Trentacinque

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Eravamo ormai entrati nel mese di marzo da un po'. In quei giorni non vidi neanche l'ombra di Geneviève né sentii parlare di lei, e questo mi tranquillizzò maggiormente.

Roberto ed Elisabetta erano ufficialmente fidanzati, e tutto sembrava procedere bene anche tra le altre coppie. A pensarci bene, al momento gli unici single rimasti erano Valerio e Giorgia.

Quel pomeriggio ero al bar dell'università con Gianna e Veronica a parlare del più e del meno.

Fino a quel momento Gianna ci aveva raccontato del suo ultimo esame di letteratura, delle trovate geniali di Raffaele e di cosa combinava Valerio da piccolo, facendoci fare grandi risate. Anche noi avevamo parlato della nostra vita passata e dei ricordi più divertenti che avevamo degli anni del liceo.

Poi, però, la conversazione prese un'altra piega. Sfortunatamente si ritornò al discorso su Valerio di quella famosa sera di fine febbraio, e io non sapevo più cosa inventarmi per cambiare argomento.

«Non trovate che Valerio sia un po' strano ultimamente?» esordì Gianna.

«Solo ultimamente? Da quando lo conosciamo, lui è sempre stato un tipo che si è fatto riconoscere...» intervenni cercando di sviare il discorso sentimentale, sapendo a cosa si stesse riferendo la cugina.

«No, Sofì, non in quel senso...»

Come volevasi dimostrare, pensai.

«Intendevo dire se anche voi avete notato un certo cambiamento. Lo vedo con la testa fra le nuvole... Non è che può essere dovuto a quel misterioso "interesse" di cui parlava l'altra sera?»

«Ehm, boh... Tutto può essere» farfugliò Veronica. Io rimasi ammutolita.

«È che non ho mai visto mio cugino così strano, non so cosa pensare» proseguì Gianna.

Illuminazione!

«Hai provato a chiederlo a lui?» le domandai allora.

Scosse la testa. «Non credo me lo direbbe.»

«Tentar non nuoce!» insistetti.

Gianna sospirò. «Mah, se lo dici tu...»

Fortunatamente, quasi come una benedizione dal cielo, al bancone, dietro di lei, scorsi una figura a me nota.

«C'è Fernando!» esclamai. Non vedevamo il fratello di Juan da due mesi, praticamente da capodanno.

Lo chiamammo a gran voce, lui si girò e venne a sedersi con noi dopo aver preso la sua tazza di cappuccino.

«Quanto tempo, mamma mia... Già due mesi» commentò lui.

«Non vieni mai a trovare tuo fratello!» lo rimproverai scherzosamente.

«A proposito di mio fratello...» continuò Fernando, tirandomi una gomitata «Ho saputo tutto!»

Accennai un sorriso. «Immaginavo.»

«Comunque io lo sapevo» riprese lo spagnolo «Sapevo che sarebbe finita così, anzi, non ho mai avuto dubbi!»

«Qualcosa mi dice che Juan ti aveva raccontato di Sofia sin da quando si sono conosciuti... O mi sbaglio?» intervenne Vero.

«No, non ti sbagli» ammise lui «In realtà è stato proprio così. Da ottobre non ha mai smesso di parlarmi bene di te!»

Arrossii. «Sul serio?»

Fernando annuì. «Mio fratello ti vuole troppo bene, te lo posso assicurare. Si vede da chilometri di distanza che ci tiene veramente.»

Sorrisi, risollevata dalle sue parole. «Sono felice di poter sentirmi dire una cosa del genere. Lo stesso vale per me, insomma.»

Encanto [INCONCLUSA] (2015-2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora