Tornai a casa la mattina ed è inutile dire che non ascoltai nemmeno mezza parola di quello che sbraitavano i miei genitori contro di me mentre salivo velocemente in camera.
Mi buttai a peso morto sul letto con un sorriso sornione e abbracciai il cuscino affondandoci la testa dentro.
Mi raggomitolai su me stesso ripensando a quanto successo quella notte.
Ero così immerso nei miei pensieri che non mi accorsi di mia mamma entrata come una furia nella stanza togliendomi il cuscino dalle braccia e imponendomi di ascoltarla.
-Dove sei stato?! Cosa ti è saltato in mente!?- mi sgridò mia mamma. La guardai impassibile.
"E ora che gli dico?" pensai tra me e me.
-Rispondi- disse calma e tranquilla, ma sapevo che dentro stava esplodendo. Rimasi zitto così continuò lei -Perché te ne sei andato quando ti stavo dicendo che ho parlato con i tuoi professori ed ho risolto tutt...-
-Aspetta cosa?- la interruppi sorpreso. "Cosa c'entrava la scuola?"
-Come 'cosa'? Liam mi aveva detto che hai qualche problema con l'insegnanti. Così oggi sono andata a parlarci. Te cosa pensavi?- rispose confusa.
La verità mi colpì in pieno: Liam per non dirgli il vero motivo del mio malessere aveva inventato una scusa!
-Sì, sì, è vero mamma mi ero scordato- cercai di risolvere. Non era molto convinta, ma tornò all'argomento di prima. Per fortuna o per sfortuna.
-Perché sei corso via in quel modo?- domandò.
"Pensa Harry pensa. Trova una scusa"
-Pensavo stavi parlando del vampiro e... e ero così felice- Si certo, al settimo cielo -E ho reagito a quella maniera-
-Oh! A proposito del vampiro... il piano è fallito ed era per questo che eravamo molto spaventati. Credevamo che ti avesse ucciso, ma fortunatamente non ti è successo nulla- pianse abbracciandomi stretto.
"Oh mamma se sapessi"
-Harry perché puzzi?Dove sei stato?- chiese mia mamma, dopo essersi ripresa, con una smorfia.
"Cazzo" meno male che il mio odore mascherava che quella puzza era di vampiro.
-Ho un odoraccio? Davvero? Sarà meglio che mi faccia una doccia allora- dissi sperando che se andasse. Seppur riservandomi un occhiataccia uscì di camera senza aggiungere altro.
Tirai un sospiro di sollievo e mi diressi nel bagno canticchiando il ritornello di Give Me Love di Ed Sheeran.
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Così passavano i giorni, io tornai a frequentare la scuola regolarmente, mia mamma non aveva più sospetti su di me e io ero tornato come prima. Anzi ero ancora più felice e se in questo centrava i giornalieri incontri con Louis nessuno doveva saperlo.
Si parlava del più e del meno e io ne approfittavo per conoscere di più la loro natura. Scoprii che a lui la luce del sole non faceva niente grazie ad un incantesimo di uno stregone, ma restava comunque meno potente con la luce.
I miei fratelli erano così contenti che ero uscito dal mio stato di depressione che non si accorgevano dell'odore estraneo impregnato nei miei vestiti. Bhe tanto meglio.
L'unica parte negativa era che mio padre non la smetteva di escogitare piani per fare fuori Louis. Però "casualmente" falliva sempre perché il 'nemico' riusciva a prevedere tutto.
"Chissà chi è a prevedergli ogni nostra mossa" si domandavano tutti e io puntualmente facevo finta di nulla o ridacchiavo rispondendo frasi come "Sarà sicuramente un genio" complimentandomi da solo.
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Ero appena arrivato nel nostro luogo di incontro che ogni volta cambiava per evitare di farci scoprire.
-Allora il tuo papino ha trovato un altro modo per uccidermi?- Louis comparse alle mie spalle facendomi sobbalzare. Ormai era di routine.
-Finiscila- lo spinsi ridendo.
-Mi scusi Milord- mi derise -Per essere stato scortese verso l'uomo che vuole vedermi bruciare- gli mostri il dito medio per poi voltarmi fingendomi offeso.
-Mm, sei sexy quando fai l'offeso- disse con voce maliziosa dandomi un bacio sulla guancia seguito dalla sua lingua che fece un percorso fino allo zigomo.
Mi voltai di scatto rosso in viso -Smettila di flirtare con me!-
-Perché? Ti da noia? A me non sembra- proseguì sempre con la stessa voce maliziosa ed io alzai per la seconda volta il medio.
-Ok ok... hai vinto, la smetto- alzò le mani in segno di resa.
Scossi la testa divertito era sempre in questo modo. Lo adoravo per questo.
-Louis- lo chiami insicuro. Alzò lo sguardo su di me con espressione confusa.
-Mi racconti come sei diventato vampiro? Mi racconti la tua storia?- speravo che non si rifiutasse, dopotutto anche se il nostro legame era forte ci conoscevamo da poco.
-Vediamo... sono nato nel 1350 il ventiquattro dicembre a Doncaster una cittadina dello Yorkshire. La mia famiglia era povera, ma riuscivamo a cavarcela. Poi nel 1373 sono morto- fece le virgolette con le dita all'ultima parola -Eravamo piuttosto indietro con le tasse e gli scagnozzi del governatore quella notte del diciassette luglio si divertirono a farmela pagare. Quando crederono che ero morto mi lasciarono lì in quel vicolo a marcire- ringhiò la frase, i suoi occhi a iniettarsi di rosso fuoco e i canini a spuntare dalle gengive.
-Louis... non importa se non vuoi parlarne- cercai di calmarlo.
-No, no! Sto bene , in tutto questo tempo la rabbia si è affievolita- mi tranquillizzò e andò avanti -A trasformarmi fu una ragazza, Annabelle. Le devo tutto, mi ha insegnato come sopravvivere in questo mondo- una sorta di gelosia si impossessò di me.
"Sei ridicolo Harry" mi rimproverò la vocina.
-Dopo un paio di giorni tornai a casa mia, ma quello che vidi lo ricordo ancora oggi. Ormai è impresso nella mia mente- abbassò lo sguardo dando un pugno ad un albero formandoci un buco -Erano morti tutti, quella piccola capanna in cui vivevamo era cenere e tutte le persone a me care distese a terra in un mare di sangue. L'avevano uccisi solo per soldi!- gridò arrabbiato.
Poggiai una mano sulla sua spalla per dargli sostegno. Volevo sapesse che io c'ero. Passarono alcuni secondi in silenzio poi contro ogni mia aspettativa si mise a ridere, non una risata felice, una senza emozioni.
Incrociò gli occhi ai miei -Uccisi uno per uno tutti coloro che erano responsabili dell'accaduto. Li torturai, li feci pregare, implorare che li risparmiassi. Ovviamente i loro desideri non furono esauditi-
Il racconto era spaventoso, ma non quanto l'espressione di Louis quando lo raccontava. Malefica, soddisfatta, demoniaca.
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Mi dispiace che il capitolo è una schifezza. Spero il prossimo venga meglio.
Inoltre volevo chiedere se potevate lasciare un commento per sapere se vi piace la storia.
Alla prossima :)
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Scusa Per Il Sangue//Larry
Fanfiction-Sai perché non ti ho ucciso?- domandò lui con un sorriso. Negai con la testa, le labbra improvvisamente incollate. -Perché il mio cuore ha cominciato a battere, cosa piuttosto scontata per voi, ma il mio era fermo da più di seicento anni- ...