Quarantasei

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Il giorno seguente io e Veronica ci svegliammo alle dieci, in tutta tranquillità, poiché avevamo deciso di assistere alle lezioni pomeridiane. Stranamente all'alba non si era sentita volare una mosca, a quanto pare Sergio e Valerio non avevano proferito parola dato che né io né la mia coinquilina avevamo dovuto interrompere il sonno. Certo, non venivamo svegliate dai nostri vicini tutte le sante mattine, ma capitava spesso e volentieri... Soprattutto se c'erano ospiti.

Avranno fatto tardi ieri sera, pensavo mentre alzavo la serranda. A quanto pare anche Veronica aveva avuto lo stesso pensiero, perché mi fece la stessa domanda.

«Non è strano che Valerio e Sergio non si siano fatti sentire per niente stamattina?»

Annuii. «In effetti sì, ma forse staranno ancora dormendo. Saranno andati a dormire tardi ieri.»

Rimettemmo a posto la camera e finimmo di prepararci: a mezzogiorno avevamo appuntamento con Gianna, Giorgia ed Elisabetta per pranzare tutte insieme al McDonald's.

Verso le undici e mezza scesi sotto per bere un bicchiere d'acqua mentre Vero finiva di sistemarsi in bagno, e proprio allora sentii provenire da fuori un coro che sembrava avvicinarsi sempre di più, con una musica ritmata in sottofondo. Qualcuno stava cantando canzoni napoletane.

Sbirciai dalla finestra e solo allora riconobbi i volti di Valerio, Claudio, Raffaele, Sergio e un ragazzo con un paio di occhiali da sole a me ancora ignoto.

«Ecco dov'eravate!» esclamai, aprendo il portone per salutarli «Si può sapere da quant'è che andate girando?»

I ragazzi mi salutarono allegramente e spensero la musica, per poi cercare di spiegarmi la dinamica dei fatti.

In poche parole quella notte Valerio e Sergio erano andati a dormire da Raffaele, mentre Roberto era andato da Juan. Era stata una decisione dell'ultimo momento, in effetti lo "scambio" era avvenuto alle undici passate.

La motivazione? Volevano passare una serata diversa. In più, per completare il quadro, quella mattina stessa Raffaele aveva ricevuto una visita a sorpresa: quella di suo fratello Ciro - il ragazzo con gli occhiali da sole - direttamente da Napoli. Un mezzo matto anche lui, niente da aggiungere!

Proprio allora sopraggiunse Veronica, attirata dal trambusto generale.

«Sofia, che sta... Oh, ciao ragazzi!» esclamò non appena si ritrovò l'allegra banda davanti. Raffaele le raccontò tutto e presentò suo fratello anche a lei.

«Ah, ecco perché stamattina non siamo state svegliate dai soliti stornelli romani!» commentò Vero.

«Juan e Roberto me pajono ddu ghiri, stanno ancora a dormì» osservò Claudio.

Ci intrattenemmo a parlare qualche minuto e poco dopo, tra le risate generali, spiegammo in breve ai ragazzi che avevamo appuntamento a pranzo con le nostre amiche. Mentre Veronica era distratta guardai Valerio e gli mimai un ti devo parlare: quel pomeriggio gli avrei raccontato di Paolo, era giusto che lo sapesse.

***

«Allò Sofì, che me devi dì?»

Ecco che io, Valerio, Juan e Sergio ci eravamo radunati nel salone di casa Fiore-Ramírez poche ore più tardi.

«Daje Sofì, me stai a mette l'ansia pure a me!» rise Sergio con il suo accento romano «Posso rimané pure io o me ne devo annà?»

«Rimani, Sergio, stai tranquillo. Tanto tu sai tutto di Valerio, probabilmente anche più di me» mi precedette Juan.

«Adesso spiego!» risi, rivolgendomi poi al diretto interessato. «Valerio, non so come la prenderai...»

«Ahia, io me sa ch'ho capito» farfugliò Sergio.

«E io me sa che nun vojo capì» concluse Valerio «Vai, Sofì

Parlai immediatamente, volli essere diretta e coincisa. «Veronica ha conosciuto un ragazzo, circa dieci giorni fa.»

«E...?» mi incitò il mio amico.

«E si stanno sentendo» tagliai corto.

Valerio non batté ciglio, si limitò a fare un bel respiro profondo e a continuare la conversazione per saperne di più.

«Chi è?»

«Io non l'ho ancora conosciuto di persona, ma so che si chiama Paolo. Paolo De Laurentis.»

«Paolo De Laurentis» ripeté lui «Gnente de meno... Terzo anno di architettura, origini baresi, classe 1994.»

«Me pari n'aggente segreto, fratè» commentò Sergio.

«Non è un agente segreto, è solo che Paolo è un nostro amico» rise Juan «Non amico stretto, ma andiamo piuttosto d'accordo.»

Mi diressi nuovamente a Valerio. «Quindi Paolo non sa che tu...»

Lui scosse la testa. «No, non lo sa. Altrimenti prima me ne avrebbe parlato... Devo riconoscere che è una persona molto onesta. Eh sì, è un bravo regazzo, gnente da dì

Non avevo dubbi, Veronica non si sarebbe mai interessata ad altri tipi di ragazzi.

«Te l'ho voluto dire perché mi è sembrato giusto che lo sapessi» precisai.

«Hai fatto benissimo Sofì, è qui che si vedono gli amici. Beh che posso dì, so felice pe Paolo... In fonno se lo merita» commentò Valerio con una punta di amarezza.

«Valerio, noi tiferemo sempre e comunque per te» lo incoraggiai.

«Ma ormai è annata» replicò lui.

«Ma che annata e annata» mi aiutò allora Sergio «Nun se so manco fidanzati, se conoscono da dieci giorni e tu già te dai pe vinto? Daje Valè!»

«Beh, tuo fratello non ha affatto tutti i torti» intervenne Juan.

Annuii. «Ha assolutamente ragione! Valerio, non è ancora iniziato niente, non puoi già rinunciare... Sì, Veronica è la mia migliore amica e se lei è felice lo sono anche io, ma permettimi di dire che sarei ancora più felice se il suo ragazzo fossi tu. Mi sembra di avertelo anche già detto.»

Valerio sospirò. «Sapessi io, Sofì. Non mi resta che aspettare e sperare.

•••

Buonasera a tutti, rieccoci qui! 💕
Che ne pensate del capitolo?

Come si comporterà ora Valerio? Cosa succederà tra Veronica e Paolo?

Votate e/o commentate se volete che continui :)
Grazie! ❤

P.S.: Ho visto che purtroppo state diminuendo... Dove siete finiti? 😭

Encanto [INCONCLUSA] (2015-2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora