Capitolo 4

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Pov's Megan.

"Sai benissimo che odio quando mi dicono "ti devo parlare" e poi se ne vanno senza dire nulla!" Dissi entrando in casa sua, senza neanche salutarlo, dopo aver finito in fretta furia la mia abbondante colazione, per la troppa curiosità.

"Zitta e siediti!" Mi ordinò serio. Erano poche le volte che lo avevo visto così teso e non riuscivo a capire perché.
Chissà cosa doveva dirmi.

Obbedii e mi sedetti di fronte a lui.

"Ora puoi dirmi cosa c'é?" Chiesi irritata, divertita e curiosa allo stesso tempo.

Vederlo preoccupato era davvero uno spasso, a stento mi trattenevo dallo scoppiargli a ridere in faccia.

"Ieri sei tornata che eri ubbriaca." Disse serio fissandomi negli occhi sperando in qualche espressione che gli desse almeno un segno sulle mie emozioni, ma io ero brava a non lasciarle trasparire. Nessuno riusciva a capire i miei pensieri e ciò che provavo. Riuscivo a nasconderli persino a me stessa a volte. Impassibile era una parola che mi descriveva abbastanza bene.

"Si, come al solito." Commentai non curante.

"Ti ha accompagnato qualcuno peró." Disse sempre serio come se il mio commento non l'avesse minimamente scalfito.

"Si, un ragazzo che ho conosciuto ieri." Commentai di nuovo annoiata. Dove voleva andare a parare?!

"E?." Chiese ancora.

"Vuoi sapere se me lo sono portato a letto John?" Chiesi quasi ridendo.

Quando si comportava da padre apprensivo era davvero divertente. Mi faceva pensare a mio padre che al contrario non si preoccupava minimamente di me ma solo dei suoi soldi e dei suoi incontri di lavoro. La prima volta che ero andata a letto con qualcuno ero corsa a dirlo a John perchè lui non mi avrebbe giudicata male o non mi avrebbe detto che avevo fatto una stronzata, era preoccupato certo, mi fece un sacco di domande e so per certo che andò dal ragazzo a fargli un bel discorsetto ma non mi giudicava ed era quello l'importante per me. Qualsiasi cosa sarebbe successa io restavo comunque la sua Piccola Stronza.

"Se me lo dici tu direttamente facciamo prima, sai, fare il padre non mi riesce troppo bene." Disse guardandosi le mani imbarazzato.

"Ti riesce benissimo" Gli sorrisi. Mi alzai e mi diressi fuori dalla porta sorridendo tra me e me. Mi rendeva felice il fatto che si preoccupasse per me in questo modo ma questo lui non l'avrebbe mai saputo. Mi piaceva tenerlo sulle spine ma in fondo ci volevamo bene e ci proteggevamo a vicenda. Io e lui contro il mondo, lo avevo anche scritto su un pezzo di corteccia e glielo avevo regalato quando ero piccola. Lui affermava di averlo perso ma io sapevo per certo che lo teneva chiuso nel comodino accanto al letto, avevo controllato.

"Megan dove stai andando?" Ci aveva messo più del previsto ad uscire di casa per tentare di raggiungermi ed estorcermi qualcosa, a quanto pareva era più sconvolto del previsto.

"Esco John ci vediamo." Dissi senza neanche guardarlo dirigendomi fuori di casa.

"Kim su andiamo bella!" La chiamai per farla venire con me. Non sapevo dove sarei andata, anche perchè non conoscevo il posto ma sapevo chi chiamare per andarmi a fare un giro.

"Stronzaa!!" Un coro di due voci mi assalí al telefono facendomi sorridere.
Conoscevo appena quelle due ragazze e già mi stavano troppo simpatiche, le adoravo letteralmente, erano tutto l'oposto delle amiche che avrebbero voluto per me i miei genitori perciò erano le tipe perfette per me.

"Ragazze dove siete?" Chiesi.

"A casa bella! É prima mattina dove vuoi che siamo."

"È mezzogiorno e mezza!" Protestai anche se mi ero svegliata un ora prima anche io.

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