Di dichiarazioni, dj e movimenti secsi

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Quando Mika si svegliò il cuore gli si riempì di gioia nel vedere Fedez russare pacificamente accanto a lui. Per un attimo aveva temuto di averlo sognato, che fosse tutto frutto della sua fervida immaginazione desiderosa di quel ragazzo tatuato che dormiva accanto a lui, di cui si era innamorato senza nemmeno capire il perché.
La sera prima era stata piena di eventi e confessioni, Mika sapeva che avrebbe dovuto dare non poche spegazioni a Daniel e che lui e Fedez avevano davvero bisogno di chiarire quella situazione perché...in effetti cos'erano adesso? Amanti? Fidanzati? Amici?
Eh no...dopo tutto sto casino amici no. In ogni caso, nonostante fosse consapevole di tutto ciò, per il momento decise di godersi in silenzio la vista del meraviglioso ragazzo che dormiva pacificamente accanto a lui baciato dai primi flebili raggi del sole.

Fedez si svegliò all'incirca mezz'ora dopo trovando Mika girato nella sua direzione sostenuto da un gomito e poggiato con la guancia sulla mano sinistra a palmo aperto. Non gli aveva tolto gli occhi di dosso nemmeno per un attimo e anche se Fedez non avrebbe mai potuto saperlo, si sentì terribilmente al sicuro quando lo trovò lì a vegliare su di lui.

"Ei"

Disse in un sussurrò appena percettibile con voce roca mentre si stropicciava dolcemente l'occhio destro col pugno chiuso.
Mika sorrise intenerito dalla scena prima di rispondere

"Ei"

"Da quanto sei sveglio?"

Gli chiese il minore stiracchiandosi e mettendosi a sedere appoggiando la schiena contro la testiera del letto.

"Un po -Mika tramutò il suo sorriso tranquillo in un espressione seria e si mise a sedere: era il momento di mettere le cose in chiaro- ehm...Fedez io credo che dovremmo parlare"

Lo stomaco di Federico di strinse, non aveva idea di come sarebbe potuta finire quella conversazione ma sapeva che era giusto intraprenderla.
Tutto ciò a cui riusciva a pensare però, era a quanto amasse l'accento di Mika. Nonostante parlasse l'italiano senza il minimo errore l'accento gli era rimasto, aveva sempre pensato che probabilmente senza quello nessuno si sarebbe mai accorto che era straniero tanto aveva imparato bene la lingua ma lui in ogni caso lo amava. Amava quando era agitato e pronunciava l'inizio delle frasi in inglese perché nel panico si scordava in che lingua parlare, amava i suoi ricci morbidi e lucenti, i suoi occhi gioiosi e profondi e le sue labbra carno...

"Fedez?"

Merda! Senza rendersene conto si era incantato a fissarlo e ora Mika lo guardava con aria confusa ma con gli angoli della bocca rivolti leggermente all'insù in un sorriso mal celato sotto una smorfia.

"Ohm...ehm...si scusa, certo che mi va"

Il cuore di Fedez batteva alla velocità della luce. La sua felicità dipendeva dai pochi minuti seguenti e lui non aveva idea di cosa Mika avrebbe detto. Lo vedeva mordersi il labbro pensieroso e torturare i lembi del lenzuolo con la punta delle dita.
Vedendolo indeciso, decide di intraprendere il discorso per primo.
Iniziò a parlare con lo sguardo basso, rivolto alle sue gambe incrociate sul letto.

"Ecco...cosa vuoi fare? Insomma intendo...di noi...cioè -alzò lo sguardò e incontrò quello di Mika che lo guardava con un espressione indecifrabile- esiste un noi?"

Mika tacque per qualche secondo. Lasciò che i pensieri gli annebbiassero la mente, lui sapeva perfettamente cosa rispondere.
Certo che c'era un noi, lui lo voleva, era tutto ciò che aveva sempre desiderato.
Tutto ciò che doveva fare era dirglielo, e fu proprio ciò che fece.
Lo afferrò per il bordo della canottiera e lo trascinò in un bacio. Fu un bacio dolce, senza malizia, una semplice risposta alla domanda di Fedez.
Si separarono dopo qualche secondo con estrema lentezza e si sorrisero.

Quando meno te lo aspettiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora