CAPITOLO TRE

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POV TREVOR

Wow...

Cioè, porca vacca!

La Jen che una volta era una sfigata ed ora una figa assurda mi ha appena lasciato con un compito in bianco. Di solito faceva lo zerbino e assecondava tutti, permettendo di copiare a noi poveri sfaticati, ma questa volta è come se mi avesse mandato a quel paese mentalmente.

E Dio com'é sexy...

La campanella suona.

Chi se ne frega, questo è un test d'ingresso.

Mi alzo dalla sedia e porgo velocemente il mio compito al professore, puntando la mia attenzione su Jen, che è appena uscita dall'aula. Qualcuno richiama la mia attenzione, ma io lo ignoro, sono troppo curioso di sapere cosa è successo alla secchiona brufolosa che era una volta la ragazza che se n'è appena andata via.

Mi stringo la bretella dello zaino sulla spalla e la seguo nel corridoio, facendo lo slalom. La sua chioma bionda ondeggia leggermente sulle sue spalle, mentre il suo sedere è...

"Dove diavolo vai, Trevor?!"

Mi ritrovo nel bagno dei maschi, improvvisamente.

Gli occhi di Dorian mi trafiggono quando mi immobilizza contro il muro. "Mi devi quei cazzo di soldi".

Cerco di liberarmi dalla sua presa, ma ha dei muscoli d'acciaio. "Dorian..."

"Trevor, me li devi. Ho due figli, dannazione. Mi servono ORA".

"Non li ho qui e neanche a casa, quanto tempo ho? Me ne potresti dare un altro po'?" lo imploro.

Lui scoppia a ridere. "Pensavo avessi più palle, Been, e invece..." Indica la porta chiusa, che dà sul corridoio. "Ti ho visto che puntavi su una biondina. Vuoi fare delle cazzate anche con lei?"

Scuoto la testa, infastidito. "Jen? Oh, no! Cioè, è carina, ma non voglio farci niente, è troppo tranquilla".

Lui alza un sopracciglio. "Jen? Jen chi?" indaga perplesso.

Sbuffo, sentendo la presa allentare attorno al mio collo. "Jen la secchiona, la brufolosa dell'anno scorso. È diventata una tale bellezza..."

Ride ancora. "Ah, sì. Quella per cui ho perso una scommessa. Ho capito, be' non mi sembra il tipo per te". Si stacca da me, appoggiandosi al lavello. "È cambiata tanto".

Annuisco. "Sì, tanto. Te la ricordi?"

Prende una sigaretta dal taschino e se l'accende, sapendo che i sensori di fumo sono stati messi fuori uso da quelli come noi. "Faceva paura, diamine! Però passava il compito, mi ha risparmiato parecchi brutti voti".

"Adesso non fa più paura".

"Ho visto, infatti ti ho chiesto apposta chi era. Praticamente irriconoscibile" dice buttando una boccata di fumo.

Resto in attesa, penso che mi stia per dare un cazzotto, invece mi si avvicina e mi dà la sua sigaretta. "Vedi di non fare l'idiota e voglio quei soldi. Ti do fino al trenta settembre, sono fin troppo buono. I miei genitori stanno aiutando me e Rebecca, poi però dovrò iniziare a mantenerla da solo". Mi scocca un'occhiata minacciosa. "Lo sai, vero? Rebecca è la donna perfetta, ad ottobre la sposo e ho due figli da mantenere. E ho iniziato l'università. Non fare altre cretinate come quella di questa primavera, stavolta il sedere non te lo paro".

Faccio sì con la testa, lentamente. "Che vestito sceglierà per il matrimonio?"

Dorian mi sbatte al muro, furioso. "Non scherzare e fatti i cavoli tuoi".

Si incammina verso la porta ed io sospiro, sollevato.

"I soldi, Been!"

"Sì".

Apre la porta. "Ah, e Trevor?"

"Che c'è?"

"Il padre di Jen è giudice, quindi vedi di tenerti fuori dalla sua vita o finirai in galera, stavolta".

Poi se ne va.

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Eccolo qui, un nuovo capitolo.

Mi scuso per l'attesa, ho avuto una marea di cose da fare.

Spero vi sia piaciuto.

Commentate e mettete le stelline.

Un bacio,

Irene

Noi Siamo Stelle (With Us-Saga 2)  #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora