Faceva freddo. L'unica fonte di calore veniva da un piccolo termosifone posto lontano dal letto.
Sofy aprì gli occhi e si ritrovò su un letto adornato con coperte d'ospedale. Accanto ad esso c'era un comodino alto con sopra dei fiori.
Solo guardandosi intorno si ricordò di essere in clinica.
Dalla porta entrò un'infermiera insieme ad un medico, il quale parlò per primo.《Allora Sofy. Come ti senti?》
La trattavano come se fosse una bambina durante il suo primo vaccino.
《Bene.》
Rispose soltanto.Era arrabbiata con loro, ma in particolar modo con i suoi genitori per averla portata in un posto del genere.
Nessuno sembrava volerle credere.
L'infermiera si avvicinò.《C'è una visita per te.》
Sapeva che i suoi genitori erano al lavoro e Yona a scuola.
Perciò non capiva chi potesse essere.
Dalla porta entrò un giovanotto alto che riconobbe solo quando si avvicinò, ricordando il nome sul biglietto da visita.《Ciao Sofy.》
《Salve signor Wallace.》
《Chiamami Lyon. E dammi del tu. Non abbiamo poi così tanta differenza di età.》
I medici uscirono lasciandoli soli.
Il ragazzo si sedette sul letto.
Stava per dire qualcosa, ma lei lo precedette.《Cosa fai tu qui?》
《Sono venuto a trovarti. Quando i tuoi mi hanno detto che eri qui non potevo crederci.》
《Ah no? Non credi anche tu che io sia una pazza assassina con l'Alzheimer e grossi problemi mentali?》
Il ragazzo rise.
《No. Non lo credo. E non credo nemmeno che tu abbia ucciso la tua amica.》
Sofy lo guardò per capire se stesse mentendo o no. Ma scorse solo sincerità nei suoi occhi.
《Sofy. Tu credi nel paranormale?》
《Certo che no.》
《Beh dovresti. Io credo che ci sia qualcosa in quella cantina.
Con il permesso dei tuoi genitori vorrei andare a controllare.》《Non entrare in quella cantina.》
《Allora credi anche tu che ci sia qualcosa!?》
La ragazza annuì.
Sapeva che non era sola con i suoi genitori in quella casa.
Sapeva che qualcosa si nascondeva nella sua cantina.
Ma non voleva dar voce alle sue paure.
Lyon si alzò.《Bene..Io vado. Vorrei iniziare subito le ricerche e scoprire qualcosa.》
《Ma..》
《Ti tirerò fuori da qui. Lo prometto.》
Detto ciò uscì dalla stanza lasciando Sofy avvolta nei suoi pensieri. L'infermiera chiuse la porta e lei restò sola.
O forse no..
Sentiva dei respiri, ma non vedeva nessuno.
La lampadina sembrava avere dei tic mentre faceva dei giochi di luce ed ombra accendendosi e spegnendosi.
Le parve di scorgere un'ombra, ma più si guardava intorno e più si sentiva osservata.
Qualcosa di gelido le toccò la mano, ma non vide nulla.
Era spaventata e il suo cuore batteva molto velocemente.
La porta si aprì e la luce si stabilizzò.
L'infermiera entrò nella stanza per controllare..e quando la vide affannata le chiese cosa avesse.《C'era qualcuno qui..》
《Sofy. Ci sei solo tu in questa stanza.》
Entrò anche il medico di poco fa.
《Che succede?》
Chiese.《La ragazza ha avuto delle allucinazioni.》
Continuò l'infermiera.《Vi dico che qui c'era qualcuno. Non erano allucinazioni.》
《Sofy stai calma. È normale vedere qualcosa che non ci sia, nel tuo caso.》
《NEL MIO CASO? VI RIPETO CHE NON SONO PAZZA. LASCIATEMI TORNARE A CASA MIA.》
Non ne poteva più di essere trattata come una pazza assassina. Come un malata mentale. Voleva farsi sentire, ma questo peggiorò le cose.
《La siringa, presto.》
L'infermiera prese una siringa dal cassetto e le iniettò qualcosa nel braccio.
Le avevano dato del sedativo per calmarla e farla dormire.
Per la ragazza ci fu solo buio.