The monster you have made me become

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-Co-cosa significa?

"Demone artificiale? Sapevo che i demoni usavano i corpi degli esseri umani come burattini, anche se non l'ho visto mai fare, ma creare persino dei demoni artificiali... E inconcepibile!", indietreggia lentamente fino a urtare un muro, la ragazza si avvicinò a me porgendomi uno specchio preso da chissà dove; avevo paura di guardarmi, di vedere cosa fossi diventato, duglutii e afferrai lo specchio.

Non ero cambiato, avevo sempre occhi azzurri e capelli neri, ero un po' più pallido ma forse non era dovuto alla trasformazione.

Con aria spazientita lei mi prese la mano e me la poggiò su qualcosa di morbido alla mia destra, mi voltai e sgranai gli occhi, delle ali nere e piumate mi fuoriuscivano dalla schiena, le toccai ancora, erano soffici ma ciò non alleviò il mio sconcerto:

-Cosa mi avete fatto?

La mia voce tremava come le mie gambe che non ressero più e cedettero; lei mi afferrò al volo sorreggendomi:

-Manipolazione genetica avanzata, sostituzione di qualche gene e assimilazione di varie sostanze con terapia intensiva di due mesi.

Non capivo nulla di ciò che stava dicendo, ma di una cosa ero sicuro, non potevo più considerarmi umano.

Mi ci volle qualche minuto per riacquistare il controllo, quando fui sicuro di non ricadere mi rialzai:

-Chi sei tu?

-Io sono la duchessa V meglio conosciuta come "dottoressa diabolica", demone classificato SS; a proposito mettiti quelli.

Disse indicandomi una strana uniforme, obbedii senza discutere; era grigia, fatta di un materiale elastico che migliorava la libertà di movimento; ci misi un po' ad infilare le ali nei fori posti sul retro dell'uniforme, muoverle non era poi così strano come pensavo, era come avere un'altro paio di braccia sulla schiena; riuscivo a spiegarle a mio piacimento.

V mi fece segno di seguirla e obbedii "finché non troverò un'arma devo sottostargli anche se vorrei ucciderli per ciò che mi hanno fatto"; passammo per un lungo corridoio ma a metà ci fermammo davanti ad uno di quei cilindri di vetro, era pieno di liquido verde e una persona ci galleggiava dentro, lei si avvicinò per osservarlo meglio e in fine fece un gran sospiro:

-Sei un fallimento, sparisci.

Con queste parole premette un pulsante e il liquido venne risucchiato insieme alla persona; riprendemmo a camminare, salimmo delle scale e arrivammo in un largo salone.

Lì c'erano ad aspettarci tre persone, stavano sull'attenti, tre demoni vestiti come me:

-Portate numero 87 nella sua stanza.

Disse V dandomi una leggera pacca sulla spalla:

-Signorsì duchessa!

Risposero all'unisono afferrandomi per le braccia e trascinandomi; attraversammo parecchi corridoi del castello e arrivammo fino ad una porta con sopra i numeri 86-87:

-Qui; la prima esercitazione sarà alle 6 di domani.

Mi lasciarono, era l'occasione perfetta per fuggire ma sapevo bene che senza un'arma non sarei riuscito a fare granché, così decisi di entrare, abbassai la maniglia e feci qualche passo all'interno.

Era minuscola, c'erano due letti, un piccolo armadio e una finestra da cui entrava una luce arancione che indicava il sole nella fase del tramonto; ma la cosa che mi sorprese di più era la persona che era di fronte a me, i capelli biondi stonavano un po' con le sue nuove ali nere e gli occhi color nocciola che mi fissavano erano pieni di perplessità come i miei immagino

-In pausa-Demon Inside: What have i become?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora