Capitolo 6

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Insipiro deliziata l'odore degli alberi in fiore, in particolare il ciliegio che si staglia sopra la mia testa, lasciando che il vento leggero passi tra i suoi rami. Torno poi ad osservare il terreno polveroso sotto i miei piedi che strisciano, formando dei solchi, al ritmo dell'altalena su cui sono seduta. Ennesimo giorno al parco. Ció significa che ho un estremo bisogno di staccare la spina e...pensare. Lusso che peró non mi é concesso.
Sospirando mi alzo e, lentamente, procedo lungo il viale verso il cancello. So già cosa mi aspetta, e anche dove devo andare.

"Jade!"esclamo, sedendomi al bancone dove una donna grassottella che risponde a tale nome si gira a sorridermi. Senza dire nulla inizia a trafficare con la macchinetta, e so che mi sta preparando uno dei suoi deliziosi cappuccini. "Altra giornata riflessiva?" Chiede, girando abilmente le manopole. Mentre sto per iniziare il mio monologo sul dilemma esistenziale di oggi, la sento gridare a qualcuno: "Sam! Preparami un cornetto!". Mi giro curiosa verso il destinatario di tale ordine e vedo un ragazzo abbastanza giovane, probabilmente della stessa età di Jack, intento a pulire un tavolo che alza lo sguardo e annuisce, dirigendosi verso il bancone. Jade mi indica :"lei è Juliette". Sorrido impacciata per stringergli la mano, mentre facciamo le debite presentazioni. "Hey Juliette. Io mi chiamo Sam Winchester e... sono stato assunto ieri!" Conclude entusiasta, facendomi ridacchiare. "Un novellino!" Esclamo, mentre lui mi lancia un'occhiata fintamente offesa. Jade mi porge il cappuccino che agguanto famelica, mentre Sam mi offre l'agognato cornetto al cioccolato. "S é ottimo a dare consigli d'amore. Magari puó aiutarti" esordisce poi lei, facendomi tossicchiare. "A...amore?" Chiedo incerta, mentre lei mi lancia un'occhiata eloquente lasciando il posto al ragazzo che, sedutosi, chiede: "allora... qual è il problema? ". Non so se fidarmi di questo ragazzo dall'aria disponibile e sincera, e quindi raccontargli tutto. Anche cose che non ho mai detto a Jade. Rivelargli i miei pensieri più profondi, le mie insicurezze, rendendomi vulnerabile. E se lui non mi accettasse? E se mi odiasse per i miei dubbi? Dubbi che, pensavo, non avrei piú avuto? Sospiro. Del resto non lo conosco, ma si dice che confessarsi con gli sconosciuti risulti più facile... la proprietaria di questo delizioso café é scomparsa sul retro da qualche minuto, probabilmente per cercare suo marito, e io non mi sono ancora decisa a parlare. Sam picchietta le sue dita lunghe e affusolate sulla superfice di legno del bancone, mentre con gli occhi vaga nella stanza. "Le altre ragazze ti considerano bello?" Chiedo ad un certo punto, facendolo sussultare. "Come?" sussurra, lanciandomi un'occhiata confusa. Non me ne curo, e vado avanti. Ho bisogno di capire. "Insomma...ti saltano addosso?". Lui ridacchia e scuote la testa. "Beh...diciamo che accade più con mio fratello Dean, ma lui si ostina a dire che dovunque andiamo mi lanciano occhiate fameliche...ma come mai me lo chiedi?" Dice, puntando il suo sguardo nel mio mentre le sue dita giocano incrociandosi. "Beh...sto per farti una domanda strana" annuncio, addentando il cornetto abbandonato accanto a me. Lui sorride e mi stringe una mano, come per invitarmi a parlare. "Vivendo con mio fratello, alle domande strane ti ci abitui" commenta, attendendo che io parli. "Ecco...dato che sei considerato un bel ragazzo...secondo te...io...dovrei essere attratta da te? Non tanto. Solo un poco" concludo imbarazzata. Lui aggrotta le sopracciglia. "Non so..." "Beh.." aggiungo, cercando di rendere più