«Adesso mi spieghi che succede!» esordii chiudendomi la porta di casa alle spalle.
La mia coinquilina emise un gran sospiro per poi andare a sedersi sulla poltrona in sala. «Va bene, ti dirò tutto. Si vede troppo che è successo qualcosa?»
«Già» annuii raggiungendola «Perlomeno io lo vedo. È da una settimana che ogni tanto ti ritrovo con la testa fra le nuvole, una notte non riuscivi nemmeno a dormire! Poi oggi pomeriggio sia tu che Fabrizio siete rientrati con un'aria strana. Cosa diamine è successo?» chiesi preoccupata alzando leggermente la voce, non riuscendo ad immaginare il motivo di questi comportamenti.
Veronica distolse lo sguardo abbassandolo e rivolgendolo verso il pavimento. «Forse non ci crederai, e in realtà non ci credo nemmeno io...»
«Arriva al punto!» sbraitai.
«Io e Fabrizio ci siamo baciati» disse lei tutto d'un fiato.
Sbattei le palpebre ripetendomi mentalmente la frase che la mia amica aveva appena pronunciato.
«Cosa?!» esclamai sorpresa.
«Hai sentito bene, Sofì. Oggi pomeriggio.»
«Non ne sapevo niente, non pensavo vi piaceste» continuai interdetta «Non me lo avevate mai raccontato...»
«Non lo sapevamo neanche noi in realtà, è successo tutto all'improvviso» mi spiegò lei «È una situazione così strana... Sono sconvolta.»
Sospirai silenziosamente per poi parlare. «Immagino, sono rimasta sconvolta anch'io. Ma insomma, com'è iniziato tutto?»
«Tutto è iniziato quella sera in cui io ero tornata dal pomeriggio con gli inglesi e non avevo voglia di uscire. Non te lo avevo detto, ma mentre tu eri in pizzeria Fabrizio è venuto per stare un po' con noi, anche se ha trovato solo me in pigiama sul divano. Abbiamo visto insieme un film e scherzato come due vecchi migliori amici, ma per la prima volta mi sono sentita un po' in soggezione, soprattutto quando ci guardavamo negli occhi. E ho notato che anche lui aveva dei momenti di esitazione.»
«Ti giuro che non ancora riesco a crederci!» intervenni sbalordita «Da quando ci siamo conosciuti vi ho sempre e solo visti come due migliori amici.»
«Lo so, anche io» ammise Veronica «Ma non so, ultimamente c'è stato qualcosa di strano. In effetti la cosa è continuata anche l'altra sera, quando siamo usciti tutti e tre e abbiamo conosciuto Roberto e Giorgia. Non so perché, ma ho guardato Fabrizio con occhi un po' diversi... Dopo la sera in cui è venuto qui è cambiato qualcosa per entrambi. E oggi, mentre passeggiavamo, quel qualcosa è scattato. Parlando del più è del meno, ad un certo punto ci siamo fermati e lui mi ha detto che ero bellissima... Gli ho sorriso e abbiamo continuato a guardarci negli occhi, finché non ci siamo baciati. La cosa buffa è che è sembrato strano a tutti e due, ma nessuno dei due si è pentito. Dobbiamo finire di chiarire questa situazione!»
Ascoltai attentamente le parole della mia coinquilina con grande stupore. Non riuscivo ancora a vederli insieme e sembrava strano anche a me, ma ero contenta per Veronica e Fabrizio. Magari sarebbero davvero diventati una coppia.
***
La mattina di Santo Stefano io e Vero andammo a fare visita ai nostri mitici vicini, e una volta entrate trovammo in casa anche gli amici d'infanzia di Juan.
Alejandro e Ramón ci vennero incontro salutandoci, informandoci del fatto che c'era anche Miguel al piano di sopra.
In un attimo di silenzio sentimmo un suono di chitarra in lontananza.
«È Miguel» ci spiegò Juan, ancora assonnato «Ha preso possesso della chitarra del nonno di Valerio e sta suonando ormai da un bel po'.»
Andammo a salutare Miguel e lo trovammo seduto sul letto con una chitarra color legno a strimpellare e canticchiare El camino di Alvaro Soler.
«Siempre ha estado allí
El hermano del destino
Nunca solo me sentí
A mi lado el camino.»Poco dopo, dal piano di sotto, Valerio ci richiamò per attirare la nostra attenzione e scendemmo tutti e tre.
«Che succede?» chiese curiosa Veronica.
Trovammo Juan in cucina con una tazza di latte e una pila di fette biscottate davanti, mentre il suo coinquilino lo provocava scherzosamente.
«Anvedi questo, fa colazione a mezzogiorno!» esclamò Valerio «Te potevi arzà 'n po' più tardi, no?»
«Non ci sono lezioni e mi alzo quando mi pare, quindi faccio anche colazione quando mi pare. Punto!» replicò Juan accennando una risata.
Amavo le loro finte discussioni, ma decisi di distrarre Valerio. «Ehm, Valè, non sapevamo avessi una chitarra a casa! La suoni anche tu?»
«Alle superiori ogni tanto la suonavo, ma non ho mai seguito delle vere e proprie lezioni. M'ha insegnato quarcosa mi nonno» mi raccontò.
«A questo punto se ora ce l'hai in casa ogni tanto sfruttala, dato che ti piace tanto cantare!» gli consigliò Veronica divertita.
***
Quella di Vero apparentemente sembrò essere una bella idea, ma in realtà non fu proprio così. Valerio iniziò quella stessa sera a riprendere dimestichezza con la chitarra del nonno scaricando qualche accordo da internet.
In un paio d'ore riuscì a imparare a suonare piuttosto fluentemente La società dei magnaccioni, e la mattina seguente ci svegliò alle nove suonando e cantando l'allegro brano popolare romano in compagnia del suo best friend Claudio, a finestre spalancate.
«Fatece largo che passamo noi
Sti giovanotti de sta Roma bella
Semo regazzi fatti cor pennello
E le regazze famo 'nnamorà!
Ma che ce frega, ma che ce 'mporta
Se l'oste ar vino c'ha messo l'acqua
E noi je dimo, e noi je famo
C'hai messo l'acqua e nun te pagamo!»«Buongiorno anche a voi, eh!» esordì seccamente Veronica affacciandosi alla finestra dopo aver bruscamente abbassato la serranda.
«Buongiorno regà!» esclamarono di rimando i due, facendo i finti ignari.
Dopo la prima discussione mattutina della settimana io e Veronica, ormai più che sveglie a causa dei nostri bizzarri amici, ci alzammo dal letto e ci preparammo per una nuova giornata.
La mia coinquilina mi comunicò che lei e Fabrizio sarebbero usciti quello stesso pomeriggio per parlare e chiarire la loro situazione, così io passai qualche ora con Valerio, Juan e Claudio aspettando il suo ritorno.
Insieme iniziammo a discutere dei preparativi per una serata particolare, una che sarebbe arrivata di lì a poco: l'ultimo dell'anno, che avremmo trascorso sempre in casa Fiore-Ramírez in compagnia degli spagnoli, prima della loro partenza.
Ciao ragazzi, eccovi il ventesimo capitolo!
Cosa ne pensate della situazione di Veronica e Fabrizio? Ve lo sareste mai aspettato? Secondo voi si creerà qualcosa di importante oppure no?
Vi è mai capitato di fare colazione a mezzogiorno come Juan o di cantare con la chitarra in compagnia di amici?
Votate e/o commentate se volete che continui :)
Grazie! ♥•••
Anche in questo capitolo vorrei farvi una domanda alla quale mi piacerebbe che tutti rispondeste: cosa succederà secondo voi nei prossimi capitoli o cosa vorreste che succedesse?
***
P.S.: Passate a leggere la mia nuova storia Lascia fuori tutto il resto, ci sono ancora solo pochi capitoli :)
STAI LEGGENDO
Encanto [INCONCLUSA] (2015-2017)
Storie d'amore▶ Probabilmente questa storia non verrà mai terminata, ormai sono passati anni ed io sono maturata sia nelle idee che nello stile di scrittura. La lascio pubblicata solamente per ricordo. Chiunque volesse dare un'occhiata a ciò che ho scritto da qua...