Ian era paralizzato. Le sue gambe erano così molli. Il suo cuore aveva riiniziato a battere.troppo forte. Rivedere Mickey, li, davanti a lui era un'emozione unica.
Ian si avvicinò di nuovo al portico, ma non salì le scale. Fu Mickey a scendere verso di lui. Erano faccia a faccia . Qualcosa in tutti e due sembrava rinascere. <Ehi..> ..<Ehi..> non riuscirono a dirsi nient'altro per il minuto successivo, rimasero li, fermi a guardarsi. Nessuno dei due sapeva cosa dire, era quasi imbarazzante, ma Ian come era sempre stato fece il primo passo < stai bene.., cioè io..> Mickey accennó a un velato sorriso e gli fece cenno di seguirlo. Camminarono per circa 5 minuti in silenzio. Ian sapeva dove Mickey lo stava portando. Stavano andando verso la L . Ian non ci aveva più messo piede, troppi ricordi.
Arrivati, Mickey si sedette sul cofano di una macchina e accese una sigaretta. <anche tu stai bene!> Ian alzò la testa al suono della sua voce. Un brivido gli salì lungo la schiena .<cristo, era un secolo che non mettevo piede qui sotto> Mickey era rimasto sempre lo stesso, forse un po' più invecchiato ma nella norma. <senti, forse non sarei dovuto venire io..> Mickey lanciò via la sigaretta <Ehi, è okei, anzi mi hai preceduto. Volevo venire da te ma non trovavo il momento adatto e..non ero pronto.> Ian, un po' titubante decise di sedersi vicino a Mickey. <come va la vita? Yavgeny?> <Oh, Yavgeny sta diventando un ometto! È un vero Milkovich. Mi sono affezionato molto a lui, in fondo è mio figlio...e tu? Come sei arrivato a lavorare in una materna?> Ian si passò una mano tra i capelli.<oh, ho lasciato il locale, anzi, in verità loro hanno lasciato me, perché ho passato un anno di merda..ma, poi ho conosciuto una persona che..che è riuscita a trovarmi un lavoro più decente! > Mickey si toccó il labbro inferiore con le dita. Era nervoso. Ian stava uscendo con qualcuno. <oh, figo! Quindi..stai con qualcuno a quanto ho capito..> Ian alzò lo sguardo, per avere l'immagine di un Mickey un po' agitato. Questo gli piaceva. <no, non stiamo proprio insieme..ci frequentiamo, ma devo capire tante cose..adesso> Mickey alzò la manica del giubbotto e guardò l'orologio. Era strano vedere un Mickey Milkovich con un orologio. <senti> disse scendenti dal cofano < io devo andare, devo accompagnare Svetlana in un posto..> Ian con un balzo scese dal cofano anche lui <si sì certo, vai pure> mise le mani in tasca e abbassó la testa <Ian senti, che ne dici se domani ci rivediamo? Ho bisogno di spiegazioni.> gli o occhi di Ian si fecero più umidi < lo so. Ne hai tutto il diritto. Sono stato uno stronzo> Mickey si morse il labbro e guardó per intero Ian. Era proprio bello. Voleva così tanto stringerlo a se e non lasciarlo più andare, ma si trattenne. < senti, ne..ne parliamo domani davanti a un caffè ti va?> < si,si okei,ti scrivo stasera, così ci mettiamo d'accordo..> Mickey inizió a indietreggiare <bene, allora a domani.> <si, a domani> Ian guardó Mickey che lentamente scomparve dietro all'angolo. Mickey provocava in lui qualcosa di inspiegabile, qualcosa che andava oltre a tutto. Ian amava Mickey .Oh beh..io spero vi sia piaciuto! A breve scriveró dei capitoli in cui sono più descritte anche le emozioni di Mickey..se avete voglia, fatemi sapere se vi piace. Notte :)
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Don't forget, please.
RomanceSono passati 5 anni da quel giorno. Mickey e Ian erano diventati completi estranei. Non si sentivano ne vedevano. Ma tutti e due sentivano la mancanza dell'altro. E...