Capitolo 1 : Inspiration contest

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- C'è una lettera per te Julie! - mia madre mi parlava a voce cosi alta dal piano di sotto che io, chiusa nella mia camera riuscivo comunque a sentirla.
Dopo la scoperta della doppia vita di Dean uscivo di casa, o meglio uscivo dalla camera veramente di rado. Non ero più riuscita a mettere il pennello su una tela ... il vuoto assoluto, questo era quello in cui letteralmente affogavo.

- Portamela su, per favore! - rispondevo a porta chiusa.

Mia mamma mi porge una bellissima busta di carta di riso... il logo della galleria Stein stampigliato sull'angolo sinistro.
E quando la apro e leggo improvvisamente i miei occhi rivedono la luce.

- Mi hanno invitata mamma!!! Mi hanno chiesto di partecipare!!Oh mamma!!-

Mentre mia mamma mi abbraccia comprendendo la mia felicità per l'invito ricevuto, io già penso a ciò che devo fare per partecipare, al magnifico dipinto che farà da ispiratore per il contest e con gli occhi verifico già il materiale che mi occorre.

Mr. Stein aveva da tempo in mente di organizzare un Inspiration contest. Un concorso per artisti emergenti che, traendo ispirazione da un dipinto o da un'opera scultorea nota , producessero delle opere originali riconducibili al tema degli stessi. Grazie ad un collezionista di cui si onorava di essere amico era riuscito ad ottenere di esporre ed utilizzare per il contest un famoso dipinto di William Turner, pittore inglese vissuto alla fine dell'Ottocento in Inghilterra, per molti precursore dell'Impressionismo, in realtà artista controverso e misterioso come buona parte della sua produzione pittorica.
Il quadro per il concorso era uno dei più misteriosi. .. la Tempesta di Neve, un dipinto che mi attirava al suo interno, come risucchiata da un vortice.
Ispirarsi ad un opera d'arte esistente non è mai semplice per in artista ... ma questo quadro mi coinvolgeva profondamente . Il turbinio della tempesta avvolgeva l'osservatore e lo trasportava all'interno di quel movimento incontrollato, seppur scientificamente codificabile. .. Ci pensai su per qualche giorno, un tempo che mi sembro' infinito, poi una mattina, tutto era chiaro e dipinsi il mio quadro in poche ore.

Ero pronta. La selezione doveva ancora essere fatta , perché l'invito era stato esteso a numerosi giovani artisti, ma solo venti opere sarebbero state esposte nella galleria Stein insieme al dipinto di Turner.

I due critici chiamati da Stein a giudicare i dipinti mi scelsero.
Si! Mi scelsero e io ero al settimo cielo. Finalmente una circostanza che mi riempiva di felicità dopo la delusione avuta da Dean...

Ma lui era una storia archiviata , doveva esserlo, anche se il suo prolungato inganno mi bruciava ancora. Mi aveva lasciato una segno profondo nell'anima... una cicatrice che difficilmente sarebbe scomparsa.

Giunse anche la sera dell'inaugurazione. Ero eccitatissima.
Intanto avrei visto dal vivo l'opera straordinaria di uno dei miei pittori preferiti e inoltre avrei vissuto l'onore di vedere esposto il mio modesto lavoro a pochi metri dal capolavoro di Turner. ..

- Sei felice di partecipare ? - Sarah Stein mi voleva bene come una figlia...
- Si , Sarah , sono entusiasta! - dissi sorridendo nel profondo - è un altro sogno che si realizza, non avrei potuto chiedere di più! -
- Te lo meriti tesoro... - disse abbracciandomi.
Mentre salutava i miei genitori, io cominciavo a godermi l'atmosfera fantastica che si respirava per le sale della galleria e mi lasciai trasportare sull'onda di sentimenti di gratitudine e riconoscenza nei confronti di chi stava credendo in me.

Temevo che Dean potesse presentarsi in questa occasione e rovinare tutto, ma non c'era traccia di lui. Forse aveva capito.

La serata procedeva bene, tutto era perfetto, coloro che partecipavano e coloro che erano stati invitati all'evento si godevano ogni singolo attimo.

Mentre mi trovavo proprio vicino al mio dipinto , a pochi passi dalla Tempesta di Neve, rumori insoliti, grida ed il suono sordo di uno sparo giunge dietro me. Immobilizzata dalla paura non riuscivo a comprendere cosa stesse succedendo...

Due uomini in smoking e con il volto coperto da una maschera puntavano le loro armi verso i presenti .

- Se mantenete la calma nessuno si farà male! - Urla uno dei due poco lontano da me. La sua voce profonda mi da i brividi...
L'altro brandisce l'arma e spara in aria un altro colpo. Le urla di molte donne mi confondono e il terrore che qualcosa di terribile stia per succedere mi piega le gambe.

- Adesso prenderemo ciò che ci interessa e voi ci lascerete uscire senza muovervi. Non chiamerei la polizia al vostro posto... non potreste... dato che ci consegnerete tutti i vostri telefoni cellulari ed abbiamo già isolato le linee fisse. - Ride. ..

Si muove verso di me... guarda per un istante infinito il mio lavoro appeso dietro di me. Il suo sguardo mi penetra e mi sento indifesa... gelidi occhi azzurri...
Poi si sposta rapido verso la tela di Turner.
Spicca il quadro. Lo inserisce in una custodia .
Viene di nuovo verso di me, mi prende per un braccio e il contatto netto e diretto mi colpisce come uno schiaffo. Prende il mio dipinto e mette anche quello nella stessa custodia .
- No! - grido istintivamente.
Mio padre improvvisamente cerca di agguantare la custodia ed il complice lo getta a terra.
- Vuoi fare l'eroe vecchio? È solo una tela sporca! -
- Sei solo un delinquente!- Lo apostofa mia madre.
La situazione mi sta sfuggendo... ma cosa stanno facendo i miei genitori? Non si rendono conto del pericolo?
Li vedo muoversi in modalità slow e nello stesso modo mi accorgo che uno degli anomali ladri di opere d'arte punta la pistola addosso a mia madre e spara .

- Che cazzo hai fatto ? - gli grida l'altro .
Poi un altro sparo e mio padre, corso a soccorrere mia madre, si accascia su di lei. Immobili . Sotto di loro si allarga una immensa macchia di sangue ...
Sono completamente sotto shock, non riesco a muovermi...
- Mamma! ... Papa!...- sono le sole parole che riesco a pronunciare.
Il ladro che ha preso il mio quadro mi fissa ancora .
Giurerei che anche lui è in stato di shock... lo vedo afferrare per un braccio il complice e trascinarlo via, mentre piangendo striscio verso i miei genitori, ormai inermi. Sono scappati ....
I presenti si affollano intorno a noi, ma il mio orizzonte è scomparso, insieme a buona parte della mia vita che giace a terra, in una pozza di sangue .

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