9. BRITNEY E JANE

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Icer non per niente bella come Emos Primo: era cupa e grigia, la temperatura era stabile ma, l'aria era pesante e c'era uno strano chiasso fastidioso.
I ragazzi notarono che gli abitanti del posto erano tranquilli, forse quegli esseri non potevano entrare nella città, esattamente come non poteva farlo il ghiaccio.
Mentre cammimavano, incontrarono due ragazze: una era mora con gli occhi verdi, mentre l'altra era mora con gli occhi scuri. Non avevano per  niente l'aria di essere brave ragazze ma, Riddick si parò di fronte a loro e le guardò dall'alto del suo metro e ottantacinque.
<< Scusate, abbiamo bisogno di un alloggio...dove possiamo trovarlo? >>
Le ragazze lo squadrarono dalla testa ai piedi e poi si guardarono complici, non si accorsero nemmeno che il bel killer era tutto sporco, ferito e teneva in braccio un Iris alquanto sanguinante.
<< Beh, potete venire a stare da noi, non c'è problema. E comunque piacere, io sono Britney. >>
Disse quella con gli occhi verdi. Aveva una vocetta irritante, smielata, sembrava quasi una bambina...Iris la stava fulminando con lo sguardo, le dava fastidio il tono mellifluo che aveva usato con il killer e ancora di più, le dava fastidio il modo in cui lo fissava.
<< Io invece sono Jane, piacere. >>
Anche questa non le stava proprio simpatica ma, sembrava avesse più interesse per Seth.
Sperò con tutta se stessa che Riddick rispondesse di no a quelle oche ma, ovviamente, l'istinto maschile prevalse su ogni cosa.
<< D'accordo, vi ripagheremo in qualche modo. >>
Le due sorrisero maliziosamente e poi, gli fecero segno di seguirle.
Li portarono davanti ad un palazzo color canarino, molto alto e pieno di appartamenti. Aprirono la porta e li condussero in casa loro che, si trovava al primo piano. Appena Riddick scorse il divano, ci poggiò delicatamente Iris sopra e poi si abbassò sulla sua caviglia, le tolse la stoffa che Aidan le aveva messo intorno e sbarrò leggermente gli occhi quando si rese conto in che condizioni era. Se non la caravan subito, rischiava di andare in cancrena.
<< Torno subito. >>
Si alzò e sparì in un'altra stanza, probabilmente andò a cercare qualcosa per medicarla.
Iris era distrutta, sporca e gravemente ferita, l'unica cosa che voleva in quel momento era riposare, chiudere gli occhi per qualche ora e farsi cullare dolcemente da Morfeo.
Nel frattempo Seth, che era stanco tanto quanto la ragazza, si sedette affianco a lei sul divano e le accarezzò dolcemente una guancia.
Quel gesto inaspettato da parte di Seth, la fece sussultare e le ricordò molto Aidan.
<< Come ti senti? >>
<< Sono stata meglio. -Rispose dolorante e con un filo di voce.- >>
<< Capisco...mi dispiace. >>
Una piccola perla salata scese dagli occhi scuri del bel moro che, non si sforzò nemmeno di toglierla.
Iris si rattristò nel vederlo così è poggiò la testa sulla sua spalla, prese ad accarezzargli il braccio e una lacrima del ragazzo, le cadde sulla mano.
<< Lo so Seth, manca molto anche a me. Aidan era fantastico, una persona davvero speciale, come i miei genitori e metà del mio popolo. Come sai loro sono stati uccisi dai Darkbreath, sotto i miei occhi...non ti puoi nemmeno immaginare quanto mi mancano. Purtroppo non ci sono più, l'unica cosa che possiamo fare è ricordarli nei loro momenti più belli e felici. >>
Seth si girò e strinse forte ad sé Iris che, ricambiò volentieri l'abbraccio e carezzò in modo consolatorio la schiena del ragazzo.
Quando Riddick tornò li trovò così, abbracciati e tristi, mentre tentavano di consolarsi a vicenda. Si rattristò leggermente anche lui, Aidan era morto e sapeva bene quanto contava per Seth quella perdita, perché contava molto anche per lui.
Si inginocchiò difronte ai ragazzi e senza essere troppo duro, li fece staccare e posò sul divano un infinità di cose per curare la caviglia di Iris.
<< Seth...devi aiutarmi. >>
Il moro si asciugò le lacrime e annuì.
<< Cosa devo fare? >>
<< Tu tieni e io giro, d'accordo? >>
<< Si, facciamolo. >>
Iris guardò i due preoccupata, che avevano in mente?
<< Hei aspettate, ma che volete...>>
Non riuscì a finire la frase perché fiato le mancò improvvisamente, i ragazzi le avevano raddrizzato l'osso ma, faceva ancora più male di prima.
Le lacrime ricominciarono a scendere sulle sue guance, Riddick le prese il viso tra le mani e le sussurrò che era tutto finito.
Quando Iris si calmò, il Furiano le disinfettò le ferite, mise due grosse stecche di legno ai lati della caviglia e poi, ci arrotolò stretta intorno una benda bianca.
Quando fu davvero tutto finito, la riprese in braccio e la portò in quella che, da quel giorno, sarebbe stata la sua camera. La adagiò delicatamente sul letto e si accorse che stava già dormendo, la coprì con un lenzuolo e la lasciò riposare.
Il killer tornò da Seth che, si trovava in cucina a discutere con una delle due ragazze. Appena lo vide, Seth alzò lo sguardo e lo fissò come se volesse sapere qualcosa.
<< Si è addormentata. >>
Il moro annuì e riprese a conversare con la ragazza, mentre l'altra stava preparando qualcosa da mangiare.
Riddick si sedette al tavolo, ripensò ai Darkbreath e alla loro strana ritirata, per loro Iris era importantissima non l'avrebbero mai lasciata morire. Forse avevano pensato che non ci fosse più nulla da fare, che bello schianto sarebbero morti tutti e che potevano dire addio ai mostri, riflettè. Il bel killer si ritrovò a sperare che non si accorgessero mai del fatto che invece, erano sopravvissuti e che finalmente Iris sarebbe stata al sicuro.
Tutti insieme, decisero che sarebbero rimasti ad Icer finché la caviglia della ragazza non si fosse rimessa completamente. Era troppo rischioso scappare con lei conciata in quel modo, ma Iris era veramente troppo testarda.
<< Ce la faccio Riddick, è passata una settimana ormai, la caviglia sta meglio. >>
Il killer inarcò un sopracciglio e la guardò severo.
<< Noi non ci muoviamo da qui finché tu non starai meglio. Seth è d'accordo, perciò faremo così. >>
La ragazza sbuffò e riprese a mangiare le sue uova con il bacon, le faceva piacere il fatto che il Furiano si preoccupava per lei ma, a volte esagerava.
Iris non ne voleva sapere di stringere amicizia con Britney e Jane, si parlavano lo stretto necessario e passavano le giornate a lanciarsi frecciatine. Non le sopportava, avevano passato tutta la settimana a provarci alternativamente con i ragazzi, probabilmente non vedevano l'ora di essere ripagate. E, purtroppo per lei, quel giorno arrivò presto.
La bella Custode si innamorata di Riddick ogni giorno di più, lui ora si comportava meglio nei confronti di lei, non c'erano più le rispostacce o gli sguardi assassini, ora lui si interessava a lei e quasi...sembrava che anche lui provasse qualcosa. Ed effettivamente era così, lui le voleva bene, era attratto da lei ma...non c'era nulla di più, niente di tutto quello che lei credeva.
Passò un'altra settimana, la caviglia di Iris era migliorata ancora e adesso, riusciva persino a zoppicare in giro per casa. Quel giorno sembrava perfetto, tutti erano tranquilli e rilassati, fuori pioveva a dirotto ma faceva lo stesso un caldo pazzesco. Iris era particolarmente allegra e questo, faceva molto piacere a Seth e Riddick.
Era appena uscita dal bagno, stava zoppicando per raggiungere la cucina dato che era quasi ora di cena, quando...sentì delle voci provenire da una delle stanze che, riconobbe come quella di Riddck.
Aveva lasciato la porta socchiusa, uno spiraglio di luce fioca fuoriusciva dalla stanza, Iris si avvicinò alla fessura e curiosa, buttò un occhio nella camera.
Ciò che vide le spezzò definitivamente il cuore: Riddick e Britney si stavano scambiando un bacio alquanto provocante, lui la tratteneva per il fondoschiena mentre lei, gli toccava lascivamente gli addominali perfetti.
Vide il killer spingere la ragazza sul letto con cautela e a quel punto, Iris si allontanò.
Come se non lo aveva già fatto troppe volte, Iris pianse. Pianse perché credeva che potesse esserci qualcosa tra di loro, perché credeva che anche lui provasse qualcosa per lei, pianse perché...lo amava. Lo sbaglio più grosso che poteva fare.
Prese a zoppicare verso la porta e uscì di casa, prese l'ascensore, attraversò il cancello e si allontanò di qualche metro dal palazzo. Zoppicò più veloce che poté e raggiunse un enorme spiazzo vuoto, si fermò lì. Rimase in piedi sotto la pioggia, vestita solo di shorts e canottiera, a contemplare il bellissimo deserto ghiacciato tappezzato di orribili bestie feroci.
Le lacrime si confondevano con la pioggia, una rabbia cieca le montò dentro...come aveva potuto credere che Riddick fosse innamorato di lei?
Lo conosceva, sapeva che lui era senza sentimenti e allora perché aveva fantasticato così tanto su una loro possibile relazione? Era per quella storiella che le avevano raccontanto Aidan e Seth?
Si diede della stupida, non avrebbe dovuto innamorarsi di lui ma...non era stata lei a volerlo.
Decise che, forse, era meglio che tornavano a comportarsi come facevano prima, freddi e distaccati. Già, forse così avrebbe sofferto di meno.
Restò lì, sotto la pioggia, con la caviglia dolorante e mille pensieri nella testa per circa due ore. Ormai aveva smesso di piangere, non ne valeva la pena per uno come lui.
<< Iris! >>
Sentì un ringhio animalesco dietro di lei, subito dopo udì dei passi pesanti e quando si voltò, si ritrovò faccia a faccia con l'ultima persona che voleva vedere.
<< Ma che cazzo hai nel cervello tu, eh? Sei un incosciente! -Urlò arrabbiato.- Che cosa sei venuta a fare qui? Temevo che ti fosse successo qualcosa! E poi, ti sei resa conto che sta piovendo a dirotto? Cos'è vuoi pure ammalarti ora? Forza, rientra subito. >>
Iris lo guardò con odio, come si permetteva di darle ordini? Fu invasa da una rabbia indecifrabile e a quel punto, smise di controllarsi.
<< No! Non sono affari tuoi quello che faccio, chiaro? Sono passate due ore, due ore Riddick e poteva capitarmi di tutto. Questa è la prova che a te di me non te ne frega un cazzo! >>
Urlò di rimando la ragazza.
<< Prima ti fai i tuoi comodi scopandoti Britney e poi vieni a cercare me? Eh certo! L'importante è scopare no? Poi Iris la vado a cercare più tardi, chi se ne frega se è morta divorata da un animale assassino! Avevo ragione, sei un bugiardo. >>
La bella Custode si era decisamente sfogata, se lo meritava quel...quel bastardo!
La ragazza udì perfettamente il killer rimghiare forte, lo vide stringere i pugni e socchiudere gli occhi.
<< Se tu non fossi uscita da quella fortuna casa, ora non saremmo qui a discutere e ad urlare come bestie! >>
<< Scuse se non mi rallegrava il fatto di sentire gli urli di quella puttana mentre godeva sotto di te! E comunque, qui la bestia non sono io. >>
Iris non voleva più avere a che fare con lui, aveva sbagliato a fidarsi, non era vero che a lui importava...se fosse stato vero, dopo neanche dieci minuti sarebbe subito corso a cercarla.
Zoppicò nuovamente verso casa, lasciando il killer solo nel posto in cui avevano discusso, entrò e chiuse la porta piano, probabilmente Seth stava dormendo e non voleva disturbarlo.
Se fosse stato per le altre due, avrebbe sbattuto la porta con tanta forza che si sarebbero svegliati anche quelli al piano di sopra, le odiava con tutta l'anima, soprattutto Britney.
Entrò in camera sua, si diede un asciugata e si mise la vestaglia per la notte, non poteva negare di essere gelosa marcia e che quando la scena di quel pomeriggio le si parlava davanti davanti agli occhi, una potente voglia di strizzare Britney a mani nude si impadroniva di lei, ma questo avrebbe potuto perdonarlo a Riddick...quello che non poteva assolutamente perdonargli era il fatto che dava più importanza ad una sgualdrina che a lei, era solo uno stronzo. Iris si lasciò cullare dalle braccia di Morfeo e nonostante tutto, non poté fermare i bei sogni che ebbe sul Furiano più bello della galassia.

Riddick rimase lì, impalato in quel luogo freddo e umido di pioggia, non poteva crederci...Iris non si era mai rivolta a lui in quel modo, non aveva mai visto tanta rabbia negli occhi della ragazza, le sue parole gli bruciavano ancora dentro: "...qui la bestia non sono io."
Si avviò verso casa, rabbia e perplessità lottavano dentro di lui. Ma perché aveva reagito in quel modo? E poi...come faceva a sapere di Britney?
Beh di certo non erano affari che ma riguardavano, se lui voleva sfogarsi con una donna poteva farlo, era un uomo e aveva i suoi diritti.
Aprì la porta e la rinchiuse sbattendola forte, fregandosene altamente di tutti gli altri.
Le aveva pure detto davanti a tutti che gli importava di lei...ed era così...ma che voleva di più?
Il Furiano non riusciva a capire dove stava il suo errore, spalancò con un calcio la porta della sua stanza e si coricò, pensando a lei.

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