Ecstasy

Undicesimo Capitolo

Correvo davvero veloce per quelle strade, non avevo mai avuto un buon equilibrio, ma ero davvero spedita. Non mi fermavo nemmeno un secondo, avevo l'affanno, il cuore mi batteva all'impazzata. Piangevo in silenzio, la gente mi notava, non avevo paura di mostrarmi così fragile, sto mentendo, mi vergognavo, ma non avevo altra scelta. Dovevo attraversare la strada, mi fermai un attimo, sentii una voce chiamarmi da dietro: "Ale, fermati Ale!" Mi girai, era uno di quei momenti che se dovessi descrivere, direi che era come un film, tutto a rallentatore. Misi a fuoco l'immagine e, no, non era Sara, era Luke. "Ale, che succede? Ale stai bene? È evidente che sei distrutta, racconta" "Non ne ho voglia, sto solo scappando. " " Da cosa? " Domandò. "Dalla sofferenza." "Vieni, ti porto da me, ne parliamo. " aggiunse. Non avevo voglia di contraddirlo, avrei comunque avuto la peggio. Lo seguii. Arrivammo a casa sua ed era davvero come la ricordavo. Quanti ricordi! Ci sedemmo sul letto e cominciai a raccontare tutto, lui si avvicinò di più a me e mi abbracciò, mi sentivo bene. Non volevo fare la fine di quelle persone che si illudono di stare bene solo perché hanno sconvolto il loro equilibrio non essendo più troppo soli. Non stavo bene con Luke, per questo non stavamo più insieme. Mi alzai dal letto. Ma lui mi afferrò un polso e mi chiese di restare, iniziai ad urlare, non volevo restare. Mi venne un attacco di panico, i denti mi tremavano, vedevo tutto dell'esterno, ero una foglia, debole. Implorai di non lasciarmi sola. Restai a casa sua tutto il giorno, anche la notte, dormii lì. Me ne pentivo, ma non potevo muovermi. Non sapevo cosa sarebbe successo e ciò mi terrorizzava. Mike mi rivoleva, io invece volevo Sara, ma la odiavo anche... Era tutto così confuso!