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Finiti tutti i compiti decisi di andarmi a riposare, così chiusi il libro di matematica e mi sdraiai un po' sul letto. Presi il mio cellulare e guardai quanti messaggi nuovi avevo, per fortuna nessuno, sono sempre stata una di quelle ragazze non troppo attaccate al telefono.
Mi misi le mie cuffiette inseparabili, e ascoltai la musica fino ad addormentarmi.
Quando mi svegliai erano già le 7:30, così scesi e trovai mio padre e mia madre seduti al tavolo che mi stavano aspettando. Che cosa strana, come mai erano lì senza dire niente a fissarmi, con gli occhi quasi tristi.
Io mi sedetti al tavolo e incominciai a pasticciare con la forchetta la pasta al pesto che avevo nel piatto, ho sempre odiato il pesto. Comunque mentre facevo finta di mangiare i miei incominciarono un discorso: "Allora...domani papà parte" Disse mia madre, io annui, non la stavo neanche ascoltando: "Ormai è sicuro, partirò domani e tornerò tra due mesi"
Detto sinceramente non mi andava di parlare molto, quindi continuavo ad annuire e a non dare segni di ascolto. Però avevo capito che i miei ci erano rimasti un po' male da quella mia reazione, così decisi di intromettersi anche io nella conversazione: "Però papà, quando andrai in America, vero che mi porterai un regalino?" Io glielo chiesi però, detto sinceramente, non mi importava molto del regalo, mi importava piuttosto che i miei riuscissero di nuovo a ricongiungersi.
Finita la cena me ne tornai in camera, domani mattina non avrei più visto mio padre in casa, e neanche quando sarei tornata da scuola. Mi dispiaceva, ma comunque sarebbe tornato.
Io però dovevo assolutamente dormire, domani mi sarebbe aspettata un'altra giornata faticosa, come tutte quelle della settimana d'altronde.

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