Save the peasants

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<flashback>

Le fiamme divampavano ovunque, eravamo chiusi in casa e non riuscivamo a uscire, ci eravamo rifugiati in cantina, Teresa continuava a piangere sulle mie spalle e io non potevo fare altro che cercare di consolarla con parole vuote; si sentì un rumore sordo e la trave sopra di noi ci piovve addosso.

<fine flashback>

Aprii gli occhi di scatto, neanche mi ero accorto di essermi addormentato, il manto bianco di Skymere era davvero soffice e restai appoggiato a lui per parecchi minuti prima di rimettermi in posizione eretta con uno sbadiglio; non era ancora giorno anche se un leggero bagliore rosso si scorgeva all'orizzonte, eravamo ancora in volo quando sentii un leggero stimolo, non avevo idea di come far atterrare Skymere così cercai di attrarre la sua attenzione e ingenuamente indicai un lago sotto di noi, contro ogni mia aspettativa lui iniziò lentamente a scendere proprio verso quel punto.

Mi sciacquai la faccia, guardai il mio riflesso, la nuova uniforme che V mi aveva dato era nera, molto elastica ed aderente; ricordo che aveva detto che era solo un prototipo e che io avrei dovuto testarlo, un segno era marcato in giallo all'altezza del cuore ma non avevo idea di cosa significasse.

Mi svuotai, nel mentre che Skymere si abbeverava mi stesi sul prato che iniziava a tornare verde dopo un rigido inverno; dopo un po' mi alzai e salii nuovamente a cavallo, lui spalancò le ali e riprese il volo.

Viaggiamo per un altro giorno, ci fermammo solo due volte in due diverse foreste per rifocillarci, solitamente mangiavo bacche e fortunatamente Skymere sembrava procurarsi il cibo da solo.

Il terzo giorno di viaggio mi imbattei in una valle con un piccolo villaggio, avvicinandomi vidi una scena orribile, gli abitanti stavano venendo sterminati da quelli che presumevo essere demoni "devo fermarli".

Come leggendo nei miei pensieri Skymere si lanciò in picchiata verso gli assalitori atterrando su uno di loro, con un balzo saltai giù sfoderando la spada, gli assalitori si voltarono verso di me attratti dal rumore, notai solo ora con sconcerto che erano umani e non demoni come pensavo.

"Perché... Perché mai stanno..." Non feci in tempo a finire il pensiero che fui attaccato senza troppe domande, ne schivai e trafissi uno, disarmai un altro, ma erano troppi per me, vidi un bagliore bianco e Skymere ne investi alcuni con estrema violenza uccidendoli sul colpo.

Incrociai la spada con un altro in una prova di forza, che ovviamente vinsi; sentii un sibilo alle spalle, mi voltai, tre di loro mi stavano per trafiggere, non c'era modo di schivare e se anche ne avessi bloccato uno gli altri due mi avrebbero colpito "è la mia fine", un rumore come di vetri rotti, le loro spade di ferro si frantumarono in migliaia di frammenti al contatto con la mia uniforme, non persi tempo e li massacrai "te ne devo una, V".

Oramai i corpi erano ovunque intorno a me, almeno una decina, i restanti sembravano terrorizzati e pronti alla fuga:

-Andatevene e non fate più ritorno, se vi vedrò di nuovo vi farò bruciare tra le fiamme dell'inferno.

Non avevo neanche finito che erano già fuggiti a gambe levate; caddi a terra sfinito, Skymere mi si avvicinò a si sedette accanto a me, chiusi gli occhi e mi godetti qualche minuto l'aria fresca sulla faccia prima che qualcosa mi colpisse il naso, mi tirai sù di scatto e mi voltai, c'era un bambino sui sei o otto anni che teneva in mano un bastone, con cui probabilmente mi aveva colpito; dalla massa di persone se ne separò una che corse verso di me, una giovane donna probabilmente la madre, afferrò il bambino, mettendolo dietro di se:

-La prego, mi dispiace, mi dispiace, la prego signore non uccida mio figlio, farò qualunque cosa, la prego, mi dispiace.

Stava supplicando, il mio lato oscuro trovava particolarmente patetica quella scena ed io non potei nascondere un sorriso che sembrò solo peggiorare la situazione; anche altre persone si unirono alla donna per chiedere la mia pietà, ero un po' stanco delle loro suppliche così mi alzai afferrai la mia spada e andai a ripulirla nel piccolo corso d'acqua, successivamente ripulii anche la mia uniforme "no, il rosso non mi si addice proprio" pensai scherzosamente, sentivo gli sguardi degli abitanti su di me:

-Allora... Chi è che comanda qui?

-In pausa-Demon Inside: What have i become?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora