Capitolo 4

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È la mattina della domenica, tra circa 6 ore dobbiamo essere in aereoporto. Mamma ha provveduto qualche giorno fa a vendere i mobili ad un'agenzia immobiliare così non ci resta che preparare le valigie.

Ah,aspettate. Solo la mia manca. Immaginavo.

"Ti aiuto?" Chiede mamma entrando nella camera

"Se vuoi" rispondo

"Arrabbiata ancora?"

"Non tanto. Più che altro triste"

"Mi dispiace tesoro..." dice lei

"Tu e papà non avete spiegato a me e ad Amy la casa...com'è?"

"Voi nella fretta e agitazione c'è l'avete fatta passare di mente. Allora niente di speciale, è a pochi isolati dalla vostra scuola ed è bellissima. Arredata,luminosa...vi piacerà!"

"Avrò la camera tutta mia?" Chiedo

"Certo" dice esasperata

La valigia è pronta. Siamo pronti per arrivare in aereoporto e partire.

Dopo ore di attesa eccoci sull'aereo. Mi siedo accanto al finestrino e infilo le cuffie nelle orecchie ma Amy non vuole lasciarmi in pace così inizia a fare domande alla quale devo per forza rispondere.

Il viaggio non è per niente lungo,tra un paio di ore o anche meno dovremmo essere arrivati.

Sblocco lo schermo del mio cellulare per fare qualche foto al panorama mozzafiato ma,rimango di pietra nel trovarmi come sfondo la foto mia,di Taylor e di Patrick al mare qualche mese fa. Eravamo così felici,ed ora? Divisi da stupidissimi chilometri, ahhh la distanza maledetta...!!!

Mamma si sporge e mi stringe la mano sorridendomi. La guardo ma non mi viene per niente da ridere. Mi hanno costretta e a me tutto questo fa malissimo. Sento come se il cuore avesse perso una parte di ciò che prima era vivo.

Guardo l'anello al dito e lo giro da una parte all'altra, ogni volta che lo stringo tra le mie dita sembra che Taylor e Patrick siano qui con me. Su questo aereo maledetto non c'è niente altro a cui pensare,sotto di me Siattle è sparita...c'è solo il mare,infinito e profondo.

Ricordo che un giorno io,Tay e Pat andammo a fare una gita in un paesino dove c'era un mare spettacolare. Taylor per poco non stava per affogare perché Patrick la tirava sempre da sotto le gambe e Taylor si spaventava ogni volta trascinando giù con lei anche me.

Noi non eravamo semplici amici, eravamo quegli amici speciali,inseparabili...la mia vita per la vostra e viceversa. Quegli amici che il pomeriggio si incontravano sempre anche per un semplice caffè e che dovevano raggiungere da una parte all'altra la città quando qualcuno aveva bisogno di aiuto o era in punizione.
Quegli amici che quando qualcuno veniva rimproverato per difendere l'altro si beccava la nota e così finivano insieme in punizione.

Ne abbiamo passate davvero tante in questi 12 anni ma sono sicura che niente ci potrà separare,nemmeno la distanza.

My Worst Distraction ||Cameron Dallas||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora