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Grazie a tutta la folla entrai nel cancelletto. Alla prima e seconda ora mi toccava ginnastica, che brutto farla le prime due ore del giorno. Le due ore passarono velocemente, così adesso c'era l'intervallo. Andai alle macchinette, ormai erano la cosa che preferivo della scuola. Appena arrivai vidi Luca con qualcosa dietro alla schiena, quando mi fermai davanti a lui, estrasse la mano da dietro la schiena e mi diede una rosa rossa.
Io ero felicemente sorpresa da quell'azione, ed è stato lì che ho capito che io lo amavo. Sì lo so, amare è una parola troppo grossa per una quindicenne, ma in quel momento stavo pensando solo a noi due.
Finito l'intervallo, avevo inglese; non facevamo mai nulla nelle sue ore, quindi potevo pensare un po' su quello che stava succedendo. Chissà se mio padre se la stava cavando là in America, sarà vero quello che pensa mia madre? Spero che quando tornerà non cambierà nulla nella nostra famiglia.
Le ultime tre ore passarono velocemente.
Così alla fine della giornata me ne andai a casa, con le mie solite cuffiette. Appena entrai capii che mia mamma era a casa. Una volta che portai il mio zaino in camera, mi sedetti a tavola con lei. Lei mi diede il piatto di pasta quasi sbattenolo, non capivo perché avesse avuto quella reazione. Nonostante questo mangiai la mia pasta e aiutai mia madre a sparecchiare. Dato che aveva avuto quella reazione, per non so quale strano motivo, decisi di andare in camera mia a riposarmi un po'. In quest'ultimo periodo dormivo più del solito, non so neanche perché.
Comunque mi sdraiai nel letto e non pensai a nulla, fino a quando mi addormentai.

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