chiaro un concetto incomprensibile. "Proviamo così. Secondo te, é normale che se tu, in questo istante, mi baciassi...so che non proverei nulla?". Lui mi osserva per vari minuti, poi aumenta la stretta sulla mia mano e sorride dolcemente. "Okay...penso di averi capito. Parlami di lei". Sussulto, evidentemente sorpresa. Jade aveva ragione: questo ragazzo è un ottimo confessore. Non so se il fatto che abbia compreso il mio problema cosi in fretta debba farmi ridere o meno, ma un piccolo sorriso mi sfugge lo stesso all' immagine di lei che viene a formarsi nella mia testa. "Si chiama Diamond" annuncio, mentre Sam si accomoda sullo sgabello assumendo una posizione da alunno attento e diligente. "E viviamo insieme. L'ho conosciuta la sera in cui ho rotto con il mio ex, e mi ha ospitata a casa sua. Siamo andate d'accordo da subito, come se tra noi ci fosse una sorta di...connessione. Ci capiamo al volo, a volte semplicemente con uno sguardo. Lei é...bellissima. E non solo fuori. É una ragazza gentile, altruista e davvero comprensiva. Le ho raccontato dettagli della mia vita che non avevo detto neanche al mio ragazzo. So di potermi fidare di lei. Problema: mi ha fatto tornare certi dubbi che... pensavo di aver dimenticato" concludo mesta, abbassando lo sguardo sulle mie mani. Lui me le stringe entrambe e lo sento sospirare, come se stesse per dirmi qualcosa, ma proprio in quel momento la porta del bar si apre, e alzo immediatamente lo sguardo. Un ragazzo abbastanza simile a Sam, ma probabilmente più grande, si dirige a passo svelto verso di noi, con un grande sorriso stampato in viso. "Allora fratellino...hai finito?". "Dean..." sospira Sam sconfitto, probabilmente abituato a scene del genere. Il fratello si volta verso di me e mi tende la mano "Dean Winchester" dice semplicemente, ricevendo da me una risposta simile. "Beh... il mio turno é finito. Vado" annuncia il cameriere davanti a me, abbandonando il grembiule sul bancone e afferrando la giacca sull'attaccapanni dietro di lui, per poi girarsi a guardarmi. "Andrà tutto bene, vedrai" mi sussurra, prima di voltarsi e seguire il fratello.
"Sam?" la voce di Jade mi risveglia dalla trance in cui ero entrata, cullata dalle parole del ragazzo, e mi volto verso di lei con uno scatto. "Il suo turno era finito" annuncio, lasciandole il conto della mia colazione, per poi alzarmi e salutarla. Ma mentre sto per uscire, un cartello bianco attaccato sulla vetrina, che prima non avevo notato, attira la mia attenzione. "CERCASI CAMERIERI". "Jade?" La richiamo, e lei si avvicina a me sorridendo. "Già. Sam non ci basta, anche se é ottimo. Questo cartello è qui da una settimama, e lui è stato il primo a farsi avanti". Alle sue parole, mi ricordo che a distanza di due giorni dal mio proposito di trovare lavoro non mi sono ancora attivata. Questo è il mio café preferito, e raggiungerlo a piedi dall'appartamento non é molto difficile. E poi sono già in ottimo rapporti con i proprietari, non dovrei preoccuparmi di ritrovarmi in un ambiente che non mi piace. "C'é posto anche per me?" Chiedo, alzando lo sguardo verso la corpulenta donna al mio fianco.

"Lavorerò al Flower café!" Annuncio entrando in casa, per poi entrare in cucina e scoprire di aver gridato al vuoto. Di Diamond nessuna traccia, e probabilmente è uscita per una delle sue sessioni di shopping intensivo, a cui ho smesso di partecipare dopo il terzo pomeriggio in giro per New York. Da lì ho capito come fa ad essere così magra. Queste cose sono estenuanti. Affranta, mi trascino verso il divano e mi ci butto letteralmente sopra, per poi agguantare pigramente il telecomando e scorrere tra i canali, cercando qualcosa di decente.

