Alessandro
Un dolore mi risveglia. Il sangue cola dalle mie nocche. Cazzo.
"Alessandro cosa hai fatto alla mano?" No merda.
"Niente ma dove sono gli occhiali ?"
"Alessà ti ho detto che devo finirla ad andare in giro a combinare guai ha 26 anni non sei un bambino e smettila a fare il nervoso sai benissimo che non lo sopporto" le parole di mia mamma mi fanno salire ancora più il nervoso.
"Ma sono le 11:45 devo andare a lavoro ciao" esco di casa prima che apra ancora bocca.Sotto la sella insieme alle mie cuffiette ritrovo i miei occhiali, nascondo dal mio viso le tracce della nottata e parto sul mio scooter cercando di non pensare allo schifo di mondo in cui vivo. Il vento mi rilassa, mi da quel senso di libertà che vado sempre ricercando in questa società che mi soffoca, ieri ci mancava solo mio fratello minore, Giorgio, che si appiccicava ubriaco, per fortuna mi trovavo nei paraggi.
Eccomi qua solita giornata a Itaca, spero che non ci si metta anche Riccardo, il mio titolare, a farmi rigirare le palle.