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Mi svegliai giusto in tempo, la sveglia non faceva altro che suonare e io non l'avevo neanche sentita. Intanto c'era mia madre che continuava a chiamarmi dal piano di sotto, sembrava quasi un'ambulanza talmente tanto gridava. Io le risposi con un semplice: "Arrivo", quasi sussurrato.
Così mi alzai e mi misi dei jeans attillati, una maglia nera e una felpa over-size, erano le mie felpe preferite. Mi andai a lavare, non feci neanche colazione, non avevo per niente fame.
Dentro avevo una strana felicità, tipo quella che ti viene per non si sa quale strano motivo, e che ti prende lo stomaco, quella felicità che ti farebbe fare il giro del mondo non in ottanta giorni, ma in ottanta minuti.
Mi misi il giubbotto e posai il pesante zaino sulle spalle, e andai.
Nel tragitto da casa a scuola mi misi ad osservare il mondo intorno a me, guardai la vita degli altri mentre andavano a fare la spesa, a scuola o a fare semplicemente una passeggiata. Avrei voluto quasi seguirli, per vedere per filo e per segno cosa facevano nel corso della loro vita. Comunque io dovevo continuare per la mia strada, con le cuffiette e la musica sempre accesa.
Poco dopo, però, arrivai a scuola, cercai quasi disperatamente Luca. Ormai mi sembrava tutto un fantastico sogno, però un giorno mi sarei dovuta svegliare, ma speravo il più tardi possibile.
Mentre stavo cercando il mio ragazzo, sentii che qualcuno mi abbracciò da dietro alle mie spalle, mi voltai, e vidi lui che era più bello che mai, con la luce del sole che lo colpiva da dietro, e, anche se io non sono mai stata credente, in quel momento sembrava un angelo. Quando io mi voltai, lui mi baciò, ero felice che finalmente potevo esprimere i miei sentimenti davanti a tutti.
Però il suono della campanella interruppe quel fantastico momento, così mi gira per poi dirigermi verso l'entrata, ma poi qualcosa, o meglio qualcuno, mi bloccò. Era Samantha, che mi guardava con uno sguardo inferocito, a causa di quello che aveva appena visto tra me e Luca. Nonostante non riuscivo a muovermi, la folla mi spinse dentro il cancello, fino a farmi entrare in quell'edificio.

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