"Juli..." qualcuno mi scuote delicatamente per la spalla, mentre in sottofondo sento delle voci e un fruscio. Non appena apro gli occhi trovo la mia coinquilina che mi fissa, cercando di tenere in equilibrio una serie di buste con l'altro braccio. Mi stropiccio gli occhi e cerco di mettere a fuoco la stanza. I rumori che sentivo erano le voci dei protagonisti di un film di cui non conosco neanche il nome, e il suono della TV che ora è l'unica fonte di luce nella stanza ormai inondata dalle tenebre della notte deve avermi conciliato il sonno.
"Che ore sono?" mugugno con voce ancora impastata dal sonno, mentre Diamond lascia cadere le buste a terra e sfila il cellulare dalla tasca. "Le sette" replica lapidaria, e a quel punto mi districo dalle coperte e mi alzo. "Cosa hai comprato?" chiedo, infilando una mano nella busta alla mia destra, e sentendo al tatto come dei diamanti cuciti su una stoffa. Alla mia espressione interrogativa lei risponde con un "vestito. Di Chanel" che mi fa sgranare gli occhi. "CHANEL!" esclamo, seguendola in cucina. Mentre lei si allunga e prende un bicchiere dal pensile sopra la sua testa e vi versa dell'acqua, aggiungo a voce più bassa :"quanto hai speso, D?". Lei si volta sorseggiando, e mi guarda divertita. "Vuoi sapere quanti soldi non ho riservato alle spese della casa?" chiede. Scuoto la testa. Del resto lei i soldi li ha, e la casa è sua. Io ho solo chiesto di contribuire un pochino per non sentirmi un parassita. "No...voglio solo sapere quante monetine non potrò mai avere per permettermi un vestito di Chanel" replico con tono ironico, e mi avvicino a lei appoggiando il viso sulla sua spalla. "Settecento dollari".Fantastico. "Lavorerò da Jade..." sussurro qualche secondo dopo, ancora nella stessa posizione di prima, e lei ridacchia prima di rispondere "Fantastico! È il tuo mondo, quello" "C'è anche un nuovo cameriere. È molto simpatico,si chiama Sam" aggiungo, ma me ne pento subito dopo quando Diamond scrolla la spalla facendomi bruscamente alzare la testa e, guardandomi con espressione dura, ordina :"Dimmi. È bello?". Alla sua domanda sbuffo sonoramente, dato che non mi interessa. Nè lo farà mai. In realtà, nessun uomo mi attirerà mai p...
Lei deve aver notato la mia espressione shoccata, la mano che va a coprire la bocca ormai spalancata e gli immensi sforzi che sto facendo per trattenere le lacrime. Un impellente desiderio di aprire la finestra e buttarmi di sotto si fa strada dentro di me, una voglia talmente forte che mi ritrovo a gridare :"SI LO È. PECCATO CHE NON ME NE IMPORTI ASSOLUTAMENTE NULLA! E NON DOVREBBE NEANCHE A TE, DATO CHE IO T..." mi blocco prima di rovinarmi l'esistenza per sempre. Prima di perdere l'ennesima persona che mi vuole bene. Sento i miei passi rimbombare nel corridoio e la sua voce chiamare il mio nome, ma la chiudo fuori sbattendo la porta della mia stanza.
Mentre mi stendo sul letto, non posso impedirmi di piangere. Così come quella notte di due mesi fa, quando ho ricordato Emily, solo che stavolta ne sono sicura. Ho cercato di non pensarci stando con Jack, non l'ho mai amato...non ho mai avuto la possibilità di amare un uomo, in realtà. Con questa opprimente verità nella testa, mi assopisco pian piano, mentre mi sembra di sentire Diamond che, per l'ultima volta, mormora "Juli..." attraverso la porta.

*BUONSALVE POPOLO*
Allora, secondo voi la storia procede bene? Fatemi sapere, e a presto!
See ya,
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DIAMONDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora