Pov's Blake.
Era ormai sera e io stavo morendo di fame. Il ricordo che mi era balenato davanti agli occhi credevo da tempo di averlo completamente rimosso, l'avevo davvero sperato, ma a quanto pareva mi sbagliavo, mi sbagliavo di grosso.
Torni a casa sperando di trovare qualcosa di pronto da scaldare ma sia il frigorifero che la credenza erano del tutto vuoti.
Non che fossi in grado di cucinare qualcosa di decente. Erano anni ormai che non mangiavo un piatto di pasta appena cotto o del pollo fatto per bene, sempre tutto fritto, già pronto, in scatola. Non sapevo cucinare e non me ne ero mai lamentato, mangiavo, ed era quello che importava.
Anche quando era piccolo la mamma non cucinava spesso cose non già cotte, ma quando lo faceva ero il bambino più felice del mondo.
Ma anche oggi sarei dovuto andare a uno dei fast food vicino casa.
Controllai di avere soldi nel portafoglio e chiamai Jim per avere un pò di compagnia.
Mi faceva piacere avere intorno quel ragazzo, metteva buon umore e ne avevo decisamente bisogno dopo aver ricordato quell'orribile giorno.
"Kels." Aveva risposto al primo squillo e la cosa mi fece sorridere. Lui c'era sempre per me ed io poche volte facevo qualcosa per lui.
"Jim, andiamo a mangiare ti va? Io sto morendo di fame." Dissi sbrigativo trattenendomi dall'impulso di chiudere la chiamata.
"Perfetto, ma non prendere la moto, odio stare dietro di te, sembro la tua ragazza." Si lamentó.
"Ma tu sei la mia ragazza." Risi chiudendo la chiamata. Avevo la conferma ed era il momento di andare. Con la moto ovviamente.
"Ma allora sei bastardo." Il suo viso sbucò fuori da casa sua con un espressione rassegnata.
"Dai amore mio, sei pronta?" Risi.
Quanto mi divertivo a dargli fastidio.
Finalmente era tornato un pò di buon umore. Dopo tutto Jim era stato con me da sempre e riusciva sempre a mettermi allegria anche se la maggior parte delle volte non glielo facevo vedere. Ero orgoglioso io, e non potevo mostrargli che stare con lui mi faceva bene anche se sospettavo lo sapesse già.
"Dove andiamo Amore?" Rise cercando di sovrastare il rumore della moto.
Il suo modo di apostrofarmi mi fece ridere.
"Al Mc Donalds." Urlai.
Il posto era pieno e dovemmo fare più di un quarto d'ora di fila per mangiare, ma alla fine ci sedemmo e io addentai il panino.
Guardai il mio amico concentrarsi su ciò che aveva sul vassoio e mi ricordai la prima volta che lo vidi.
"Come ti chiami?" Eravamo al parco del quartiere e io cercavo di dare fuoco, con un accendino che avevo rubato a mia madre, ad una formica che passeggiava solitaria sotto i sole primaverile.
Mi aveva preso alla sprovvista e per poco non mi bruciai il dito.
"Cosa vuoi?" Gli risposi burbero squadrando quel ragazzino biondo che mi sorrideva gentile. Nessuno era gentile con me, solo la mamma alcune volte, ma nessun'altro.
"Sapere come ti chiami?" Rispose ridacchiando.
"Beh io non te lo dico." Non volevo fare amicizia, stavo benissimo da solo.
"Posso sapere cosa stai facendo?" Era insistente.
"No." Doveva capirlo che con lui non volevo avere niente a che fare.
STAI LEGGENDO
Love The Way Your Lie
RomanceHai mai amato qualcuno così tanto da riuscire a malapena a respirare quando eri con lei? E di tutte le altre che hai incontrato nessuno era come lei. Hai quel sentimento di calore, e ti vengono i brividi quando pensi a lei. Ora stai maledettamente...