Parte 13 - Posti proibiti.

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Mi affacciai di nuovo e trovai la scala appoggiata al mio balcone e scesi di lì. Mi prese per mano e mi portò alla sua moto. "Wow,però,non è malaccio!" Commentai io.

"Lei è la mia bimba.Senza di lei adesso chi sa se sarei qui o in prigione,mi ha tirato fuori da tanti guai!" Mi spiegò.

"La mia è meglio.Beh comunque,dove dovremmo andare a quest'ora?" Chiesi curiosa.

"Lo vedrai tu con i tuoi occhi." Stride e poi mi porse il casco indossando l'altro è io feci lo stesso.

Dopo una decina di minuti arrivammo davanti una recinzione di ferro.

"Vieni,fai presto!" Mi indicò un buco sulla ringhiera e io feci come mi disse.

"Hei,ma è mica qualcosa di pericoloso come sai metterti nei guai tu?" Ma lui era già avanti così urlai"Cameron!"

Lui si girò " Diciamo che se ti scoprono si sei un po fottuto,quindi,evita di urlare,cazzo!" Urlo lui a sua volta.

Abbassai lo sguardo raggiungendolo per la figura che avevo fatto.

Arrivammo davanti una spiaggia,il mare era calmo e con il silenzio che ci stava si sentiva il rumore del mare e le onde che si scontravano con qualche scoglio.D'istinto mi levai le scarpe e i calzini a sua volta e misi i piedi nell'acqua e appena ci fu il contatto tra acqua gelida e pelle calda rabbrividii a quella sensazione.Dopo qualche istante a fissare il mare presi le scarpe con dentro i calzini e raggiunsi Cameron che stava dove lo avevo lasciato che mi fissava. Notai che anche lui si levò le scarpe e rimase a piedi scalzi.La sabbia era davvero fredda,ma cosa potevo aspettarmi andando in spiaggia di notte.Cameron iniziò ad incamminarsi nel buio e io subito lo raggiunsi afferrandogli il braccio con entrambe le mani. Avevo una paura fottuta del buio,era una delle mie peggiori paure.

Lui d'improvviso si fermò e disse "Levati i vestiti." Si girò verso di me " sei la prima persona a cui faccio vedere questo posto.Sara il nostro piccolo segreto.Dai,adesso ci tuffiamo quindi spogliati o lo faccio io." Ridendo dopo l'ultima frase.Ma non era una risata pervertita o qualcosa del genere,era una risata sincera una che ti fa intendere lo scherzo mentre tutt'e le altre volte che diceva qualcosa di "pervertito" faceva una risata a suo modo.

"Okkei Okkei" risposi anche io ridendo e poi sfilandomi i vestiti da dosso.

C'era solo qualche lampioncino che illuminava li nei dintorni ma non dove stava guardando Ares, dove stava guardando lui c'era il vuoto, solo buio.

"Ehi,hai intenzione di stare la impalato tutto il tempo o dirmi cosa dobbiamo fare?" Scherzai io.

" Vieni" disse prendendomi per mano e portandomi verso il buio.

Io mi fermai di scatto e dissi " Ehi, ma che vuoi fare. Io li non ci vado nemmeno morta!" Lo avvertii.

" Fidati di me, non sei sola,ci sono io. So quello che faccio!" Disse intrecciando le sue dita con le mie.

"Me lo dicevi che dovevamo camminare al buio,portavo una torcia. Ma così io la non ci vado!" Esclamai.

"Sbagliato,non dobbiamo camminare. Fidati di me!" Spiego lui.

"E cosa dovremmo fare?" Chiesi io perplessa.

"Tuffarci, semplicemente questo!" Sorrise.

"Nel buio? Tu sei pazzo,possiamo farci male!" Dissi preoccupata.

"Fidati di me, è da una vita che lo faccio.Basta solo un po di fiducia! Se poi non ti piace quello che stiamo per fare o ti fai male o altro potrai picchiarmi e io non ti rivolgerò più la parola,scomparirò dalla tua vita!" Quasi pregandomi di farlo.

Io borbottai sotto voce " Se restiamo vivi." Ma evidentemente lui lo sentì e rise.

"Quindi?" Mi richiamò lui.

E non so per quale oscuro motivo annui.Lui mi prese per mano intrecciando le nostre dita. " Al 3 salta." Mi disse lui e iniziammo a correre.

"1....2..3!"E saltammo entrambi.Dopo aver pronunciato il 3 lui urlo anche " se moriamo almeno moriamo insieme!" E a quelle parole mi salì l'istinto omicida e lo avrei applicato se non fossi stata tanto terrorizzata dal fatto che stavo volteggiando in aria senza vedere la fine, sempre che ci sia, sempre che lui non sia un pazzo omicida in cerca di qualcuno che si suicidi con lui.Come potevo già fidarmi di lui,sapevo appena il suo nome,non sapevo niente eppure ero lì,sospesa nell'aria con le nostre mani intrecciate.Sentì una sensazione di vuoto assurda,il vento che mi arrivava su tutto il corpo provocandomi i brividi,avevo una paura assurda e tremavo come una foglia,avevo paura che avevo fatto male a fidarmi,avevo paura che quella sarebbe stata la mia morte.Quelli che erano secondi mi sembrarono minuti,minuti infiniti, minuti senza una fine ma finalmente il contatto con l'acqua arrivó.Ero lì sott'acqua a continuare a pensare che quelle sensazioni che pochi istanti prima le sembravano l'inferno adesso erano diventate le emozioni più belle che avesse mai provate nella vita. C'era ancora qualcosa però che mi preoccupava ma non ricordavo cosa fino a quando non mi venne in mente:io non sapevo nuotare. Ero lì sott'acqua con una minima possibilità di arrivare a galla prima di perdere i sensi. Muovevo gambe e braccia in tutte le direzioni ma nulla, non ci riuscivo.Iniziai a vederci neri ai bordi e in lontananza vidi una figura avvicinarsi prendermi per i fianchi tirandomi a se per poi incastrare le nostre labbra ma dopo quello ci fu solo il buio più totale.

Cameron POV'

La presi e la portai a me incastrando le nostre labbra per passarle l'aria che avevo in corpo. Pochi secondi dopo eravamo fuori dall'acqua e iniziai a fare il massaggio cardiaco o una cosa del genere,non sono mai stato attento alle lezioni di educazione fisica teoriche.Ero nel panico più totale, lo sapevo fare ma avevo paura di perderla,lei era l'unica cosa che mi restava. Mentre le facevo il passaggio bocca a bocca le lacrime iniziarono a scendere dal mio viso,avevo paura di averla persa,davvero tanta paura.Era già da un po che ci stavo provando e quasi pensai di arrendermi ma io avevo ancore una speranza, io dovevo salvarla,non potevo perderla,di nuovo. A un certo punto la senti tossire è quella fu un sollievo per me, in quel momento fu il rumore più bello che avrei mai potuto sentire.La abbracciai e la strinsi forte a me. " dovevo ricordarmelo che non daveve nuotare" pensai.

"Cosa dovevi ricordarti?" Chiese lei tra una tosse e l'altra.

Cazzo avevo pensato ad alta voce,adesso cosa mi invento. " no nulla, di chiederti se sapevi nuotare.Di solito si chiede,sai, per educazione!" Mi inventai.

NATHALIE POV'

Non ci credevo tanto ma lasciai perdere, ero debole, troppo debole per applicarmi a queste stupidaggini.Mi prese in braccio e mi porti in una casetta che si trovava sempre nel recinto.Era vecchia e si vedeva, quasi poteva crollare da un momento all'altro, ma l'estetica non era tanto brutta e si vedeva che qualcuno l'aveva un po' aggiustata.Mi posò su un materasso steso a terra e poi si stese accanto a me sul fianco mentre mi guardava e mi accarezzava i capelli.

"L'hai fatto tu?" Dissi con poca voce per colpa dello sforzo della tosse di prima.

"Per quello che ho potuto si,questa è una specie ci rifugio per me.Qui abitavano i miei genitori prima di finire in manicomio,e credo che questo per me è un rifugio perché mi ricorda i tempi in cui loro non erano ancora usciti fuori di testa."con un tono tranquillo come se non gli facesse differenza.

Non volli chiedere niente per paura di dire qualcosa di sbagliato allora stetti semplicemente in silenzio. Fino a quando d'improvviso la lampadina non si fulmino e io subito scattai a abbracciare Cameron che fino a quel momento se ne era stato tranquillo a guardarmi e a accarezzarmi la guancia. Lui mi strinse a sua volta accarezzandomi la schiena cercando di tranquillizzarmi poi dicendo " Ei bambolina, ci sono io con te. Finché sarò qui non ti accadrà niente di male, te lo prometto!"e riuscì a sentire un sorriso aprirsi sul suo volto.Era completamente un 'altra persona, quasi non ci credevo che era lui.Prima di scendere scrissi un biglietto e lo misi sul letto con scritto "sono uscita presto non mi aspettare.Ti voglio bene. -Nathalie." Tanto i miei genitori non si sarebbero accorti della mia assenza e a Dereck avrei spiegato tutto una volta a scuola. Tranquilla di non ricevere cazziate dai miei mi addormentai tra le sue braccia.

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