Angel

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Nessuno parlava più, solo un uomo a passo lento si fece avanti, era sui sessanta, un cappello bucato in testa:

-Sono io, signor demone.

Ci fissammo negli occhi per qualche istante:

-Ehm... Non è che avreste qualcosa da mangiare?

Rimasero tutti a occhi sgranati a quella domanda:

-Ah si... Ehm... Mi segua.

Disse il capo, mi condusse fino a una specie di piccola taverna e mi fece accomodare, tutti ci seguivano, come le pecore col pastore; dopo poco mi portarono una zuppa di funghi, del formaggio e dell'acqua, mi metteva in imbarazzo mangiare con tutta quella gente che mi fissava; ad un certo punto sentii una vocina alla mia destra e mi voltai, era il bambino con il bastone:

-Mi dispiace di averti colpito signore.

Non ero per niente a mio agio con il titolo di 'signore' ma dissi:

-Ricorda solo che se vuoi ferire qualcuno devi usare questa.

Così dicendo diedi un leggero colpetto al fodero della spada, lui annuì, subito dopo una ragazza sui quindici si liberò dalla stretta del padre e si appoggiò al tavolo con i gomiti fissandomi con interesse:

-Qual'è il tuo nome?

Ingoiai un pezzo di formaggio:

-Numero 87 classe D.

Lei mi guardò in modo strano:

-Non ne hai un altro?

Il padre le lanciò un'occhiataccia e lei chinò la testa:

-Un altro nome... Ne avevo uno ma era di una vita diversa; posso anche essere chiamato esperimento, demone, comandante, capitano, servitore, cavaliere o mostro.

Lei rialzò la faccia:

-Allora io scelgo angelo, l'angelo che è sceso del cielo per salvarci.

Rimasi letteralmente basito, fissavo gli occhi nocciola della ragazza, poi dal nulla scoppiai a ridere:

-Sei... Ahahah... davvero una strana... Ahahah... Persona.

Lei era confusa, io mi alzai:

-È il momento di andare.

Uscii e feci un cenno a Skymere che era ancora vicino al corso d'acqua, arrivò subito e gli salii in groppa:

-Grazie per averci salvati dai banditi.

Disse il capo e poi ad uno ad uno mi ringraziarono anche gli altri abitanti, la ragazza dagli occhi nocciola mi fece un sorriso:

-Alla prossima signor angelo.

Skymere spiegò le ali e parti nel cielo azzurro.

...

Il sole stava già calando quando avvistai la città con al centro un'enorme castello che avremmo dovuto raggiungere; Skymere planò dolcemente e atterrò in quella che doveva essere la piazza principale, gli edifici erano incredibili, non avevo idea che fosse possibile erigere strutture di quella forma e grandezza.

Fui riportato alla realtà da uno sbuffo di Skymere, velocemente cercai la via per il castello, ma erano troppe strade, non avevo idea di dove andare; mentre camminavo cercando la strada giusta vidi una donna che mi faceva segno di avvicinarmi, mi incamminai:

-Sta cercando qualcosa signore?

-Ehm, si, sarebbe così gentile da mostrarmi la strada per il castello?

Chiesi cercando di essere gentile, lei mi sorrise in modo comprensivo:

-Il castello è lontano... Ma conosco una scorciatoia, mi segua.

Si avviò per un vicolo, io feci cenno a Skymere di restare lì e la seguii, più ci addentravamo più la luce era soffusa; ad un certo punto ci fermammo, mi sentii sfilare la spada, mi voltai di scatto, due uomini erano dietro di noi, un altro mi prese alle spalle e mi bloccò le braccia:

-Bene signore, ora vediamo che hai di valore.

-In pausa-Demon Inside: What have i become?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora