13. SI RITORNA A CASA

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La mattina dopo, quando il killer si svegliò e si alzò per rimettersi i vestiti, notò una piccola macchia rossa sul suo mantello e sorrise, era sua...FINALMENTE.
Iris aprì gli occhi lentamente, quel giorno si sentiva appagata e felice, era al settimo cielo. Quella notte era stata unica, la sua prima volta...e l'aveva passata esattamente come l'aveva immaginata, era stato tutto perfetto, almeno fino a quel momento.
Si stiracchiò per bene e si guardò intorno, Riddick si trovava poco più in là intento a scrutare le trappole anti-evasione. La ragazza sorrise e si mise a sedere, notando solo in quel momento che era ancora completamente nuda. Si alzò coprendosi con il mantello del killer e gli andò vicino.
<< Buongiorno. >>
Disse dolcemente, il Furiano si alzò subito e si girò verso di lei.
<< Buongiorno Iris. >>
La prese per il fianchi e la attirò a sé facendo cozzare i loro petti, Iris lasciò cadere involontariamente il mantello e Riddick, non si trattenne dal farle notare quanto avesse apprezzato quel momento si sbadatezza.
Dopo averla afferrata per le natiche, il killer la baciò con trasporto, tenne gli occhi aperti per osservare il viso della Custode che, era evidentemente imbarazzata a giudicare dal forte rossore sulle sue guance. Il bel Furiano sorrise, quella ragazza non smetteva mai di stupirlo...avevano fatto l'amore solo poche ore prima e ora si vergognava di lui.
All'improvviso sentirono un rumore secco, ferroso, come di serrature che venivano aperte. Riddick raccolse velocemente il mantello da terra e lo mise addosso alla ragazza che, se lo strinse per bene addosso e poi, il Furiano si parò davanti a lei pronto a morire per difenderla, se fosse stato necessario.
Le porte della cella si spalancarono e un sorridente Viktor entrò con in mano un vassoio fumante.
<< Giorno piccioncini, godetevi pure la vostra colazione perché oggi è un giorno speciale. >>
Iris e Riddick si scambiarono degli sguardi preoccupati e straniti allo stesso tempo. Che voleva dire con "speciale"?
Viktor posò il vassoio a terra e poi, alzò immediatamente lo sguardo su di loro. Ghignò malignamente e si passò una mano tra i capelli corvini. Nel frattempo Iris cercava di rivestirsi senza farsi notare troppo.
<< Ebbene...oggi stesso partiremo per Argon! >>
Il capo dei Darkbreath era un tripudio di gioia, osservava attentamente Iris per carpire qualsiasi informazione o emozione che la ragazza mostrava.
Riddick era serio e fissava Viktor con odio e rabbia, mentre Iris era spaventata e preoccupata ma felice, perché finalmente avrebbe rivisto il suo pianeta.
<< Beh? Che sono quelle facce? Non siete contenti? Finalmente potrò governare su ogni pianeta, galassia, stella...anzi, su tutto l'universo! Non è magnifico? >>
Rise con cattiveria e poi tornò subito serio.
<< Ektor, Luke...prendeteli. >>
Senza nemmeno lasciargli il tempo di fare colazione, i due omoni entrarono nella cella e uno dei due afferrò Riddick per il polsi, gli mise pesanti manette di ferro e l'altro, afferrò Iris allo stesso modo facendola gemere di dolore.
<< Lasciatela! Lasciatela lurido pezzi di merda! >>
Urlò il Furiano che, guardava la bestia allontanarsi con la sua donna. Quello che teneva lui invece fece una fatica tremenda per tenerlo fermo, tanto che alla fine dovette chiedere aiuto ad altri tre uomini. Riuscirono, dopo un tempo indefinito, a trascinarlo sulla Nave, gemella di quella dove avevano portato Iris. Partirono entrambi alla volta di Argon, Riddick era furioso, se l'avessero liberato era certo che nessuno sarebbe sopravvissuto. Viktor per primo.
Dopo un'ora e mezza circa, arrivarono sul pianeta di Iris. Il cielo lilla che lo caratterizzava, quel giorno era di un insolito viola scuro.
Iris scese dalla Nave e si guardò intorno, tutto era rimasto come prima che partisse: una metà era completamente distrutta, per le strade non c'era nessuno e l'aria era quasi irrespirabile. Le vennero le lacrime agli occhi, in lontananza poté scorgere il suo palazzo e ripensò ai suoi genitori, i loro corpi ridotti in minuscoli pezzetti dovevano essere ancora lì.
Fecero scendere anche Riddick dalla Nave e quando vide Iris, trascinò gli uomini fino da lei e non si staccò mai dal fianco della ragazza.
<< Bene, siamo arrivati. Ora Iris, dimmi...dove sono le porte? >>
La ragazza ovviamente non spiccicò parola, si limitò a guardarsi intorno e a piangere lacrime silenziose.
Viktor invece, spazientito dal silenzio della giovane, schioccò le dita e uno dei suoi uomini sfoderò un enorme pugnale, camminò in direzione di Riddick e senza esitare, glielo puntò alla gola. Il Furiano si dimenò con tutte le sue energie ma, non ci fu nulla da fare.
<< No! >> Urlò.
<< Allora? >>
<< Non posso aprire le porte senza...Il libro. >>
Viktor inarcò le sopracciglia e la guardò stranito.
<< Il...libro? >>
Iris ingoiò il grosso groppo che le si era formato in gola e poi, guardò Riddick...non avrebbe mai lasciato che lo uccidessero.
<< Si...l'antico libro dei Custodi. >>
<< Ti avverto, se è un modo per perdere tempo lui muore. >>
<< No, esiste davvero! Io so dove si trova. >>
<< Bene, allora andiamo. >>
Si incamminarono con Iris che faceva da guida, Riddick ogni tanto tentava di liberarsi prendendo gli omoni di sorpresa ma, funzionava molto poco.
Viktor era troppo avvantaggiato, con uomini e tecnologia dalla sua parte, riusciva a controllarli come marionette.




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