Capitolo 19

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Rachel
Sono sul pullman. Fra poco sarò a Itaca e non so come comportarmi. Dopo quel fantastico bacio sono sicuramente cambiate le cose fra me e lui, ovviamente in meglio, ma spero sia della mia stessa idea ovvero di non far notare troppo questa "confidenza" fra noi a lavoro. Non mi piace far qualcosa che potrebbe non andare a genio a Riccardo.

Sono le 11:15 e Ale è già arrivato. Non posso negare che ciò mi ha fatto sorridere per sino gli occhi.

"Buongiorno signorina dov'è il mio giubbino ?!" Sorride. Adoro il modo in cui la sua R moscia rende perfetto quel nomignolo.

" Intendevi dire il MIO giubbino, comunque tranquillo è a casa tengo molto ai regali " rispondo con ironia ricambiando il sorriso.

La nostra intesa è sempre più grande. Nei nostri occhi si legge la voglia di mangiarci di baci, dopo aver assaporato quella bellissima sensazione.

" Mmmmh che bei piccioncini" canticchia Mirka passando con un mucchio di tovaglie in mano.

Soffochiamo assieme in una risata. È così evidente che è inutile negare ancora l'evidenza.

"Ahhh ragazzi e pure questa volta devo dare ragione alla mia patatona" afferma Francesco, guardando Mirka con gli occhi a cuoricino. Sono proprio una bella coppia. E l'idea di noi 4 seduti in un bar fra qualche anno a ricordare questi momenti non mi dispiace per niente.

Mamma miaaaa come si sbizzarrisce la mia testa con i film.

Decido di rimettermi a lavoro, ed è così tanto piacevole sentire i suoi occhi addosso durante ogni cosa che faccio nella giornata. È come se non potesse fare a meno di guardarmi.

Senza rendermene conto la giornata è finita in un batter d'occhio o per lo meno quasi.

In realtà fra poco arriva Ale, sono a casa di Barbara e mi ha detto che vuole passarmi a salutare.
Quanto adoro ogni sua piccola attenzione.
Eravamo nello stesso posto fino a meno di un'ora fa eppure è così tanta la voglia di vederlo.
Siamo tutti e due consapevoli che dobbiamo viverci al massimo questi pochi giorni rimasti, nessuno dei due ha la certezza che continueremo a frequentarci al suo ritorno, 6 mesi sono così tanti e il tempo che abbiamo per conoscerci prima che parte è così poco.

Son sicura che se vorremo c'è la faremo, ma la paura è tanta e lo leggo ogni giorno nei suoi occhi.

"Scendi" il messaggio di Ale mi fa balzare il cuore.

Pochi minuti dopo siamo persi nei nostri baci, è così strano sentire una barba così fitta sul mio viso, i 18enni hanno a mala pena due peli. Siamo su una panchina della strada parco, è mezzanotte passata ma nonostante ciò c'è ancora gente che passeggia. Le braccia di Ale, mi tengono stretta a se, non smetto un momento di parlare e amo il modo in cui ascolta attentamente ogni mia parola.

"No" le parole mi escono dalla bocca senza neanche rendermene conto. Noto il suo disagio sul viso. Non dice una parola. Le mani di Ale erano scese troppo sotto il mio fondoschiena e non amo queste cose in publico e sopratutto dopo neanche una settimana che lo conosco. Lo vedo impietrito.

"Ale non prenderla male, è che c'è gente e non mi sembra il caso di allargarci troppo"

Son sicura che le ragazze della sua età non avrebbero avuto questa reazione, cioè sinceramente non lo so. Ma a me non sta bene, e se davvero gli piaccio come sembra, accetterà le mie insicurezze e mi darà spazio per prendere più confidenza e perdere un po di timidezza.

La situazione si è stranita, decido di tornare a casa, sono stanca e sinceramente non mi sento più di tanto a mio agio dopo questo "disguido" se potessi definirlo così.

Siamo sotto casa di Barbara e la chiamo per presentargli Ale.

Non mi interessa se possa sembrare che corro troppo, infondo è la mia migliore amica, e lui fra poco parte.

"Ciao piacere Barbara" un sorriso poco convincente compare sul viso della mia amica son sicura che lui neanche lo abbia notato, ma io la conosco come le mie tasche.

" Piacere mio Alessandro" risponde Ale con una nota di disagio e timidezza.

Poco dopo siamo tutti e 3 a ridere come matti, la simpatia di Barbara è sempre stata uno dei suoi più grandi pregi.

Dopo vari saluti, porgo un bacio volante ad Ale e rientro in casa.

Sento lo scooter ripartire e trovo il coraggio di girarmi a guardare Barbara per il suo fatidico giudizio.

" Rachel è inutile che mi guardi sai già cosa sto per dirti, sai bene che quel ragazzo non è per te, oh andiamo è un bel ragazzo per l'amor del cielo, ma lo hai visto Leonardo??! È praticamente l'opposto e sei persa per lui, non so perché ma qualcosa mi dice che lo farai soffrire, gli occhi di Alessandro brillano a Rè e tu non vedi Leonardo da 3 mesi, non metto in dubbio che sei felice da quando hai conosciuto questo ragazzo, ma non credo ne sarai ancora così entusiasta quando rivedrai Leo, non so fino a che punto dirti di continuare questa conoscenza, ti conosco bene e la stronza la sai fare fin troppo bene, non convincere te stessa di un qualcosa che non può essere possibile, non sei capace di affrontare una relazione a distanza, sei troppo confusa e di conseguenza irascibile, sopratutto ora che hai Leonardo che ti è rimasto in "gola". "

Le parole di Barbara sono come mille colpi al cuore, è vero mi conosce, e non nego che c'è una grande verità nelle sue parole, sa alla perfezione il mio carattere e la mia situazione sentimentale. Ma non so come spiegargli che questo ragazzo ha qualcosa di diverso. Mi fa stare bene. Come non sono mai stata. Su Leo ha perfettamente ragione non so come reagirò quando lo rivedrò.

Ma in questo momento l'unica cosa che voglio fare è credere in ciò che mi fa sorridere.

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