitargli addosso una lista di insulti di cui lui non crede io sia a conoscenza per lasciarlo continuare, curiosa di sapere dove voglia andare a parare. "...e beh, in realtà il motivo è un altro, e tu lo conosci benissimo. Sai che tua madre ti ha mandata in questa città soltanto perché c'ero io, sai perfettamente che ti ha spinta a frequentare legge invece che pittura, dato che la frequentavo io, e sai altrettanto bene che se tu mi lasciassi, lei ti ritirerebbe immediatamente dalla NYU e ti rispedirebbe in Ohio, e tu torneresti a vivere con lei. Mentre qui..hai centinaia di altre opportunità" conclude, sbuffando. Come se fosse ovvio. Bhe, certamente ha ragione: mia madre, fidandosi di lui, a suo tempo accettò di mandarmi nella Grande Mela a patto che restassi sotto la sua protezione, e stranamente solo ora mi sto accorgendo di quanto io e il mio futuro dipendiamo da lui. Non ho neanche una casa, se lo mollo. Ma non sarà di certo questo a impedirmelo..non posso restare con uno che mi sputa addosso delle minacce del genere. "Stammi a sentire, stronzo" e a questo punto posso sentirlo trattenere il fiato, allibito. Strano come nel corso di una serata abbia tirato fuori un lato di me che neanche sapevo di possedere. L'angelica Juliette che molla e insulta il suo fidanzato, in taxi con una sconosciuta, diretta verso un locale ignoto. "Non me ne frega un cazzo delle tue minacce. Me ne sbatto altamente. Come credi che una donna con una certa dignità e un briciolo di rispetto per sé stessa possa restare insieme ad uno che non solo la insulta e la minaccia, ma la tradisce e beh..praticamente tiene in mano la sua vita. Jack, prima di domattina mia madre saprà, e tu non dovrai assolutamente preoccuparti di doverle spiattellare tutto e rovinarmi il futuro. Detto questo, passerò appena possibile a prendere le mie cose. Addio" Poi faccio una pausa, indecisa se riattaccare o meno, ma mi ricordo immediatamente prima di premere il tastino rosso di una cosa fondamentale:" e ti avverto che se solo sfiori con la punta delle dita uno dei miei dischi ti castro".
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DIAMOND
RomanceJuliette Owen sente di avere una vita perfetta: segue il suo sogno, quello di studiare legge all'università di New York, è fidanzata con Jack Wilson, quello che potrebbe essere definito il ragazzo perfetto, e ha già tutto il suo futuro pianificato...