CAPITOLO SEI

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POV JEN


Come potrebbe uno come Trevor volere una come me...

Insomma, ora mi vedo carinissima, finalmente piaccio anche a me stessa, ma a lui piacciono altri generi di ragazze, mica le secchione... carine.

Mi siedo al banco, decisa a capirci qualcosa delle mie emozioni.

Il corso di astronomia... Trevor lo frequenterà con me, saremo una coppia di studio, non posso ancora crederci. Lui e Dorian, il teppistello che è uscito l'estate scorsa dalla scuola, sono uguali, non voglio avere a che fare con uno squilibrato come lui, no!

Ho incontrato persone del genere tante volte, negli anni passati.

Ti spezzano il cuore, te lo distruggono.

Ma forse lo fanno solo con le persone fragili come me, che sono troppo gentili e che passano sopra a tutto senza tornare mai indietro. Affondano il coltello nella piaga ed il debole, invece di estrarre quello stesso coltello e affondarlo in chi gli fa del male, lascia perdere, si lascia lacerare.

Come se l'avessi chiamato, Trevor entra nell'aula, lo zaino sulla spalla e lo sguardo attento, è disinvolto.

Ed a me sembra di non aver mai vissuto così tanto imbarazzo in vita mia.

Lo guardo avvicinarsi e ho la sensazione che tutta la sicurezza di quest'estate sia sciamata via. Forse perché nessuno lì mi conosceva, forse perché non sono davvero cambiata.

"Ciao, Jen" mi saluta sedendosi al mio fianco.

Mi ridesto. "Hai fatto la tenda qui?"

"Mi piace stare vicino a te".

Lo guardo male, so che mi sta prendendo in giro.

"E ti ho visto che mi fissavi. Sai, non mi dispiace affatto essere guardato, ammirato". Strizza l'occhio. "Soprattutto dai tuoi occhioni, Jen".

Arrossisco, ma mi nascondo il viso dietro i capelli. "Ah ah, già".

Lo sento avvicinarsi e quando mi volto, posso ben sentire anche il suo odore. "Allora, io e te al corso di astronomia, eh?"

"Sì..."

"Cosa dobbiamo fare, stellina?"

Quel soprannome... un brivido serpeggia lungo la mia schiena. "Non lo so".

Piega la testa di lato e poggia un braccio sopra lo schienale della mia sedia, prendendomi poi una ciocca di capelli tra le dita ed iniziando a giocarci. "Hai dei bei capelli, biondi... lucenti".

Un luccichio gli attraversa gli occhi.

Mi scanso. Ma che sto facendo? Ho appena detto che non voglio dare corda ad uno come lui. "Okay, adesso allontanati un pochino".

Lui alza le braccia in segno di resa. "Amore mio, hai gli artigli".

Dio!

"Smettila di darmi dei nomignoli" ribatto brusca. "Mi danno fastidio".

Trevor alza un sopracciglio e si volta in direzione della lavagna. "Non voglio farti innervosire, starò buono".

Cosa? Cosa! COSA!?

Trevor, buono? Wow, da quando è arrivato l'anno scorso, non fa altro che cacciarsi nei guai, non sta buono un secondo.

La lezione inizia ed io prendo appunti, ma di tanto in tanto mi capita di incrociare il suo sguardo in modo fugace. Non ci guardiamo davvero, sono più occhiate sfuggenti.

Noi Siamo Stelle (With Us-Saga 2)  #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora