Fifteen.

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Correvo, con le scarpe in mano, la felpa gettata sulla spalla, mentre il freddo che mi sferzava sembrava un dolore sopportabile rispetto a quello che provavo nel mezzo del petto.
Cercavo di raggiungere Harry, invano.

"Harry, ti prego fermati!" urlai, rompendo il silenzio della notte, quando non ce la feci più e le mie gambe sembravano fatte di gelatina congelata.

Mi accasciai per terra, piangendo.
Il ragazzo si voltò, lontano un centinaio di metri da me. Rimase immobile per qualche minuto, guardando nella mia direzione ma oltre di me.
Mi girai, trovando Zayn, qualche metro dietro. Tremava, non so se per il freddo o per il pianto, gli occhi lucidi erano colmi di una tristezza che non avevo mai visto in vita mia. Sussurrò un "mi dispiace", fissando Harry e non rivolgendomi nemmeno uno sguardo. Poi si girò, diretto verso casa.

Recuperai le poche forze che mi erano rimaste e mi alzai di scatto, correndo verso Harry che, ancora pietrificato, stava fermo nel mezzo della strada. Quando finalmente lo raggiunsi, senza più fiato, lessi nella sua espressione la delusione, lo sconforto, il tradimento, il dolore che io, con quello stupido ed insensato gesto, avevo causato.
Harry non se lo meritava. Non si meritava una come me, in principio. Tutta quella sofferenza che stava provando, era ingiusta.
Non sapevo nemmeno come provare a sistemare le cose, era un punto di non ritorno; cercavo di trovare parole adatte ma nella mia testa c'era solo un disperato susseguirsi di scuse che non sarebbero mai state sufficienti a riparare il danno che avevo fatto. Allora mi limitavo a guardarlo, a fissare quei due occhi verdi pieni di odio, rabbia a tristezza.

"Torniamo a casa" disse poi, prendendomi per mano e iniziando a trascinarmi con un po' troppa forza.

Avrei voluto liberarmi da quella presa che iniziava a fare male, ma sentivo di meritarmelo. Sì, me lo meritavo.

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Quando entrammo in casa, tutti erano svegli, allarmati e confusi da quello che stava succedendo. Liam cercò il mio sguardo, ancora ricolmo di lacrime, in cerca di una spiegazione, mentre Jess si precipitò verso di me, liberandomi dalla stretta di Harry.

"Ragazzi che cosa è successo? April, cazzo, stai bene, sei tutta bagnata. Harry, vuoi parlare?! Cosa è successo?!" urlò la mia amica.

Il riccio non rispose, si limitò a fulminare anche lei con lo sguardo. Quindi, mi afferrò il braccio all'altezza del gomito e mi spintonò verso camera di Zayn e Fiona, dove Niall cercava di far parlare il moro, il quale, in silenzio, si stava asciugando la testa.

"Quindi, cosa pensate di fare adesso, eh? Sentiamo, sono proprio curioso. Prendermi per il culo vi eccitava, per caso? Vi siete divertiti alle mie spalle? Bene, il gioco è finito bambini. Mi dispiace aver fatto il guasta feste" iniziò ad urlare Harry, rosso in viso, e faceva paura.

Faceva davvero paura, non credevo che quel ragazzo dolce e comprensibile fosse lo stesso che avevo adesso davanti. Ed era stata tutta colpa mia, ero stata io ad averlo reso un mostro. Mi fissò con uno sguardo sprezzante e lasciò il mio braccio, spingendomi contro il muro.

"E tu, Zayn, cazzo. Ci conosciamo da dieci anni, ti consideravo uno dei miei migliori amici. Un fratello. E... - si interruppe, avvicinandosi al moro che, a testa bassa, aveva iniziato a rifare la valigia, e lo prese per il collo - e, te lo giuro, vorrei solo vederti morto. Vorrei spaccarti questa faccia da demente che ti ritrovi, farti saltare tutti i denti e ammazzarti con le mie stesse mani" continuò, stringendo sempre di più la presa, mentre Niall, Liam e Louis cercavano di dividerli.

Zayn non reagiva, si limitava a guardarlo negli occhi, ma non c'era sfida in quello sguardo. C'era senso di colpa perchè, come me, anche lui sentiva di meritarsi il dolore che Harry gli stava infliggendo. Nel frattempo Jess mi aveva raggiunta e stretta in un abbraccio ed io, inerme, mi lasciai andare tra le sue braccia. Non riuscivo a mettere in fila i pensieri, gli eventi si stavano susseguendo ad una velocità tale da non rendermi nemmeno possibile ragionare. Liam e Louis riuscirono a tenere lontano Harry, che cercava di divincolarsi per gettarsi nuovamente su Zayn.

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