Non è per niente positivo, anzi, è alquanto imbarazzante: Trevor si è seduto vicino a me alla prima lezione del corso di biologia.
Ma non era una frana?
Mi aggiusto nervosamente i capelli dietro le orecchie, non sono mai stata così sulle spine. E perché?
Ah, e chi lo sa?
Pensavo di aver fatto abbastanza esperienze quest'estate, pensavo di essermi abituata ai maschi.
Alle emozioni che mi fanno provare, soprattutto quelli carini.
"Amore mio, ci rincontriamo" ridacchia portadosi una mano al mento. "Sarà il caso o il destino?"
Sollevo le sopracciglia, senza riuscire a capire cosa rispondergli o cosa intenda dire. "Il caso".
Fa schioccare la lingua contro il palato. "Niente succede per caso".
Mi acciglio e scorro una mano sul banco, quand'ecco che sento la sua posarsi sulla mia. "Jen, stai bene?"
Come se mi fossi scottata, tolgo la mano. "Certo, perché?"
"Ti do fastidio, per caso?"
Rido. "No no, come mai segui il corso di biologia? Mi ricordo che non andavi tanto bene, l'anno scorso".
Scrolle spalle. "Tutti hanno bisogno di una seconda chance e poi..." I suoi occhi scorrono sul mio viso, sulle mie gambe e poi sul mio seno. "Ci sei tu, amore mio".
Cristo santo!
Arrossisco, una vampata di calore alza la temperatura del mio corpo. "Non lo penso davvero".
"Puó darsi" dice fingendosi pensieroso. "Ma ti ho fatto arrossire".
Alzo gli occhi al cielo e muovo lentamente la testa. "L' anno scorso, la tua pazia non è mai venuta fuori".
'È perché non abbiamo mai avuto occasione di parlare''.
Perché io ero brutta... Ed i belli come lui non parlano con le bruttine di aspetto, proprio come lo ero io una volta.
"Mmmm..."
"Che c'è?" domanda curioso.
Mi volto e non posso non ammettere quanto la sua bellezza mi metti in soggezione. "L'ho detto, sei strano".
"Come sei cambiata..." mormora assorto nei suoi pensieri, ma gli occhi sono fissi nei miei.
Un brivido, una palpitazione troppo violenta e mi ritrovo ad arrossire per la seconda volta. La sua affermazione la prendo per una cosa positiva.
"Un pochino".
Il professore entra in classe ed io distolgo lo sguardo, ma lui no. Ne sono sicura, mi sta osservando ed il suo sguardo mi intimidisce.
Faccio un bel respiro, cercando di fargli capire che non voglio essere fissata.
"Ben ritornati!" esclama il professore, distraendomi solo un pochino. "Vorrei tanto fare un test d'ingresso, ma non mi sembra il caso, giuso?"
Tutta la classe scoppia in un 'no' collettivo, il mio spirito da secchiona (saró anche cambiata di faccia, ma rimango una secchiona) rimane in silenzio, in fondo potrei farlo quel test.
Lui prende dei fogli dalla borsa e li posa sulla cattedra. "Tuttavia lo voglio fare lo stesso, ho assegnato il ripasso per le vacanze, esigo una preparazione".
Trevor si schiarisce la voce. "Oh no..."
Il professore distribuisce velocemente i compiti, portandosi dietro tutta una serie di lamenti e anche imprecazioni.
Quando arriva a me e Trevor, sorride. "Signorina Jen!"
"Salve professore".
Se ne va e Trevor si gira. "Anche io voglio essere salutato" dice divertito.
Scrollo le spalle e guardo il compito.
Sarà una cavolata, lo ammetto, ma forse Trevor non si troverà molto bene, anzi, mi chiederà un aiuto.
Per la prima mezz'ora, tutto fila liscio, almeno per me: scrivo e scrivo, spunto le caselle giuste, mentre Trevor continua a guardarmi senza alcun pudore.
Ad un tratto, sul punto di sbroccare, la bocca di Trevor si trova magicamente a pochi centimetri dal mio orecchio.
E per pochi, intendo un solo centimetro...
"Ehi, amore mio. Posso chiederti una cosa?"
Il suo fiato mi solletica la pelle quando sussurra quelle parole.
Guardo il prof, distratto a parlare per messaggio con qualcuno al telefono. "Che c'è?"
Fa un sorrisetto furbetto. "Jen la secchiona esiste ancora?"
A quella domanda, per un secondo, il mio muro cade, ma non appena vedo il suo sorrisetto e mi ricordo di tutte le cose che mi hanno fatto negli anni scorsi, le prese in giro e la mia indole a perdonare, faccio un passo indietro e mi ricordo anche del manuale mentale che ho deciso di seguire: regola numero tre, non farsi mettere i piedi in testa.
E ora rischio di ricadere nei miei stessi errori. Non mi importa di cosa puó pensare lui, di cosa andrà a dire in giro e di cosa penseranno di me.
Sono una stronza, lo saró perché sicuramente farsi mettere i piedi in testa e farsi prendere in giro per le proprie debolezze, è peggio.
Trevor Been non mi interessa, punto!
"Mi dispiace, ma Jen la secchiona è morta quest'estate".
La campanella suona proprio in quel momento e io mi alzo, sicura di me stessa, attraverso l' aula e consegno il foglio al professore. Non mi guardo indietro, so perfettamente qual è l' espressione che ha Trevor sul volto.*********************************
Ce l' ho fatta!!!
Spero vi piaccia.
Come sempre commentate. mettete le stelline se vi è piaciuto.⭐️⭐️⭐️
Un bacione ❤️❤️
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Noi Siamo Stelle (With Us-Saga 2) #Wattys2016
ChickLit(Storia in Corso) Jen è una ragazza riservata, timida e poco sicura di sé. Si è sempre sottovalutata, nessuno le ha mai mostrato il lato bello e divertente delle vita. Trevor è il ragazzo che non presenteresti mai a tua madre, il ragazzo da cui le...