Capitolo 6

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                          Rachel
L'acqua fresca scorre sulle mie gambe, non c'è cosa più bella di una doccia gelata in estate dopo una giornata a lavoro! Mia mamma aveva ragione Itaca è l'inferno. Si corre e basta. Esco dalla doccia corro subito a vestirmi, sta sera ho deciso di essere sportiva, in fondo vado in un locale dove si balla la tekno, odio quella musica, un'amica Vittoria, ha trascinato tutto il nostro gruppo li, lei ama questi posti, dove regna la libertà e la follia. Infilo la mia tuta a vita bassa verde, l'adoro, è molto appariscente ma in fondo vado a ballare, ci abbino un top nero che in realtà è lungo poco più del mio reggiseno, e risalta il mio grande serpente tatuato sul fianco e il piercing sull'ombelico, beh in fondo siamo in estate. Passo la piastra sui miei lunghi capelli castani e mi trucco un po più pesante del solito con l'eye-liner nero così che risaltano i miei grandi occhi verdi, infilo le Air-Max bianche prendo la borsa e corro a prendere l'auto all'ultimo minuto come al solito.

Arrivate fuori al locale una mia amica, Beatrice, corre a bisbigliarmi qualcosa. A giudicare dal suo andamento è già ubriaca.
" Raaaaacheeeel ciaooooo, hai pressennte il mio amico Mauro? "

"Beatrice ferma non indicare. Certo che c'è l'ho presente fino a ieri ti ho detto che era proprio bello e che avrei fatto i complimenti alla madre" mi sale l'ansia perché prevedo figure di merda

" Beeehhhhh prima che arrivassi tu mi ha chiesto se veniva la mia amica bonaaaa con il piercing sul labbro superiore, credo si riferisse proprio a tweeeeee " continua lei strillando un po troppo
" Bea zitta non fare niente e riprenditi io entro vado a ballare " corro via perché la situazione si mette male, pago l'ingresso e mi abbandono alla serata con le mie amiche in compagnia di qualche drink. Poco dopo vedo quel ragazzo, madonna mia è impressionante la sua bellezza, non so quasi nulla di lui, l'ho visto spesso al mare e so che ha un anno in meno di me, solitamente non ho mai notato ragazzi più piccoli ma lui merita eccome.

Mi butto sul letto con la testa che mi gira da pazzi. Sono le 4:30 del mattino, e sono stata 3 h a parlare con Mauro sulle scalinate del locale, sembra essere molto maturo. Sopratutto ho apprezzato il fatto che non ci abbia provato, si sarebbe preso un bel schiaffo in faccia. L'ultima cosa che fa parte di me è quella di essere una ragazza che va con il primo che capita.

Decido di addormentarmi, domani devo lavorare, o meglio dire fra qualche ora. È stata proprio una bella giornata e non so perché ma nonostante non ho le forze di alzar un dito non mi dispiace l'idea che domani devo tornare a Itaca.

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