Capitolo 16

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Guardavo la piccola creatura che passeggiava nella stanza, aspettando una risposta da me che non si decideva ad arrivare.

Come avrei fatto a dirlo a Lara e Denise? Come l'avrebbero presa poi? A meno che...

"Ascoltami" dico con voce calma e ferma. La creaturina si gira e mi guarda con i suoi grandi occhi color nocciola "io ti potrei pure tenere con me, ma tu devi stare molto attenta a non farti vedere dalle sue signore che abitano insieme a me"

"Non hai genitori?" chiede con aria curiosa

"I miei veri genitori, a quanto pare, sono in pericolo, anche se io non li ho mai conosciuti. Mi hanno abbandonata e una coppietta mi ha preso con se, abbandonandomi dopo avermi detto di essere stata adottata"

"Mi dispiace" si avvicina a me e sale sulle mie gambe, abbracciandomi "prometto che non ti abbandonerò mai io"

"Ne sono sicura" dico accarezzandole i lunghi capelli color sangue

"Sai, tutte noi creature abbiamo un potere ma...io ne ho due. Uno è quello che ho usato poco fa con te e l'altro è quello di non farmi vedere dalle persone che non voglio che mi vedano"

"In che senso?"

"Nel senso che" dice mentre scende dalle mie gambe "se io penso che non voglio che tu mi veda, io" e dopo un po' la sua immagine sparisce "scompaio, ma posso comunque parlare"

"Wow, è fantastico. Però, se vuoi rimanere qui, non dovrai nemmeno parlare alle due signore, capito?"

"D'accordo" dice, ricomparendo davanti a me e abbracciandomi le gambe

"Grazie" aggiunge quasi in un sussurro

"E di ché" dico mentre le metto le mani sotto le ascelle e la sollevo, facendola sedere sul letto

Guardo l'orario e mi accorgo che è già sera tardi.

"Ancora non ti ho chiesto il tuo nome" dico girandolo verso di lei

"Io mi chiamo Kam"

"Bene, Kam, cosa vuoi che ti porto da mangiare?"

"Sono molto tentata di mangiare quella che voi chiamate pasta "

"Va bene, che pasta sia!"

Mi dirigo verso la porta ma, prima di uscire dalla stanza, dico a Kam di seguirmi e di non farsi vedere da nessuno oltre me.

Scendiamo in cucina e comincio a preparare sue piatti di pasta alla carbonara.

Dopo aver finito, le porgo il piatto in tavolo, che sembra guardare quasi con ribrezzo.

"Tranquilla, è buonissima" dico sussurrando, in modo da farmi sentire solo da lei.

Ne prende un boccone e lo porta alla bocca e, dopo aver ingoiato, i suoi occhi si trasformano in due stelline e cominciano a prendere più bocconi insieme.

"Attenta, non mangiare velocemente frumento ti verrà il singhiozzo" dico tra una risata ed un'altra per la tanta foga con cui mangia una banale piatto di pasta

Dopo aver finito di mangiare e di esserci lavate i denti, ritorniamo in camera e, solo dopo averla vista bene,i accorgo che lei non è come le altre creature del Sottofondo. Così le chiedo il perché.

"Come ti ho detto prima, io sono una metà e, di conseguenza, non sono uguale alle altre creature. L'unica cosa che può distinguermi da loro sono gli occhi"

Detto questo, le iridi dei suoi occhi cominciano a cambiare forma, diventando dei cuori o dividendosi e dando forma a tante piccole faccine.

"È davvero straordinario!" dico estasiata

"Il problema è che non lo posso fare molto a lungo, perché poi mi sento male"

Guardo di nuovo l'orario e mi accorgo che è mezzanotte passata.

"Ora andiamo a dormire, si è fatto tardi"

Così sistemo il letto e le dico di raggiungermi sotto le coperte. Lei si avvicina, si stende e io la stringo a me, come a volerla proteggere. Dopo poco sento che il suo respiro si è fatto pesante, così le accarezzo i capelli e le stampo in piccolo bacio sul capo dopo aver sussurrato un "buonanotte" per non svegliarla.

Dopo pochi minuti, anch'io mi addormento, lasciando che il buio mi prenda con sé.

***

"Hey, Debora"

"Damien!" salto addosso al ragazzo e lo ricopro di baci

"Quanto affetto oggi, signorina"

"Non sai cosa è successo" così gli racconto per filo e per segno quello che mi era successo una volta varcata la soglia della mia stanza.

Lui rimane perplesso da ogni mia parola e, dopo aver visto la sua faccia, non posso far a meno di ridere. Perché devo sempre ridere alleni vedo una faccia sconvolta??

"Quindi questa Kam ora abita con te?"

"Esatto. È una bambina davvero carina, anche se quella cicatrice le rovina il volto che ha. Mi dispiace molto per la sua amica"

"Già. Vorrei fare qualcosa pure io ma..."

"Che dici se la portiamo qua dentro?" dico bloccandolo

"Ehm...si, posso provarci"

Chiude gli occhi e comincia a concentrarci ma, dopo poco, apre gli occhi

"Non so com'è fatta. Come faccio a portarla qui?"

"Ah...già. Vabbè, sarà per un'altra volta. Ora ho proprio voglia di divertirmi" faccio per alzarmi dal letto su cui mi sono svegliata ma Damien mi blocca, facendomi sedere.

"Eh no, signorina. Dobbiamo allenarci con i tuoi poteri"

"Ma...ma...io vi sono riuscita. Non mi puoi costringere"

"Vuoi che il resto del mondo muoia per un tuo capriccio?" mi chiede serio, fin troppo per i miei gusti

"No..." dico abbassando il viso

"Bene, allora cominciamo ad allenarci"

Faccio quello che mi ha detto. Prendo un bel respiro e comincio a focalizzare la figura del ragazzo nella mia mente ma, quando riapro gli occhi, non lo vedo più.

Davanti a me vedo un enorme labirinto ma, una scia rossa si fa strada per uno dei tanti percorsi. Decido di seguirla e, poco dopo, arrivo al centro, dove mi sta aspettando Damien.

"Ci hai messo pochissimo per trovarmi. Sono sorpreso!"

"In realtà è stata una scia di colore rosso a farmi strada. Io l'ho solo seguita"

"Penso faccia parte del tuo potere, altrimenti come fai ad arrivare alle persone?"

"Hai ragione, ora basta. Voglio giocare"

Appena finisco di parlare, Damien fa apparire tantissime giostre, formando quindi un luna park.

Mi avvicino e, poco dopo, entro e salgo su tutte le giostre con il mio accompagnatore.

Appena saliamo sulla ruota panoramica, però, un fastidioso mal di testa si fa strada dentro di me, facendomi accasciare a terra

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