Five.

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Sospirai e presi in mano il telefono.

Tuuuu-tu.
Tuuuu-tu.
Tuuuu-tu.

"Te lo dico, se al quarto squillo no-"

"Pronto?"

"Harry? Sono April."

"Mi hai chiamato! Mi hai chiamato seriamente, wow."

"Beh, guarda, sono sempre in tempo a mettere giù."

"No, no, macchè! Sono solo sorpreso, non me l'aspettavo."

"Se è per questo non me lo aspettavo nemmeno io. Di telefonarti, intendo dire."

Lo sentii ridere vivacemente dall'altra parte della cornetta.

"Almeno in un qualche modo ho fatto colpo, diciamo. Allora, come stai? Ripresa dal devasto di sabato?"

"Dopo una domenica di riposo e un lunedì mattina di shopping direi di sì. Mi stupisco piuttosto che tu ti sia ripreso. Pensavo che fossi in condizioni di non ritorno, ubriaco per sempre."

"Ah sì, più o meno - continuò a ridere, ma quanto rideva? - comunque il mio invito per bere può anche trasformarsi ad un invito per un caffè, o un pranzo, o una cena, insomma quello che preferisci. Non sono un alcolista, anche se stenterai a crederlo."

"Mmh, meglio sì. Penso che non toccherò una goccia di alcool per il prossimo mese! Però io posso solo verso ora di pranzo. Il pomeriggio e la sera ho Alex."

"Ah già, il piccolo Tomlinson! Dai, va bene. Domani verso le dodici e mezza? Possiamo pranzare da qualche parte, tipo al Pret a Manger vicino all'Università..."

"D'accordo. Ma mi raccomando, sobrio. Ubriaco sei difficile da sopportare, e non ho intenzione di bere, te l'ho detto" risposi scherzando.

"Sobrio, lo prometto. Parola di boy scout! Allora, dodici e mezza - Pret a Manger? Deciso?"

"Deciso. A domani."

"Perfetto, a domani!"

Alzai gli occhi al cielo, mentre Jess saltellava sul letto come una scimmietta.

"VISTO? Non è morto nessuno. Ed hai un appuntamento! Non sei emozionata?"

Mi spostai a sedere sulla sedia girevole vicino alla scrivania, iniziando a spingermi per ruotare.

"No, per nulla. Te l'ho detto, Harry non mi interessa affatto. Ma tu hai insistito e dopotutto non ho nulla da perdere. Però non sono emozionata, quello no."

Mi bloccai, stordita dalle giravolte, ed accesi il pc.

"Sei sempre la solita guastafeste, April. Se parti così, scommetto che domani pomeriggio mi chiamerai per lamentarti di Harry. Possibile che tu abbia gusti così difficili? Devi ridimensionare i tuoi standard, baby."

Sbuffai, mentre vagavo senza meta su facebook.

"Non è un fatto di standard o di gusti difficili. Semplicemente non mi va di accontentarmi del primo Harry Styles che mi capita sottotiro, soprattutto se ha il cervello grande quanto un quark."

"Non parlare in chimichese che non ti capisco."

"Ecco appunto. Io non chiedo tanto, solo qualcuno che mi capisca quando parlo. Qualcuno che se cito Scott Pilgrim possa ridere alla mia battuta, qualcuno che mi accompagni alle maratone di Ritorno al Futuro al cinema, qualcuno..."

"Un nerd, April. Vuoi un nerd. Ma i nerd sono dei cessi e oltretutto antipatici e maschilisti, lo sai meglio di me. In poche parole, il tuo principe azzurro non esiste. Fine della storia."

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