Back at home.

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Povs. Taylor

Eccoci a casa mia.
Mi sento a casa solo ora che sono seduta nel mio piccolo letto. Ci sono ancora tutti i miei vecchi peluche e non mi sono scordata l'odore di legno e lavanda che invade la camera.
Adam é a scaricare il resto delle valigie dalla macchina, mentre io sono subito venuta qui.
Mi mancava tanto casa mia, sono cresciuta qui, in questo cottege circondato da una fattoria. Ora non se ne occupano piú i miei, credo abbiano assunto molto persone che lavorano qui.
Da bambina amavo i cavalli, erano gli unici animali che non scappavano da me.
Bhe, tranne i gatti. Potrei diventare un'ottima gattara, se ci penso.

"Taylor, tesoro, ho preparato del thé caldo." entra mia madre, con un sorriso sul volto.
Si siede sul letto e guarda la stanza, come se si fosse dimenticata com'é fatta.
"Era vuota la casa senza te... sono felice che tu sia qui." si sta per commuovere, lo sento dal suo tono di voce. Le strofino la schiena.
"Dov'é Austin ?" le chiedo
Sospira pesantemente.
"É molto arrabbiato, Tay."
"Perché ? Non sono piú una bambina !" sbotto esasperata, alzandomi.
"Io lo so e ti capisco, davvero. Ma sai com'é fatto Austin, é iperprotettivo." continua calma.

"Non verrá per la cena di Natale ?" le chiedo, riprendendo il controllo.
"No, non credo. Forse é meglio cosí..."
La guardo abbastanza stupita. Come può dire questo ? La famiglia deve essere riunita per le feste, e noi adoriamo il Natale, da sempre.
"Non fraintendermi Taylor. Io e tuo padre vi amiamo entrambi, siete la nostra vita ma... non voglio che litighiate. Non a Natale. É una festa santa e non voglio discussioni. Poi tu sei incinta e..." non finisce la frase e sospiro.
"Mi dispiace se lui la pensa cosí, ma non diró che mio figlio o mia figlia é stato uno sbaglio. Mamma, tu mi capisci." dico speranzosa.
"Certo, so cosa stai provando ma mettiti nei panni di Austin. Lui vuole solo proteggerti."
"Quando avevo veramente bisogno di mio fratello, lui non c'é stato mamma !" sbotto nuovamente, alzando la voce.
"Mi spiace Taylor." si alza ed esce dalla mia stanza, per poi chiudere la porta in legno.

Sento le vertigini e un forte mal di testa, cosí mi siedo sul letto e mi massaggio le tempie. Odio i litigi e soprattutto odio litigare con mia madre. Ha quello strano potere di farmi sentire in colpa, anche quando sono completamente innocente.

Il mio cellulare vibra, mi stanno chiamando. Prima l'avevo appoggiato sul letto, cosí mi allungo per prenderlo e rispondo senza controllare il mittente.

"Pronto ?"
"La chiamo dal carcere di Los Angeles, il detenuto Harry Styles vorrebbe parlarle. Prema uno per accettare la telefonata, mentre se la vuole rifiutare, riagganci." dice una voce femminile.
La accetto ?
Ci penso due secondi, poi premo uno.
"Taylor ?" chiede la voce speranzosa di Harry.
"Hey..."
"So che ci siamo visti qualche ora fa, ma volevo dirti una cosa."
"Dimmi."
"Tra due settimane ci sarà il processo e vorrei che tu-"
"No - lo interrompo - non verró, se é quello che volevi chiedermi." affermo decisa.
Ho davvero chiuso con il passato.

"Non puoi cancellare il nostro rapporto dalla tua vita, Taylor !" lo dice a voce bassa, ma nonostante ció percepisco il suo tono a dir poco furioso.
"Bhe l'ho già fatto." dico sicura, anche se in fondo non lo sono piú di tanto, ma farmi vedere fragile ora sarebbe dargli ragione. E questo é fuori discussione.
"Io non ti capisco Taylor, davvero. In carcere pensavo che tu mi amassi ancora, dopo la canzone e tutto. E invece ora sei piú fredda del marmo, io mi stavo aprendo con te."
"Non volevo darti false speranza, scusa." continuo con il mio tono di voce neutrale. Odio fare così.
"Dov'é finita la mia Tay ?" non capisco se é sul punto di piangere o di riattaccarmi il telefono in faccia.
"É morta, a causa tua. Addio, Harry." riaggancio.

Non sono piú la ragazzina ingenua di un tempo, sono cresciuta e sono maturata e sono sicura in meglio. Si, mi fido di meno degl'altri ma questo ha anche i suoi vantaggi.
Il mio pensiero non puó che andare a Ed.
Scuoto la testa. É stato come un fallimento per me e non smetto di darmi della stupida. Ho aperto il mio cuore a una persona che poi si è rivelata meschina e crudele. Sono stata davvero ingenua.

"Tay ? Tutto bene ?" la porta si apre quanto basta da far entrare mio marito, che poi la richiude alle sue spalle
Si avvicina a me e si siede anche lui sul letto. Appoggio la testa sulla sua spalla.
"Che succede ?" mi chiede sottovoce.
"Austin mi odia." non gli diró di Harry. Non voglio che pensi che il mio ex mi ami ancora, lo farei preoccupare inutilmente. Io amo Adam, é l'uomo perfetto per me.
"Capirá con il tempo le tue, le nostre, scelte. Tu non preoccuparti, sarai una mamma fantastica... e una moglie ancor migliore" ridacchio e alzo il viso leggermente per baciarlo.
Non posso mentirgli su Harry. Non voglio piú segreti tra di noi.
Mi allontano e torno ad appoggiare la mia testa sulla sua spalla.

"C'è anche un'altra cosa che mi preoccupa, se cosí si puó dire. Ho ricevuto una chiamata da Harry e credo che provi ancora qualcosa per me." cerco di essere il piú delicata possibile.
"Oh." dice solamente. Alzo la testa e lui abbassa lo sguardo. Gli prendo il viso tra le mani e fisso i miei occhi nei suoi.
"Io amo te, Adam. Solo e unicamente te. L'ho giurato davanti a Dio, alle nostre famiglie e ai nostri amici. E questo - gli porto la mano sulla mia pancia e sorridiamo entrambi - é il nostro bambino. Siamo e saremo legati per sempre."
Avvicina il suo viso al mio e mi bacia, facendo poi scorrere la mano che era sulla mia pancia sino alla schiena e mi attira di piú a sé. Gli metto un braccio dietro il collo e picchietta con la sua lingua il mio labbro inferiore, per farmi schiudere la bocca. Cosí faccio e il bacio si fa piú infuocato.

Qualcuno bussa alla porta, interrompendo il nostro momento.
"Taylor, Adam, venite di sotto a prendere il thé, altrimenti si raffredda !" é mio padre. Mi trattengo dal ridere perché so che é ancora nei paraggi.

Adam si alza e sospira. Mi alzo pure io e ridacchio piano.
"Dovrá stare in astinenza per un po', signor Harris." gli sussurro, mentre mi passo le mani tra i capelli per risistemarli.
Adam mi cinge la vita con un braccio e mi attira a sé, i nostri visi sono a pochi centimetri di distanza.
"Questo lo vedremo" soffia sulle mie labbra, facendomi sorridere.
Molla la presa e, una volta ricomposti, scendiamo le scale per andare in salotto.

La casa é abbastanza rustica, ma comunque carina. Mia madre adora lo stile shabby chic, quindi é delicata ma comunque senza troppi fronzoli.
In salotto i miei genitori sono seduti su due poltroncine e ce ne sono altrettante libere. Al centro c'é un grazioso tavolino con sopra una teiera e dei dolcetti.

Io e Adam ci sediamo e prendiamo una tazza di thé a testa.
"Allora, é da un po' che non ci vediamo. Che ci raccontate ?"

Eccomi di nuovo qui a rompervi con questo libro.
Anche se mi conoscete mi ripresento, lol.
Mi chiamo Francesca e ho 14 anni. Fandom ? Troppi, haha. Swiftie, directioner, calderic...
Seguo tutte le serie tv esistenti, ma Pretty Little Liars é una droga.
Amo alla follia Leonardo DiCaprio e Kristen Stewart.
Okay, ho finito, vi voglio tanto bene e spero che il libro vi piacerà :)
Lasciate una stellina e un commento, baci baci -Fra xx

I want you 2 - Non é finita.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora