Julie
Quando la mia porta si era chiusa alle spalle di Jackie ero piombata in un silenzio al limite dello smarrimento. Era così forte e assoluto da farmi paura . Perduta in pochi metri quadri...
Avevo cenato insieme a lei, e si era dimostrata una compagnia piacevole e interessante. Era sola anche lei, ma di una solitudine serena e positiva , se si poteva dire così. Di quelle che finiranno di certo.
Che tramonteranno nel sorriso di qualcuno che le spazzera' via e saranno dimenticate.
La mia solitudine era proprio di tutt'altra razza .
Se ne stava lì a sedere a capotavola. Guardava tutto con la durezza propria che gli si confaceva ed era sicura , ma proprio sicura, di gestire tutto, assolutamente tutto.
Non avevo voglia di dormire, così passai quasi tutta la notte e svuotare gli scatoloni, a mettere a posto le mie cose e a cercare di comprendere come gestire gli spazi esigui di questo appartamento .
Ma in fondo a cosa mi sarebbe servito più spazio? A sentire di più il vuoto? Meglio così.
Il cavalletto ed una bella tela le ho sistemate in camera.
Fisso per un pò il bianco della tela. Non riesco ancora a scorgere, tra le trame, il mio quadro.... perchè so che è lì sopra... devo solo scovarlo, e farlo emergere da quel bianco che lo avvolge.
Michelangelo diceva di vedere le sue sculture imprigionate nel blocco di marmo grezzo . Lui si limitava a liberarle, a tirarle fuori da ciò che le opprimeva, che le nascondeva agli occhi del mondo.
Sono anch'io imprigionata nel bianco della mia tela , sperduta...ma mi ritroverò.Un rumore dietro la mia porta mi distrae... un fruscio morbido.
Ascolto ... e non appena schiudo l'uscio Nigel si infila rapido nel mio soggiorno.
Quel gatto è veramente uno spettacolo! Bellissimo mi guarda con i suoi occhioni verdi. Si attorciglia alle mie gambe e quando lo prendo in braccio sento forte il calore del suo corpo morbido.
Forse non sarebbe una cattiva idea prendere un gatto... nooo ....
I miei pensieri stanno diventando quelli di una vecchia zitella chiusa in casa tra libri polverosi , tazze di the vuote e gatti accoccolati in qualsiasi posto libero.
No. Assolutamente no.
Meglio riportare a casa Nigel.
Esco sul pianerottolo e quasi mi scontro con Travis . Il suo sorriso disarmante mi blocca per qualche istante , mentre mi fissa con il suo gatto ancora tra le mie braccia.- Ha trovato il suo posto vedo!-
- Te lo stavo riportando... -
- Ma sembra stare benissimo abbracciato a te , non vorrei spezzare il suo cuore , ed il mio , allontanandolo da te! -
Lo guardo sorridendo.
- Ma te ci sei o ci fai caro Travis? -
- Già ti sono caro! Che emozione! -
Ridiamo divertirti.
- Vuoi un caffè? L'ho appena preparato. -
Già , forse perché sono le sette del mattino e la mia prima notte qui è trascorsa senza toccare il letto. Neanche per un istante.
Faccio colazione con Travis nel suo appartamento. Si prepara per andare a lavorare anche lui. Incredibile, ma fa il broker . Lavora a Wall Street. E una volta pronto non sembra affatto il Travis giocoso che ho conosciuto. Ci salutiamo, lui esce, io vado a fare una doccia e mi prepararo per il mio primo giorno da direttore di una galleria d'arte.Percorro a piedi le poche centinaia di metri che mi separano dalla Galleria Stein. Ma prima mi fermo a prendere il caffè ed un muffin caldo da Jenny.
La sua caffetteria piena di gente che si gusta la propria colazione , prima di andare al lavoro o semplicemente per il piacere di stare in mezzo agli altri , nel mondo. Domattina ci capitero' senz'altro anch'io. Pago e attraverso la strada ... mi rendo conto che nella caffetteria non ho guardato in faccia nessuno. Sembro allergica al mondo.... ma uscirò dalla sofferente apatia per il mondo che mi circonda.Attraverso la strada e varco l'ingresso della Galleria Stein. Da oggi lavoro qui. Mi guardo intorno. Ho appena il tempo di alzare lo sguardo sul soppalco dove dovrebbe trovarsi il mio ufficio.
- Salve , io sono Eric, posso accompagnarla a fare un giro per la nostra Galleria? Posso mostrarLe i nostri pezzi migliori, quelli degli artisti emergenti.... -
- Oh si... - Lo interrompo... - in effetti avrei bisogno di conoscere meglio la Galleria dato che da oggi sono io a dirigerla! - dico sorridente.
Il mio giovane assistente resta interdetto per qualche istante.
- Miss Broocks, scusi, è un piacere... cioè salve io sono. ..-
- Eric....lo hai già detto -
- Mi permetta... - . Eric si allontana velocemente in direzione di una graziosa ragazza bionda. Parla con lei in modo concitato e entrambe si avvicinano a me sorridendo.
- Miss Broocks ben arrivata. Ha già conosciuto Eric, io sono Joanne. Siamo lieti del suo arrivo. Io ed Eric, saremo i suoi assistenti all'interno della galleria. Io curo in particolare i rapporti con gli artisti , Eric quelli con i clienti. -
- Insomma non avrò nulla da fare! - dico ridendo.
- Beh vede ... il vecchio direttore non era quasi mai in sede e noi ci siamo abituati a mandare avanti le cose in modo ... autonomo...-
- Io sono qui. Vivo qui , a pochissima distanza da questo posto. Intendo stare qui, perché mi pagano per farlo. Sono contenta che voi siate preparati per aiutarmi. Anche perché vorrei modificare l'allestimento della galleria e inaugurare la mia gestione alla fine della prossima settimana. -Mi guardano come si guarderebbe in alieno appena sbarcato sulla Terra.
Poi si guardano esterefatti. Infine con fare entusiasta si lanciano in idee e progetti possibili peri nuovo allestimento.
Erano pronti, ed io sono molto contenta. Parto con il piede giusto e Joanne ed Eric mi sembrano interessati a lavorare in sintonia con me. Mi sembra perfetto.Quando torniamo dalla pausa pranzo, consumata insieme in un grazioso ristorante ad un paio di isolati dalla Galleria, scorgo un cinema vecchio stile, di quelli che proiettano vecchie pellicole e dedicano retrospettive ad attori e registi. Perfetto per un amante del cinema come me. Penso proprio che lo frequentero'.
Quando è ora per me di rientrare a casa una morsa mi serra il cuore. Io e quattro mura. Una accoppiata che eviterei largamente.... ma la mia condizione è questa e pensarci non contribuirà a cambiarla per magia.
Davanti alla tela bianca cerco di nuovo me stessa.
Ma sembro perduta, ancora smarrita, poi un immagine sbiadita di me stessa si delinea , occhi azzurri che mi guardano l'anima e io che non so fronteggiarli .
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ONLY A KISS
RomanceLasciare tutto, cambiare città, cambiare Stato, cambiare vita. Certa che dopo tutto il dolore, le perdite subite, le delusioni non avrai più una vita , degli affetti, un amore. Julie vive per vivere, uniche passioni l'arte, il cinema , i libri...